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sábado, 3 de octubre de 2015

II. SINODO SOBRE LA FAMILIA - 4 AL 25 DE OCTUBRE 2015. «LA VOCACIÓN Y LA MISIÓN DE LA FAMILIA EN LA IGLESIA Y EN EL MUNDO CONTEMPORÁNEO". LISTA DE PARTICIPANTES. PRESENTACIÍ Y CALENDARIO DE TRABAJOS. VIGILIA DE ORACIÓN. SANTA MISA DE APERTURA.

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SÍNODO SOBRE LA FAMILIA


4 AL 25 DE OCTUBRE 2015

SEGUNDA PARTE.

«La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo»




Vocación y misión de la familia - Los participantes en el Sínodo de los Obispos

2015-09-15 L’Osservatore Romano


Se ha dado a conocer hoy la lista definitiva de los participantes en la XIV Asamblea General del Sínodo de los Obispos, que tendrá lugar del 4 al 25 de octubre, en el Vaticano. Los prelados abordarán el tema «La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo». Cada una de las tres semanas se dedicará a un argumento específico: «La escucha: el contexto y los desafíos de la familia»; «La mirada fija en Cristo: el Evangelio de la familia» y «La confrontación: perspectivas pastorales». Además de la lista de los Padres sinodales también se ha publicado la del resto de participantes (colaboradores, asistentes, auditores y delegados fraternos) que serán coordinados por el Secretario General, el cardenal Lorenzo Baldisseri.




Lista de los participantes

XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (4-25 ottobre 2015) - Elenco dei Partecipanti, 15.09.2015

[B0676]

La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo

Elenco dei Partecipanti

A. ELENCO DEI PADRI SINODALI SECONDO IL TITOLO DI PARTECIPAZIONE

I. PRESIDENTE

FRANCESCO, Sommo Pontefice

II. SEGRETARIO GENERALE

Sua Em.za Rev.ma Card. Lorenzo BALDISSERI

III. PRESIDENTI DELEGATI

Sua Em.za Rev.ma Card. André VINGT-TROIS, Arcivescovo di Paris (Francia)

Sua Em.za Rev.ma Card. Luis Antonio G. TAGLE, Arcivescovo di Manila (Filippine)

Sua Em.za Rev.ma Card. Raymundo DAMASCENO ASSIS, Arcivescovo di Aparecida (Brasile)

Sua Em.za Rev.ma Card. Wilfrid Fox NAPIER, O.F.M., Arcivescovo di Durban (Sud Africa)

IV. RELATORE GENERALE

Sua Em.za Rev.ma Card. Péter ERDŐ, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Presidente della Conferenza Episcopale (Ungheria), Presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.)

V. SEGRETARIO SPECIALE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bruno FORTE, Arcivescovo di Chieti-Vasto (Italia)

VI. COMMISSIONE PER L'INFORMAZIONE

Presidente

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Claudio Maria CELLI, Arcivescovo titolare di Civitanova, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali (Città del Vaticano)

Segretario

Rev. P. Federico LOMBARDI, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Città del Vaticano)

VII. DALLE CHIESE ORIENTALI CATTOLICHE

Sinodo della Chiesa Copta Cattolica

ex officio

Sua Beatitudine Rev.ma Ibrahim Isaac SEDRAK, Patriarca di Alessandria dei Copti, Capo del Sinodo della Chiesa Copta Cattolica.

Sinodo della Chiesa Greco-Melkita Cattolica

ex officio

Sua Beatitudine Rev.ma Grégoire III LAHAM, B.S., Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Melkita Cattolica.

ex electione

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Georges BACOUNI, Arcivescovo di Akka, San Giovanni d'Acri, Tolemaide dei Greco-Melkiti.

Sinodo della Chiesa Sira Cattolica

ex officio

Sua Beatitudine Rev.ma Ignace Youssif III YOUNAN, Patriarca di Antiochia dei Siri, Capo del Sinodo della Chiesa Sira Cattolica.

Sinodo della Chiesa Maronita

ex officio

Sua Beatitudine Em.ma Card. Béchara Boutros RAÏ, O.M.M., Patriarca di Antiochia dei Maroniti, Capo del Sinodo della Chiesa Maronita.

ex electione

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antoine Nabil ANDARI, Vescovo titolare di Tarso dei Maroniti, Ausiliare e Sincello di Joubbé, Sarba e Jounieh dei Maroniti, Presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia e la Vita.

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antoine TARABAY, O.L.M., Vescovo di Saint Maron of Sydney dei Maroniti.

Sinodo della Chiesa Caldea

ex officio

Sua Beatitudine Rev.ma Louis Raphaël I SAKO, Patriarca di Babilonia dei Caldei, Capo del Sinodo della Chiesa Caldea.

Sinodo della Chiesa Armena Cattolica

ex officio

Sua Beatitudine Rev.ma Grégoire Pierre XX GHABROYAN, Patriarca di Cilicia degli Armeni, Capo del Sinodo della Chiesa Armena Cattolica.

Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina

ex officio

Sua Beatitudine Rev.ma Sviatoslav SHEVCHUK, Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč, Capo del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina.

ex electione

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Hlib Borys Sviatoslav LONCHYNA, Vescovo di Holy Family of London degli Ucraini Bizantini.

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Borys GUDZIAK, Vescovo di Saint Vladimir-Le-Grand de Paris degli Ucraini Bizantini.

Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese

ex officio

Sua Beatitudine Em.ma Card. George ALENCHERRY, Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi, Presidente del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese.

ex electione

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph KALLARANGATT, Vescovo di Palai dei Siro-Malabaresi.

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Andrews THAZHATH, Arcivescovo di Trichur dei Siro-Malabaresi.

Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese

ex officio

Sua Beatitudine Em.ma Card. Baselios Cleemis THOTTUNKAL, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, Capo del Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese.

Sinodo della Chiesa Romena

ex designatione

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mihai Cătălin FRĂŢILĂ, Vescovo di San Basilio Magno di Bucarest dei Romeni.

Consiglio della Chiesa Etiopica

ex officio

Sua Em.za Rev.ma Card. Berhaneyesus Demerew SOURAPHIEL, C.M., Presidente della Conferenza Episcopale, Arcivescovo Metropolita di Addis Abeba, Presidente del Consiglio della Chiesa Etiopica.

Consiglio della Chiesa Rutena, U.S.A.

ex officio

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. William Charles SKURLA, Arcivescovo Metropolita di Pittsburg dei Bizantini, Presidente del Consiglio della Chiesa Rutena.

Consiglio della Chiesa Slovacca

ex officio

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ján BABJAK, S.I., Arcivescovo Metropolita di Prešov per i cattolici di rito bizantino, Presidente del Consiglio della Chiesa Slovacca.

Consiglio della Chiesa Eritrea

ex officio

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Menghesteab TESFAMARIAN, M.C.C.J., Arcivescovo Metropolita di Asmara, Presidente del Consiglio della Chiesa Eritrea.

Consiglio della Chiesa Ungherese

ex officio

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fülöp KOCSIS, Arcivescovo Metropolita di Hajdúdorog per i Cattolici di rito bizantino, Presidente del Consiglio della Chiesa Ungherese.

VIII. ELETTI DALLE CONFERENZE EPISCOPALI

AFRICA

AFRICA SETTENTRIONALE (C.E.R.N.A.)

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Paul VESCO, O.P., Vescovo di Oran (Algeria)

ANGOLA e SÃO TOMÉ

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Emílio SUMBELELO, Vescovo di Uíje (Angola)

BENIN

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Eugène Cyrille HOUNDÉKON, Vescovo di Abomey, Vice Presidente della Conferenza Episcopale

BOTSWANA, SUD AFRICA e SWAZILAND

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stephen BRISLIN, Arcivescovo di Cape Town, Kaapstad, Presidente della Conferenza Episcopale (Sud Africa)

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Zolile Peter MPAMBANI, S.C.I., Vescovo di Kokstad (Sud Africa)

BURKINA FASO e NIGER

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph SAMA, Vescovo di Nouna (Burkina Faso)

BURUNDI

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gervais BANSHIMIYUBUSA, Vescovo di Ngozi, Presidente della Conferenza Episcopale

CAMERUN

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph ATANGA, S.I., Arcivescovo di Bertoua

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Samuel KLEDA, Arcivescovo di Douala, Presidente della Conferenza Episcopale

CIAD

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Henri COUDRAY, S.I., Vescovo titolare di Silli, Vicario Apostolico di Mongo

CONGO (Rep. del)

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Urbain NGASSONGO, Vescovo di Gamboma, Presidente della Commissione Episcopale per la Pastorale Familiare

CONGO (Rep. Democratica del)

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Nicolas DJOMO LOLA, Vescovo di Tshumbe

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Philibert TEMBO NLANDU, C.I.C.M., Vescovo di Budjala

COSTA D'AVORIO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ignace BESSI DOGBO, Vescovo di Katiola, Presidente della Commission Episcopale Nationale de l'Apostolat des Laïcs

ETIOPIA ed ERITREA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tsegaye Keneni DERARA, Vescovo titolare di Massimiana di Bizacena, Vicario Apostolico di Soddo (Etiopia)

GABON

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mathieu MADEGA LEBOUAKEHAN, Vescovo di Mouila, Presidente della Conferenza Episcopale

GAMBIA e SIERRA LEONE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Charles Allieu Matthew CAMPBELL, Vescovo di Bo (Sierra Leone)

GHANA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gabriel Charles PALMER-BUCKLE, Arcivescovo di Accra

GUINEA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Raphaël Balla GUILAVOGUI, Vescovo di N'Zérékoré

GUINEA EQUATORIALE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Juan MATOGO OYANA, C.M.F., Vescovo di Bata

KENYA

Sua Em.za Rev.ma Card. John NJUE, Arcivescovo di Nairobi

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. James Maria WAINAINA KUNGU, Vescovo di Muranga

LESOTHO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gerard Tlali LEROTHOLI, O.M.I., Arcivescovo di Maseru, Presidente della Conferenza Episcopale

LIBERIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Anthony Fallah BORWAH, Vescovo di Gbarnga

MADAGASCAR

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Désiré TSARAHAZANA, Vescovo di Toamasina, Presidente della Conferenza Episcopale

MALAWI

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Thomas Luke MSUSA, S.M.M., Arcivescovo di Blantyre, Presidente della Conferenza Episcopale

MALI

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jonas DEMBÉLÉ, Vescovo di Kayes

MOZAMBICO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francisco CHIMOIO, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Maputo, Presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia

NAMIBIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Philipp PÖLLITZER, O.M.I., Vescovo di Keetmanshoop

NIGERIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Matthew Man-oso NDAGOSO, Arcivescovo di Kaduna

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Camillus Raymond UMOH, Vescovo di Ikot Ekpene

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jude Ayodeji AROGUNDADE, Vescovo di Ondo

OCEANO INDIANO (C.E.D.O.I.)

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Maurice PIAT, C.S.Sp., Vescovo di Port-Louis (Maurizio), Presidente della Conferenza Episcopale

REPUBBLICA CENTROAFRICANA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Cyr-Nestor YAPAUPA, Vescovo di Alindao

RWANDA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antoine KAMBANDA, Vescovo di Kibungo

SENEGAL, MAURITANIA, CAPO VERDE E GUINEA-BISSAU

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Benjamin NDIAYE, Arcivescovo di Dakar (Senegal), Presidente della Conferenza Episcopale

SUDAN

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paulino LUKUDU LORO, M.C.C.J., Arcivescovo di Juba

TANZANIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tarcisius J. M. NGALALEKUMTWA, Vescovo di Iringa, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Renatus Leonard NKWANDE, Vescovo di Bunda

TOGO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jacques Danka LONGA, Vescovo di Kara

UGANDA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. John Baptist ODAMA, Arcivescovo di Gulu, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph Anthony ZZIWA, Vescovo di Kiyinda-Mityana, Vice Presidente della Conferenza Episcopale

ZAMBIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Benjamin PHIRI, Vescovo titolare di Nachingwea, Ausiliare di Chipata

ZIMBABWE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Xavier Johnsai MUNYONGANI, Vescovo di Gweru

AMERICA

ANTILLE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francis ALLEYNE, O.S.B., Vescovo di Georgetown

ARGENTINA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Pedro María LAXAGUE, Vescovo titolare di Castra severiana, Ausiliare di Bahía Blanca, Presidente della Comisión Episcopal de Laicos y Familia

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. José María ARANCEDO, Arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Em.za Rev.ma Card. Mario Aurelio POLI, Arcivescovo di Buenos Aires

BOLIVIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Braulio SÁEZ GARCÍA, O.C.D., Vescovo titolare di Raso, Ausiliare di Santa Cruz de la Sierra

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Krzysztof Janusz BIAŁASIK WAWROWSKA, S.V.D., Vescovo di Oruro

BRASILE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Sérgio DA ROCHA, Arcivescovo di Brasília, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. João Carlos PETRINI, Vescovo di Camaçari

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Geraldo LYRIO ROCHA, Arcivescovo di Mariana

Sua Em.za Rev.ma Card. Odilo Pedro SCHERER, Arcivescovo di São Paulo

CANADA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paul-André DUROCHER, Arcivescovo di Gatineau, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Noël SIMARD, Vescovo di Valleyfield

Sua Em.za Rev.ma Card. Thomas Christopher COLLINS, Arcivescovo di Toronto

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Richard William SMITH, Arcivescovo di Edmonton

CILE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bernardo Miguel BASTRES FLORENCE, S.D.B., Vescovo di Punta Arenas

Sua Em.za Rev.ma Card. Ricardo EZZATI ANDRELLO, S.D.B., Arcivescovo di Santiago de Chile, Presidente della Conferenza Episcopale

COLOMBIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Pablo Emiro SALAS ANTELIZ, Vescovo di Armenia

Sua Em.za Rev.ma Card. Rubén SALAZAR GÓMEZ, Arcivescovo di Bogotá, Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (C.E.L.AM.)

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Óscar URBINA ORTEGA, Arcivescovo di Villavicencio

COSTA RICA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. José Francisco ULLOA ROJAS, Vescovo di Cartago, Presidente della Comisión Episcopal para la Pastoral Familiar

CUBA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Marcelo Arturo GONZÁLEZ AMADOR, Vescovo di Santa Clara

ECUADOR

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antonio ARREGUI YARZA, Arcivescovo di Guayaquil

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Luis Gerardo CABRERA HERRERA, O.F.M., Arcivescovo di Cuenca

EL SALVADOR

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Constantino BARRERA MORALES, Vescovo di Sonsonate

GUATEMALA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Rodolfo VALENZUELA NÚÑEZ, Vescovo di Vera Paz, Cobán, Presidente della Conferenza Episcopale

HAITI

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Yves-Marie PÉAN, C.S.C., Vescovo di Les Gonaïves

HONDURAS

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Luis SOLÉ FA, C.M., Vescovo di Trujillo

MESSICO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Rodrigo AGUILAR MARTÍNEZ, Vescovo di Tehuacán

Sua Em.za Rev.ma Card. Norberto RIVERA CARRERA, Arcivescovo di México

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Alfonso Gerardo MIRANDA GUARDIOLA, Vescovo titolare di Idrica, Ausiliare di Monterrey

Sua Em.za Rev.ma Card. Francisco ROBLES ORTEGA, Arcivescovo di Guadalajara, Presidente della Conferenza Episcopale

NICARAGUA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. César Bosco VIVAS ROBELO, Vescovo di León en Nicaragua

PANAMÁ

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Aníbal SALDAÑA SANTAMARÍA, O.A.R., Vescovo Prelato di Bocas del Toro

PARAGUAY

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Miguel Ángel CABELLO ALMADA, Vescovo di Concepción en Paraguay

PERÚ

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Salvador PIÑEIRO GARCÍA-CALDERÓN, Arcivescovo di Ayacucho o Huamanga, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Héctor Miguel CABREJOS VIDARTE, O.F.M., Arcivescovo di Trujillo

PORTO RICO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Roberto Octavio GONZÁLEZ NIEVES, O.F.M., Arcivescovo di San Juan de Puerto Rico, Presidente della Conferenza Episcopale

REPUBBLICA DOMINICANA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gregorio Nicanor PEÑA RODRÍGUEZ, Vescovo di Nuestra Señora de la Altagracia en Higüey, Presidente della Conferenza Episcopale

STATI UNITI D'AMERICA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph Edward KURTZ, Arcivescovo di Louisville, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Charles Joseph CHAPUT, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Philadelphia

Sua Em.za Rev.ma Card. Daniel N. DI NARDO, Arcivescovo di Galveston-Houston, Vice Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. José Horacio GÓMEZ, Arcivescovo di Los Angeles

URUGUAY

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jaime Rafael FUENTES MARTÍN, Vescovo di Minas

VENEZUELA

Sua Em.za Rev.ma Card. Jorge Liberato UROSA SAVINO, Arcivescovo di Caracas, Santiago de Venezuela

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Diego Rafael PADRÓN SÁNCHEZ, Arcivescovo di Cumaná, Presidente della Conferenza Episcopale

ASIA

BANGLADESH

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paul Ponen KUBI, C.S.C, Vescovo di Mymensingh, Presidente della Episcopal Family Life Commission

CINA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. John Baptist LEE KEH-MIEN, Vescovo di Hsinchu

COREA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Peter KANG U-IL, Vescovo di Cheju

FILIPPINE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Romulo G. VALLES, Arcivescovo di Davao

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jose S. PALMA, Arcivescovo di Cebu

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gilbert A. GARCERA, Vescovo di Daet

GIAPPONE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph Mitsuaki TAKAMI, P.S.S., Arcivescovo di Nagasaki, Vice Presidente della Conferenza Episcopale

INDIA (C.C.B.I.)

Sua Em.za Rev.ma Card. Oswald GRACIAS, Arcivescovo di Bombay, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Filipe Neri António Sebastião DO ROSÁRIO FERRÃO, Arcivescovo di Goa e Damão

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Selvister PONNUMUTHAN, Vescovo di Punalur

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Dominic JALA, S.D.B., Arcivescovo di Shillong

INDONESIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ignatius SUHARYO HARDJOATMODJO, Arcivescovo di Jakarta, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fransiskus KOPONG KUNG, Vescovo di Larantuka

IRAN

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ramzi GARMOU, Arcivescovo di Teheran dei Caldei, Amministratore Patriarcale di Ahwaz dei Caldei, Presidente della Conferenza Episcopale

KAZAKHSTAN

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tomash Bernard PETA, Arcivescovo di Maria Santissima in Astana, Presidente della Conferenza Episcopale

LAOS e CAMBOGIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Louis-Marie Ling MANGKHANEKHOUN, Vescovo titolare di Acque nuove di Proconsolare, Vicario Apostolico di Paksé (Laos)

MALAYSIA - SINGAPORE - BRUNEI

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. John WONG SOO KAU, Arcivescovo di Kota Kinabalu (Malaysia)

MYANMAR

Sua Em.za Rev.ma Card. Charles Maung BO, S.D.B., Arcivescovo di Yangon

PAESI ARABI

Sua Beatitudine Rev.ma Fouad TWAL, Patriarca di Gerusalemme dei Latini (Gerusalemme), Presidente della Conferenza Episcopale

PAKISTAN

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph ARSHAD, Vescovo di Faisalabad, Vice Presidente della Conferenza Episcopale

SRI LANKA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Harold Anthony PERERA, Vescovo di Kurunegala

THAILANDIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Silvio Siripong CHARATSRI, Vescovo di Chanthaburi

TIMOR ORIENTALE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Basílio DO NASCIMENTO, Vescovo di Baucau, Presidente della Conferenza Episcopale

VIETNAM

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paul BÙI VĂN ĐOC, Arcivescovo di Thành-Phô Hô Chí Minh, Hôchiminh Ville, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph ĐINH ĐÚC ĐAO, Vescovo Coadiutore di Xuân Lôc

EUROPA

ALBANIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. George FRENDO, O.P., Vescovo titolare di Butrinto, Ausiliare di Tiranë-Durrës

AUSTRIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Benno ELBS, Vescovo di Feldkirch

BELGIO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Johan Jozef BONNY, Vescovo di Antwerpen, Anvers

BIELORUSSIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tadeusz KONDRUSIEWICZ, Arcivescovo di Minsk-Mohilev, Presidente della Conferenza Episcopale

BOSNIA ed ERZEGOVINA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tomo VUKŠIĆ, Ordinario Militare di Bosnia ed Erzegovina

BULGARIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gheorghi Ivanov JOVČEV, Vescovo di Sofia e Plovdiv

CONFERENZA EPISCOPALE INTERNAZIONALE DEI SS. CIRILLO E METODIO

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ladislav NEMET, S.V.D., Vescovo di Zrenjanin (Serbia)

CROAZIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antun ŠKVORČEVIĆ, Vescovo di Požega

FEDERAZIONE RUSSA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paolo PEZZI, F.S.C.B., Arcivescovo di Madre di Dio a Mosca, Presidente della Conferenza Episcopale

FRANCIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Georges PONTIER, Arcivescovo di Marseille, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Em.za Rev.ma Card. André VINGT-TROIS, Arcivescovo di Paris

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Luc BRUNIN, Vescovo di Le Havre

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Paul JAMES, Vescovo di Nantes

GERMANIA

Sua Em.za Rev.ma Card. Reinhard MARX, Arcivescovo di München und Freising

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Heiner KOCH, Arcivescovo di Berlin

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Franz-Josepf Hermann BODE, Vescovo di Osnabrück

GRAN BRETAGNA

INGHILTERRA E GALLES

Sua Em.za Rev.ma Card. Vincent Gerard NICHOLS, Arcivescovo di Westminster (Inghilterra), Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Peter John Haworth DOYLE, Vescovo di Northampton (Inghilterra)

SCOZIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Philip TARTAGLIA, Arcivescovo di Glasgow, Presidente della Conferenza Episcopale

GRECIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fragkiskos PAPAMANOLIS, O.F.M. Cap., Vescovo emerito di Syros, Presidente della Conferenza Episcopale

IRLANDA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Diarmuid MARTIN, Arcivescovo di Dublin

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Eamon MARTIN, Arcivescovo di Armagh, Presidente della Conferenza Episcopale

ITALIA

Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo BAGNASCO, Arcivescovo di Genova, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo SCOLA, Arcivescovo di Milano

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Franco Giulio BRAMBILLA, Vescovo di Novara

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Enrico SOLMI, Vescovo di Parma

LETTONIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Zbigņevs STANKEVIČS, Arcivescovo di Riga

LITUANIA

Sua Em.za Rev.ma Card. Audrys Juozas BAČKIS, Arcivescovo emerito di Vilnius

MALTA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mario GRECH, Vescovo di Gozo, Presidente della Conferenza Episcopale

PAESI BASSI

Sua Em.za Rev.ma Card. Willem Jacobus EIJK, Arcivescovo di Utrecht

POLONIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stanisław GĄDECKI, Arcivescovo di Poznań, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Henryk HOSER, S.A.C., Arcivescovo-Vescovo di Warszawa-Praga

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jan Franciszek WĄTROBA, Vescovo di Rzeszów

PORTOGALLO

Sua Em.za Rev.ma Card. Manuel José MACÁRIO DO NASCIMENTO CLEMENTE, Patriarca di Lisboa, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antonino Eugénio FERNANDES DIAS, Vescovo di Portalegre-Castelo Branco, Presidente della Comissão Episcopal do Laicado e Família

REPUBBLICA CECA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jan VOKÁL, Vescovo di Hradec Králové

ROMANIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Petru GHERGHEL, Vescovo di Iaşi

SCANDINAVIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Teemu SIPPO, S.C.I., Vescovo di Helsinki

SLOVACCHIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stanislav ZVOLENSKÝ, Arcivescovo di Bratislava, Presidente della Conferenza Episcopale

SLOVENIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stane ZORE, O.F.M., Arcivescovo di Ljubljana

SPAGNA

Sua Em.za Rev.ma Card. Ricardo BLÁZQUEZ PÉREZ, Arcivescovo di Valladolid, Presidente della Conferenza Episcopale

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mario ICETA GAVICAGOGEASCOA, Vescovo di Bilbao

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Carlos OSORO SIERRA, Arcivescovo di Madrid

SVIZZERA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Marie LOVEY, C.R.B., Vescovo di Sion, Sitten

TURCHIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Lévon Boghos ZÉKIYAN, Arcivescovo di Istanbul degli Armeni

UCRAINA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mieczysław MOKRZYCKI, Arcivescovo di Lviv dei Latini, Presidente della Conferenza Episcopale

UNGHERIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. András VERES, Vescovo di Szombathely

OCEANIA

AUSTRALIA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Daniel Eugene HURLEY, Vescovo di Darwin

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mark Benedict COLERIDGE, Arcivescovo di Brisbane

NUOVA ZELANDA

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Charles Edward DRENNAN, Vescovo di Palmerston North

PACIFICO (CEPAC)

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Peter Loy CHONG, Arcivescovo di Suva

PAPUA NUOVA GUINEA e ISOLE SALOMONE

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Anton BAL, Vescovo di Kundiawa, Incaricato della Commission for Family Life

IX. ELETTI DALL'UNIONE DEI SUPERIORI GENERALI

Rev. P. Adolfo NICOLÁS PACHÓN, S.I., Preposito Generale della Compagnia di Gesù (Gesuiti)

Rev. P. Marco TASCA, O.F.M. Conv., Ministro Generale dell'Ordine Francescano Frati Minori Conventuali

Rev. P. Mario ALDEGANI, C.S.I., Superiore Generale della Congregazione di S. Giuseppe (Giuseppini del Murialdo)

Rev. P. Richard Kuuia BAAWOBR, M.Afr., Superiore Generale dei Missionari d'Africa (Padri Bianchi)

Rev. P. Bruno CADORÉ, O.P., Maestro Generale dei Frati Predicatori (Domenicani)

Rev. P. Jesús DÍAZ ALONSO, S.F., Superiore Generale dei Figli della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe

Rev. P. Michael BREHL, C.SS.R., Superiore Generale della Congregazione del Santissimo Redentore (Redentoristi o Liguorini)

Rev. P. Javier ÁLVAREZ-OSSORIO, SS.CC., Superiore Generale della Congregazione dei Sacri Cuori (Picpus)

Rev. P. Ab. Jeremias SCHRÖDER, O.S.B., Arciabate Presidente della Congregazione Benedettina di Sant'Ottilia

Fr. Hervé JANSON, P.F.J., Priore Generale dei Piccoli Fratelli di Gesù (Foucauld)

X. CAPI DICASTERO DELLA CURIA ROMANA

Sua Em.za Rev.ma Card. Pietro PAROLIN, Segretario di Stato

Sua Em.za Rev.ma Card. Gerhard Ludwig MÜLLER, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede

Sua Em.za Rev.ma Card. Leonardo SANDRI, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali

Sua Em.za Rev.ma Card. Robert SARAH, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti

Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo AMATO, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi

Sua Em.za Rev.ma Card. Marc OUELLET, P.S.S., Prefetto della Congregazione per i Vescovi

Sua Em.za Rev.ma Card. Fernando FILONI, Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli

Sua Em.za Rev.ma Card. Beniamino STELLA, Prefetto della Congregazione per il Clero

Sua Em.za Rev.ma Card. João BRAZ DE AVIZ, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica

Sua Em.za Rev.ma Card. Giuseppe VERSALDI, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica

Sua Em.za Rev.ma Card. Mauro PIACENZA, Penitenziere Maggiore

Sua Em.za Rev.ma Card. Dominique MAMBERTI, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica

Sua Em.za Rev.ma Card. Stanisław RYŁKO, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici

Sua Em.za Rev.ma Card. Kurt KOCH, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vincenzo PAGLIA, Arcivescovo-Vescovo emerito di Terni-Narni-Amelia, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia

Sua Em.za Rev.ma Card. Peter Kodwo Appiah TURKSON, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace

Sua Em.za Rev.ma Card. Antonio Maria VEGLIÒ, Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Zygmunt ZIMOWSKI, Arcivescovo-Vescovo emerito di Radom, Presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari

Sua Em.za Rev.ma Card. Francesco COCCOPALMERIO, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi

Sua Em.za Rev.ma Card. Jean-Louis TAURAN, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

Sua Em.za Rev.ma Card. Gianfranco RAVASI, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Claudio Maria CELLI, Arcivescovo titolare di Civitanova, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Salvatore FISICHELLA, Arcivescovo titolare di Voghenza, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione

Sua Em.za Rev.ma Card. George PELL, Prefetto della Segreteria per l'Economia

Sua Em.za Rev.ma Card. Domenico CALCAGNO, Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica

XI. MEMBRI DI NOMINA PONTIFICIA

Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo SODANO, Decano del Collegio Cardinalizio (Città del Vaticano).

Sua Em.za Rev.ma Card. Godfried DANNEELS, Arcivescovo emerito di Mechelen-Brussel, Maniles-Bruxelles (Belgio).

Sua Em.za Rev.ma Card. Dionigi TETTAMANZI, Arcivescovo emerito di Milano (Italia).

Sua Em.za Rev.ma Card. Christoph SCHÖNBORN, O.P., Arcivescovo di Wien, Presidente della Conferenza Episcopale (Austria).

Sua Em.za Rev.ma Card. Walter KASPER, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani (Città del Vaticano).

Sua Em.za Rev.ma Card. Wilfrid Fox NAPIER, O.F.M., Arcivescovo di Durban (Sud Africa).

Sua Em.za Rev.ma Card. Oscar Andrés RODRÍGUEZ MARADIAGA, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa, Presidente della Conferenza Episcopale (Honduras).

Sua Em.za Rev.ma Card. Péter ERDŐ, Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Presidente della Conferenza Episcopale , Presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.) (Ungheria).

Sua Em.za Rev.ma Card. Carlo CAFFARRA, Arcivescovo di Bologna (Italia).

Sua Em.za Rev.ma Card. Lluís MARTÍNEZ SISTACH, Arcivescovo di Barcelona (Spagna).

Sua Em.za Rev.ma Card. Laurent MONSENGWO PASINYA, Arcivescovo di Kinshasa (Rep. Democratica del Congo).

Sua Em.za Rev.ma Card. Donald William WUERL, Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America).

Sua Em.za Rev.ma Card. Raymundo DAMASCENO ASSIS, Arcivescovo di Aparecida (Brasile).

Sua Em.za Rev.ma Card. Timothy Michael DOLAN, Arcivescovo di New York (Stati Uniti d'America).

Sua Em.za Rev.ma Card. Luis Antonio G. TAGLE, Arcivescovo di Manila (Filippine).

Sua Em.za Rev.ma Card. Gérald Cyprien LACROIX, Arcivescovo di Québec (Canada).

Sua Em.za Rev.ma Card. Gualtiero BASSETTI, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve (Italia).

Sua Em.za Rev.ma Card. Philippe Nakellentuba OUÉDRAOGO, Arcivescovo di Ouagadougou (Burkina Faso).

Sua Em.za Rev.ma Card. John Atcherley DEW, Arcivescovo di Wellington, Presidente della Conferenza Episcopale (Nuova Zelanda).

Sua Em.za Rev.ma Card. Edoardo MENICHELLI, Arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia).

Sua Em.za Rev.ma Card. Alberto SUÁREZ INDA, Arcivescovo di Morelia (Messico).

Sua Em.za Rev.ma Card. Francesco MONTENEGRO, Arcivescovo di Agrigento (Italia).

Sua Em.za Rev.ma Card. Daniel Fernando STURLA BERHOUET, S.D.B., Arcivescovo di Montevideo (Uruguay).

Sua Em.za Rev.ma Card. José Luis LACUNZA MAESTROJUÁN, O.A.R., Vescovo di David, Presidente della Conferenza Episcopale (Panamá).

Sua Em.za Rev.ma Card. Soane Patita Paini MAFI, Vescovo di Tonga, Presidente della Conferenza Episcopale (Tonga).

Sua Em.za Rev.ma Card. Elio SGRECCIA, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita (Italia).

Sua Em.za Rev.ma Card. Giuseppe BERTELLO, Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano (Città del Vaticano).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Baltazar Enrique PORRAS CARDOZO, Arcivescovo di Mérida (Venezuela).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ioannis SPITERIS, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Corfù, Zante e Cefalonia (Grecia).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bruno FORTE, Arcivescovo di Chieti-Vasto (Italia).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Laurent ULRICH, Arcivescovo di Lille (Francia).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Carlos AGUIAR RETES, Arcivescovo di Tlalnepantla (Messico).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Sérgio Eduardo CASTRIANI, C.S.Sp., Arcivescovo di Manaus (Brasile).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Victor Manuel FERNÁNDEZ, Arcivescovo titolare di Tiburnia, Rettore della Pontificia Università Cattolica Argentina (Argentina).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Blase J. CUPICH, Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. George Vance MURRY, S.I., Vescovo di Youngstown (Stati Uniti d'America).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Marcello SEMERARO, Vescovo di Albano (Italia).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Alonso Gerardo GARZA TREVIÑO, Vescovo di Piedras Negras (Messico).

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Lucas VAN LOOY, S.D.B., Vescovo di Gent, Gand (Belgio).

Sua Ecc.za Mons. Pio Vito PINTO, Decano del Tribunale della Rota Romana (Città del Vaticano).

Rev.mo Mons. Saulo SCARABATTOLI, Parroco della Parrocchia Santo Spirito in Porta Eburnea, Perugia (Italia).

Rev.mo Mons. Roberto ROSA, Parroco della Parrocchia di San Giacomo Apostolo, Trieste (Italia).

Rev. P. François-Xavier DUMORTIER, S.I., Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana in Roma (Italia).

Rev. P. Antonio SPADARO, S.I., Direttore della rivista La Civiltà Cattolica (Italia).

Rev. P. Manuel Jesús ARROBA CONDE, C.M.F., Preside della Facoltà di utrusque iure della Pontificia Università Lateranense di Roma (Spagna).

XII. SOTTO-SEGRETARIO DEL SINODO DEI VESCOVI

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fabio FABENE, Vescovo titolare di Acquapendente (Città del Vaticano).

B. ELENCO DEGLI ALTRI PARTECIPANTI SECONDO IL TITOLO DI PARTECIPAZIONE

I. COLLABORATORI DEL SEGRETARIO SPECIALE

Rev. P. Matías AUGÉ BENET, C.M.F., Consultore della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (Spagna).

Prof. Giacomo BERTOLINI, Professore Aggregato di Diritto canonico ed Ecclesiastico nell'Università di Padova, Sezione Treviso; Professore Invitato nella Pontificia Università Urbaniana in Roma (Italia).

Rev.do Giuseppe BONFRATE, Docente presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana in Roma (Italia).

Rev.mo Mons. Philippe BORDEYNE, Rettore dell'Institut Catholique de Paris (Francia).

Rev.mo Mons. Lluís CLAVELL, Membro Ordinario della Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino (Spagna).

Rev.mo Mons. Duarte Nuno QUEIROZ DE BARROS DA CUNHA, Segretario Generale del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.) (Portogallo).

Sig. Léopold DJOGBEDE, Professore all'Università di Abomey-Calavi e presso l'Istituto Superiore di Formazione degli Educatori Specializzati (Benin).

Rev. P. Bruno ESPOSITO, O.P., Professore Ordinario di Diritto Canonico presso la Pontificia Università S. Tommaso d'Aquino (Italia).

Dott. John GRABOWSKI, Professore di Teologia Morale presso la School of Theology and Religious Studies, Catholic University of America (Stati Uniti d'America).

Rev. P. José GRANADOS, D.C.J.M., Vice-Preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia (Spagna).

Rev.do Maurizio GRONCHI, Professore Ordinario di Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma (Italia).

Dott. John KLEINSMAN, Direttore del Nathaniel Centre for Bioethics, New Zealand Catholic Bishops’ Conference (Nuova Zelanda).

Rev. P. Sabatino MAJORANO, C.SS.R., Professore di Teologia Morale Sistematica presso l'Accademia Alfonsiana in Roma (Italia).

Rev.mo Mons. Michele Giulio MASCIARELLI, Docente di Teologia Dogmatica presso la Facoltà Marianum in Roma, e di Teologia Fondamentale presso l'Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti (Italia).

Prof.ssa Pia MATTHEWS, Docente presso il St. Mary's University College a Londra (Gran Bretagna).

Prof. Paolo MONETA, già Docente di Diritto canonico ed ecclesiastico presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa (Italia).

Fr. Antonio MOSER, O.F.M., Professore emerito di Teologia Morale ed Etica presso l'Istituto Teologico Francescano di Petrópolis (Brasile).

Rev. P. Aimable MUSONI, S.D.B., Docente di Teologia Sistematica: Ecclesiologia ed Ecumenismo, presso la Pontificia Università Salesiana in Roma (Rwanda).

Rev. P. Georges Henri RUYSSEN, S.I., Docente nella Facoltà di Diritto Canonico presso il Pontificio Istituto Orientale in Roma (Belgio).

Rev.do Peter Paul SALDANHA, Docente di Ecclesiologia presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma (India).

Rev.do Pierangelo SEQUERI, Preside e Docente di Teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale; Membro della Commissione Teologica Internazionale (Italia).

Sig.ri MIANO (Italia)

Prof.ssa Giuseppina DE SIMONE in MIANO, Docente di Filosofia presso la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di Napoli.

Prof. Francesco MIANO, Docente di Filosofia Morale presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

II. UDITORI E UDITRICI

Sig. Jacob Mundaplakal ABRAHAM, Consulente per l'Apostolato della Famiglia e gli Organismi laicali nelle diocesi di Kerala (India).

Dott.ssa Anca Maria CERNEA, Medico presso il Centro di Diagnosi e Trattamenti Victor-Babes e Presidente dell'Associazione dei Medici cattolici di Bucarest (Romania).

Sig.ra Sharron COLE, Presidente dei Parents Centres New Zealand (Nuova Zelanda).

Sig.ra Agnes Offiong EROGUNAYE, Presidente Nazionale della Catholic Women Organization of Nigeria (Nigeria).

Rev.do Garas Boulos GARAS BISHAY, Parroco della Parrocchia Maria Vergine Regina della Pace, Sharm el Sheikh (Egitto).

Professore Giovanni GIACOBBE, Membro dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani (Italia).

Sig.ra Maria GOMES, Responsabile della pastorale familiare parrocchiale a Dubai (Emirati Arabi Uniti).

Sig.ra Maria HARRIES, Direttrice nazionale della pastorale familiare e della preparazione al matrimonio; Membro della Commissione Nazionale per gli abusi sui minori (Australia).

Rev.da Suora Maureen KELLEHER, Religiosa del Sacro Cuore di Maria, Membro dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (U.I.S.G.) (Stati Uniti d'America).

Sig.ra Brenda KIM NAYOUG, Impegnata nella pastorale della gioventù e delle giovani coppie sposate (Corea).

Professoressa María Marcela MAZZINI, Docente di Teologia presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Cattolica Argentina (Argentina).

Sig.ra Moira McQUEEN, Direttrice dell'Istituto Canadese Cattolico di Bioetica (Canada).

Sig.ra Thérèse NYIRABUKEYE, Consulente e formatrice per la Federazione Africana dell'Azione Familiare (FAAF) (Rwanda).

Rev.da Suora Berta María PORRAS FALLAS, Responsabile de la Pastorale Familiare delle Sorelle Terziarie Cappuccine della Sacra Famiglia, Membro dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (U.I.S.G.) (Costa Rica).

Rev.da Suora Carmen SAMMUT, S.M.N.D.A., Presidente dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (U.I.S.G.) (Malta).

Professoressa Lucetta SCARAFFIA, già Docente di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza; Coordinatrice del mensile de L'Osservatore Romano "donne chiesa mondo" (Italia).

Dott. Edgar Humberto TEJADA ZEBALLOS, Medico Specialista in Bioetica e Biogiuridica; Membro della Commissione Episcopale della Famiglia della Conferenza Episcopale Peruviana (Perù).

Sig.ri BAJAJ (India)

Sig.ra Penny e Sig. Ishwar BAJAJ, coppia indù-cristiana della Diocesi di Mumbai (India).

Sig.ri BUCH (Germania)

Sig.ra Petra BUCH, Impegnata nella pastorale famigliare diocesana.

Dott. Aloys Johann BUCH, Professore di Teologia Morale presso il Seminario Maggiore Interdiocesano di San Lambert; Diacono Permanente della Diocesi di Aachen.

Sig.ri DÍAZ VICTORIA (Colombia)

Sig.ra Isabel BOTÍA de DÍAZ e Sig. Humberto DÍAZ VICTORIA, Membri della Commissione Nazionale per la Famiglia della Conferenza Episcopale; Direttori Pastorali della Fondazione Hombres y Mujeres de futuro.

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Sig.ri GALINDO (Messico)

Sig.ra Gertrudiz Clara RUBIO DE GALINDO e Sig. Andrés Salvador GALINDO LÓPEZ, Segretari Essecutivi della Commissione Episcopale per la Famiglia della Conferenza Episcopale; Segretarii del CELAM per la Zona del Messico-Centroamerica.

Sig.ri GAY MONTALVO (Spagna)

Sig.ra María MONSERRAT ROSELL TORRUS DE GAY MONTALVO, Membro del gruppo di matrimoni della Parrocchia di San Francesco di Sales in Barcellona.

Sig. Eugenio GAY MONTALVO, Ex Magistrato del Tribunale Costituzionale di Spagna; ex Membro del Consiglio Pastorale Diocesano di Barcellona.

Sig.ri KOLA(Camerun)

Sig.ra Aïcha Marianne KENNE SOB in KOLA e Sig. Irénée KOLA, Membri della Federazione Africana d'Azione Familaire (FAAF); Consiglieri coniugali e familiari.

Sig.ri MARQUS ODEESHO (Iraq)

Sig.ra Suhaila Salim TOMA e Sig. Wisam MARQUS ODEESHO, impegnati nella pastorale della Parrocchia caldea di S. Giorgio a Baghdad.

Sig.ri MATASSONI (Italia)

Sig.ra Marialucia ZECCHINI e Sig. Marco MATASSONI, Membri della Commissione per la pastorale famigliare nell'Arcidiocesi di Trento.

Sig.ri MIGNONAT (Francia)

Sig.ra Nathalie MIGNONAT e Sig. Christian MIGNONAT, Membri del movimento Equipes Reliance per le persone divorziate risposate, Membri fondatori del gruppo SEDIRE per l'accoglienza e l'accompagnamento delle coppie sposate civilmente.

Sig.ri NKOSI (Sud Africa)

Sig.ra Buysile Patronella NKOSI e Sig. Meshack Jabulani NKOSI, Membri del Advisory Committee for the National Family Desk of the Southern African Episcopal Catholic Bishops' Conference.

Sig.ri PALONI (Italia)

Sig.ra Patrizia CALABRESE e Sig. Massimo PALONI, coppia impegnata nella pastorale missionaria della famiglia.

Sig.ri PULIKOWSKI (Polonia)

Sig.ra Jadwiga PULIKOWSKA e Sig. Jacek PULIKOWSKI, Consultori del Consiglio per la Pastorale della Famiglia dell'arcidiocesi di Poznań.

Sig.ri DE REZENDE (Brasile)

Sig.ra Ketty ABAROA DE REZENDE e Dott. Pedro Jussieu DE REZENDE, Docenti nell’Universidade Estadual de Campinas, impegnati nella pastorale sulle sfide famigliari.

Sig.ri ROJAS (Colombia)

Sig.ra María Angélica ROJAS, impegnata nella pastorale famigliare.

Sig. Luis Haydn ROJAS MARTÍNEZ, Direttore del Dipartimento di etica e umanità dell'Università La gran Colombia.

Sig.ri SALLOUM (Libano)

Sig.ra Souheïla Rizk SALLOUM, Docente di Psicologia presso l'USEK.

Sig. Georges Fayez SALLOUM, Esperto del Sinodo Patriarcale maronita.

Sig.ri VILLAFANIA (Filippine)

Sig.ra María Socorro OCAMPO VILLAFANIA, già Docente di Teologia presso l’Assumption College; collaboratrice delle Suore Salesiane per la preparazione dei catechisti.

Sig. Nelson Silvestre VILLAFANIA, Collaboratore della Evangelion Foundation a Manila.

Sig.ri WITCZAK (Stati Uniti d'America)

Sig.ra Catherine Wally WITCZAK e Sig. Anthony Paul WITCZAK, Responsabili del Worldwide Marriage Encounter International Ecclesial Team.

III. SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI VESCOVI

Sua Em.za Rev.ma Card. Lorenzo BALDISSERI, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi

Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fabio FABENE, Vescovo titolare di Acquapendente

Rev.mo Mons. John Anthony ABRUZZESE

Rev.mo Mons. Etienne BROCARD

Rev.mo Mons. Daniel ESTIVILL

Rev.do Ambrogio Ivan SAMUS

Rev. P. Raffaele LANZILLI, S.I.

Rev.do Pasquale BUA

Sig.ra Paola VOLTERRA TOPPANO

Dott.ssa Federica VIVIAN

Sig. Pietro CAMILLI

Sig. Andrea CIMINO

COLLABORATORI DELLA SEGRETERIA GENERALE

Rev.mo Mons. Zvonimir SERŠIĆ, sacerdote della diocesi di Krk (Croazia)

Rev.do Giuseppe DEODATO, sacerdote della diocesi di Roma (Italia)

ASSISTENTI

Rev. Edouard AKOM (Camerun)

Sem. Francesco ARGESE (Italia)

Rev. Emmanuel AYO (Filippine)

Rev. Alexis BAVUGAMENSHI (Burundi)

Rev. Diac. Jean-Baptiste BIENVENU (Francia)

Rev. Zvonko BREZOVSKI (Croazia)

Rev. Diac. Vincent CHRÉTIENNE (Francia)

Rev. Emmanuel DE RUYVER (Belgio)

Rev. Gabriele DI MARTINO (Italia)

Rev. William DONOVAN (Stati Uniti d'America)

Rev. Kim D'SOUZA (Canada)

Rev. Georges EKO (Camerun)

Rev. Edgar ESTRADA (Messico)

Fr. Jonathan FLEMINGS, L.C. (Stati Uniti d'America)

Rev. César GARCIA SALAZAR (Messico)

Fr. Javier GAXIOLA LOUSTAUNAU, L.C. (Messico)

Rev. Tiago GURGEL DO VALE (Brasile)

Rev. Juan INIESTA SÁEZ (Spagna)

Rev. Miroslaw JUCHNO (Polonia)

Rev. Thomas KALLIKAT (India)

Rev. P. Laurent MAZAS, F.S.J. (Francia)

Rev. Boniface MUNGAI (Kenya)

Rev. Brian NEEDLES (Stati Uniti d'America)

Rev. Stephen PRISK (Stati Uniti d'America)

Rev. Diac. Luis RAMIREZ ALMANRA, L.C. (Messico)

Rev. Carlos RODRIGUEZ BLANCO (Spagna)

Rev. Roberto SECCHI (Italia)

Sem. Mattia SEU (Italia)

Rev. Jhonny TANNOURY (Libano)

Sem. Liviu-Nicolae URSU (Romania)

Sem. Gabriele VECCHIONE (Italia)

Rev. Biasgiu VIRGITTI (Francia)

IV. RESPONSABILI DELLA DIVULGAZIONE DELLE NOTIZIE

Rev. P. Federico LOMBARDI, S.I., Direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Città del Vaticano).

Rev. P. Ciro BENEDETTINI, C.P., Vice Direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Città del Vaticano).

Lingua Inglese

Rev.do Thomas ROSICA, C.S.B., Direttore Esecutivo della Rete Televisiva Cattolica Salt and Light di Toronto (Canada).

Lingua Francese

Sig.ra Romilda FERRAUTO, Responsabile della Sezione Francese della Radio Vaticana.

Lingua Tedesca

Rev. P. Bernard HAGENKORD, S.I., Responsabile della Sezione Tedesca della Radio Vaticana.

Lingua Spagnola

Rev.do Manuel DORANTES, Sacerdote, parroco, della Archidiocesi di Chicago (USA).

C. ELENCO DEI DELEGATI FRATERNI

Patriarcato Ecumenico

Sua Em.za STEPHANOS, Primate della Chiesa Ortodossa di Estonia (Estonia)

Patriarcato di Mosca

Sua Em.za HILARION, Metropolita di Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca (Federazione Russa)

Patriarcato Serbo

Sua Em.za ANDREJ, Metropolita di Austria-Svizzera (Austria)

Chiesa Ortodossa di Romania

Sua Em.za IOSIF, Metropolita dell’Europa Occidentale (Francia)

Chiesa Ortodossa di Albania

Sua Ecc.za ANDON, Vescovo di Kruja (Albania)

Chiesa Copta Ortodossa di Alessandria

Sua Em.za BISHOY, Metropolita di Damietta, Kafr Elsheikh e Elbarari (Egitto)

Patriarcato Siro-Ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente

Sua Em.za Mar YOUSTINOS BOULOS, Arcivescovo di Zahle e Bekaa (Libano)

Comunione Anglicana

Molto Rev.do Timothy THORNTON, Vescovo di Truro (Gran Bretagna)

Federazione Luterana Mondiale

Molto Rev.do Ndanganeni Petrus PHASWANA, Vescovo emerito della Chiesa Evangelica in SudAfrica (SudAfrica)

Consiglio Metodista Mondiale

Rev. Dott. Tim MACQUIBAN, Direttore dell’Ufficio Ecumenico della Chiesa Metodista in Roma (Italia)

Christian Church (Disciples of Christ)

Rev. Dott. Robert K. WELSH, Presidente del Consiglio della Christian Church (Disciples of Christ) (Stati Uniti d’America)

Alleanza Battista Mondiale

Rev. Dott. A. Roy MEDLEY, Segretario Generale delle Chiese Battiste negli Stati Uniti d’America (Stati Uniti d’America)

Consiglio Ecumenico delle Chiese

Rev. Dott. Walter ALTMANN (Brasile)

Alleanza Evangelica Mondiale

Molto Rev.do Thomas SCHIRRMACHER, Presidente della Commissione Teologica dell’Alleanza Evangelica Mondiale (Germania)

[01469-IT.01] [Testo originale: Italiano]

[B0676-XX.01]



Presentado el documento preparatorio del Sínodo de los Obispos sobre los desafíos pastorales de la familia

2013-11-05 Radio Vaticana



(RV).- (audio) http://www.news.va/static/portal/img/mp3_icon.gif En el Aula Juan Pablo II de la Oficina de prensa de la Santa Sede ha sido presentado esta mañana a las 11.30 el documento preparatorio de la IIIª Asamblea General Extraordinaria del Sínodo de los Obispos sobre el tema "Los desafíos pastorales de familia en el contexto de la evangelización ", que tendrá lugar en el Vaticano del 5 al 19 octubre de 2014.

Han presentado el documento el Cardenal Peter Erdo, Arzobispo de Esztergom-Budapest (Hungría), Relator General de esta Tercera Asamblea General Extraordinaria; Mons. Lorenzo Baldisseri, Secretario General del Sínodo de los Obispos; Mons. Bruno Forte, Arzobispo de Chieti-Vasto (Italia), Secretario Especial de la Tercera Asamblea General Extraordinaria.

El primero en hablar ha sido Mons. Baldisseri en calidad de nuevo Secretario General del Sínodo de los Obispos, nombrado por Su Santidad el Papa Francisco , el 21 de Septiembre. Mons. Baldisseri ha especificado que el tema de este Sínodo, que refleja muy bien la solicitud pastoral con la que el Santo Padre desea hacer frente al anuncio del Evangelio a la familia en el mundo actual, se inserta en un itinerario de trabajo en dos etapas.

La primera es la Asamblea General Extraordinario de 2014, que tiene como objetivo especificar el “estado de la cuestión” y reunir testimonios y propuestas de los obispos para anunciar y vivir el Evangelio con credibilidad para la familia; y la segunda, es la Asamblea General Ordinaria prevista para 2015, que buscará líneas operativas para el cuidado pastoral de la persona humana y de la familia.
(ER-RV)

Presentación y calendario de trabajos de la XIV Asamblea Ordinaria del Sínodo de los Obispos.

3/10/2015


sinodo

Ha sido presentado la metodología y el calendario de trabajos de la XIV Asamblea General Ordinaria del Sínodo de los Obispos con el tema «La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo» que se celebrará en el Vaticano del 4 al 25 de octubre de 2015.

Presentación; por el Card. Lorenzo Baldisseri, Secretario General del Sínodo de los Obispos

Introducción

El sábado por la noche, en la Plaza de San Pedro, en presencia del Santo Padre se celebrará una vigilia de oración, en preparación de la Asamblea General Ordinaria del Sínodo, que contará con la presencia de los Padres sinodales, los participantes en el Sínodo y simbólicamente todos los fieles del mundo, siguiendo la iniciativa de la Conferencia Episcopal Italiana, que ha invitado a las familias, a los movimientos y asociaciones eclesiales. Al caer la noche brillará la belleza de la familia a través de las antorchas. La invocación confiada del Espíritu Santo por el Pueblo de Dios es el preludio de la obra del Sínodo; recordar el tono importante dado a la última Asamblea General Extraordinaria por el Santo Padre, con su incisiva homilía en la Vigilia.

El domingo por la mañana, con la Santa Misa presidida por el Papa Francisco, se abrirá la Asamblea General Ordinaria del Sínodo con el tema «La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo», que permitirá a todos los fieles unirse al camino común de los pastores cum Petro et sub Petro.

Esta Asamblea representa la culminación del camino sinodal comenzado hace dos años, con el envío del primer cuestionario a todas las Iglesias particulares, mediante el cual fue posible esbozar el perfil de la familia en el mundo, de sus riquezas y sus desafíos. Posteriormente la Asamblea General Extraordinaria preparó una Relación final (Relatio Synodi) que originó ulteriores cuestiones, cuyas respuestas confluyeron en el actualInstrumentum laboris. Con este texto en la mano, compuesto por la Relatio Synodi y por las aportaciones de las Iglesias particulares, los Padres se disponen a comenzar su debate a la escucha de los retos de la familia, en el discernimiento de su vocación, para el anuncio de su misión.

Composición de la Asamblea General Ordinaria

Según el Ordo Synodi Episcoporum (Art. 5 § 1), en la Asamblea participan los Jefes de las Iglesias Orientales Católicas sui iuris, los obispos elegidos por el Sínodo de los Obispos y por los Consejos de la Jerarquía de las Iglesias Orientales Católicas, los obispos elegidos por las conferencias episcopales, diez religiosos elegidos por la Unión de Superiores Generales y los jefes de los dicasterios de la Curia Romana. Además, el Santo Padre también nombra algunos miembros, en conformidad con las mismas normas sinodales (Art. 5 § 4).

Los Padres sinodales que participarán en esta Asamblea ascenderán a 270, divididos en las tres categorías siguientes: 42 ex officio (por oficio), 183 ex electione (por elección) y 45 ex nominatione pontificia (por nombramiento papal). La procedencia de los Padres de los cinco continentes es la siguiente: 54 de África, 64 de América, 36 de Asia, 107 de Europa y 9 de Oceanía.


Pertenecen a los miembros ex officio: los jefes de los 15 Sínodos de los Obispos de las Iglesias Orientales Católicas sui iuris; los Jefes de los 25 dicasterios de la Curia Romana; el Secretario General y el Subsecretario.

Entre los 270 padres sinodales se cuentan: 74 cardenales (incluyendo 1 patriarca cardenal y 2 arzobispos mayores), 6 patriarcas, 1 arzobispo mayor, 72 arzobispos (incluyendo 3 titulares), 102 obispos (entre ellos 6 obispos auxiliares, 3 vicarios apostólicos y 1 emérito), 2 sacerdotes párrocos y 13 religiosos.

Además, tomarán parte en esta Asamblea sinodal otros invitados (cf. Art 7 Ordo Synodi) de diferentes culturas y naciones: 24 expertos o colaboradores del Secretario Especial, 51 auditores y auditoras, 14 delegados fraternos. Cabe destacar que, dado que la Asamblea se ocupará de la familia, se ha querido dar especial importancia a los cónyuges, padres y cabezas de familia, que son en total 18 (17 entre los auditores y una entre los expertos). 

Por último nos complace acoger a los Delegados Fraternos, que, como representantes de otras Iglesias y comunidades eclesiales, sin duda comparten con la Iglesia Católica la solicitud por la evangelización y la atención pastoral de las familias en el mundo actual.


Metodología del Sínodo

Gracias a la experiencia adquirida durante la III Asamblea General Extraordinaria del pasado octubre y teniendo en cuenta varias sugerencias de diversa procedencia, sobre todo de los Padres sinodales, la Secretaría General del Sínodo ha elaborado una nueva metodología para aplicar a la Asamblea General Ordinaria, que el Santo Padre aprobó en la reunión del Consejo Ordinario de la Secretaría del 25 al 26 de mayo de 2015.

1. Considerada la metodología de los Sínodos precedentes, la mayoría de los Padres sugirió que la Asamblea General Ordinaria fuera más dinámica y participativa a través de la distribución de las intervenciones en el aula de los miembros en un momento sucesivo, para poder dedicar más atención a la aportación de cada uno de ellos. Por otra parte, los Padres solicitaron que se valorizase el trabajo en los Circulos Menores, donde hay una participación más activa en la discusión y un debate más directo e inmediato entre los Padres en su propio idioma, en el que eventualmente pueden intervenir los auditores y delegados fraternos.

2. El fruto de la primera etapa sínodal, madurado en la pasada Asamblea General Extraordinaria, ha sido la Relatio Synodi, que se ha convertido junto con una serie de preguntas anejas en los Lineamenta de la Asamblea General Ordinaria entregados a las Iglesias particulares y a todos los demás sujetos que tuvieran derecho. El Instrumentum Laboris, resultado de la composición de la Relatio Synodi y de las respuestas relacionadas, es el documento base de los trabajos sinodales de esta Asamblea.

3. En la sesión inaugural, el Presidente Delegado dirige su saludo al Santo Padre, que abre los trabajos. A continuación intervienen el Secretario General y el Relator General, con sus respectivas relaciones. Después, el Relator General presenta los temas de la primera parte (“La escucha de los retos de la familia”; cf. Instrumentum Laboris nn. 6-36.).

Después del testimonio de un matrimonio de auditores, comienzan las intervenciones de los Padres sinodales en las Congregaciones Generales, cuya contribución integra el texto de base.

Se abren después las sesiones de los Círculos Menores donde los Padres reflexionan sobre el texto base enriquecido por las aportaciones efectuadas en el Aula, con el fin de elaborar las ”modos” para que el texto madure ulteriormente. Al final de las sesiones, el relator de cada Círculo presenta en el aula una breve relación del trabajo desarrollado y entrega las ”modos” que se incluyen en el texto base.

Las relaciones de los Círculos Minores se publicarán.

El mismo procedimiento se repite en la segunda parte (“El discernimiento de la vocación de la familia”; cf. Instrumentum Laboris nn. 37-68.) y en la tercera (“La misión de la familia hoy”; Cf. Instrumentum Laboris nn. 69 -147), durante las dos semanas sucesivas.

La Comisión para la Elaboración de la Relación Final, nombrada por el Santo Padre, donde están representados los cinco continentes, está compuesta como sigue: cardenal Péter ERDŐ, arzobispo de Esztergom-Budapest (Hungría), Relator General; S.E. Mons. Bruno FORTE, arzobispo de Chieti-Vasto (Italia), Secretario General; cardenal Oswald GRACIAS, arzobispo de Bombay (India); cardenal Donald William WUERL, arzobispo de Washington (Estados Unidos); cardenal John Atcherley DEW, arzobispo de Wellington (Nueva Zelanda); S.E. Mons. Victor Manuel FERNÁNDEZ, arzobispo titular de Tiburnia y rector de la Pontificia Universidad Católica Argentina (Argentina); S.E.. Mons. Mathieu MADEGA LEBOUAKEHAN, obispo de Mouila (Gabon); S.E. Mons. Marcello SEMERARO, obispo de Albano (Italia); Padre Adolfo Nicolás PACHÓN, S.I., Preposito General de la Compañía de Jesús, en representación de la Unión de los Superiores Generales.

Dicha Comisión tiene la tarea de seguir cada etapa del proyecto; por lo tanto, se reúne al final de los trabajos, en cada una de sus partes y para la redacción final. 

Al final de las tres etapas de trabajo, esa Comisión supervisa la preparación del proyecto de la Relación final, que se presenta en el aula. Teniendo en cuenta que el proyecto está compuesto de tres textos que ya han recibido los modos colectivos de los Círculos menores -cuyas relaciones fueron leídas en el aula y publicadas- las intervenciones posteriores deben respetar el trabajo colectivo realizado hasta el momento.

Sucesivamente, la Comisión supervisa la elaboración del texto definitivo de la Relatio finalis, que por la mañana del sábado, 24 de octubre, se presentará en el Aula y por la tarde se someterá al sufragio de la Asamblea.

En conformidad con la naturaleza del Sínodo, este documento, fruto del trabajo colegial de los Padres (cf. Código de Derecho Canónico, can. 343), se entrega al Papa (cf. Ordo Synodi Episcoporum, art. 23 § 4), a quien competen las decisiones al respecto.

4. Dado el gran número de personas con derecho a tomar la palabra (318 entre Padres, Delegados Fraternos y Auditores) y el mayor espacio reservado a los Círculos Menores (13 sesiones), cada orador tiene la facultad de hablar en el Aula durante tres minutos e intervenir ampliamente en los Círculos. 

Como en el pasado, en las Congregaciones generales habrá una serie de momentos, de una hora de duración cada uno, dedicados a las intervenciones libres de los Padres. Además, siempre se pueden presentar a la Secretaría General, además de la versión en papel e informática de los textos pronunciados en el Aula, otros textos escritos.

5. Considerando que la comunicación con los medios y la información durante la pasada Asamblea General Extraordinaria fueron abundantes y completas, en esta Asamblea General Ordinaria se utiliza el mismo método. 

En este sentido, se tiene presente el criterio fundamental, recordado varias veces por el Santo Padre: el Sínodo debe ser un espacio protegido, para que pueda actuar el Espíritu Santo, de modo que los Padres tengan la libertad de expresarse con parresía.

Durante las tres semanas, como base de la información habrá un briefing que se ampliará con una mayor presencia de los Padres sinodales, utilizando todos los medios de comunicación disponibles. 

Los Padres tienen la libertad de hablar con los medios de comunicación a su propia discreción y responsabilidad. Las diversas fases de elaboración del documento son reservadas, considerando que los textos, durante el proceso sinodal, están sujetos a la evolución continua hasta la redacción final. 

Se publicaran, en cambio, las relaciones de los Círculos Menores relativos a las tres partes de los trabajos sinodales. Una comisión especial, junto con la Oficina de Prensa, se ocupa oportunamente, como de costumbre, de la información sobre el Sínodo.

Información adicional

El sábado 17 de octubre, de las 9 a las 12,30 tendrá lugar la Conmemoración del 50 Aniversario del Sínodo de los Obispos, en el Aula Pablo VI. El evento está abierto a todos, además de a los participantes en el Sínodo. 

En la mente del Beato Pablo VI que lo instituyó el 15 de septiembre de 1965, el Sínodo debía perpetuar en la Iglesia el espíritu del Concilio Vaticano II, para que incluso después de su conclusión «siguiera llegando al pueblo cristiano la gran abundancia de beneficios producidos durante el Concilio de la viva unión del Pontífice con los obispos»1.

Después de la introducción del Secretario General, la relación conmemorativa correrá a cargo del cardenal Christoph Schönborn, arzobispo de Viena y presidente de la Conferencia Episcopal de Austria. Seguirán las intervenciones de cinco prelados que representan a todos los continentes (el cardenal Vincent Gerald Nichols, arzobispo de Westminster y Presidente de la Conferencia Episcopal de Inglaterra y Gales, por Europa; Mons. Francisco Chimoio, arzobispo de Maputo, por África; el cardenal Ricardo Ezzati Andrello, arzobispo de Santiago de Chile y Presidente de la Conferencia Episcopal de Chile, por América; Su Beatitud Louis Raphael I Sako, Patriarca de Babilonia de los Caldeos, y Jefe del Sínodo de la Iglesia Caldea, por Asia; el cardenal Soane Patita Paini Mafi, obispo de Tonga y Presidente de la Conferencia Episcopal del Pacífico, por Oceanía). Por último, el Santo Padre pronunciará el discurso de clausura.

El domingo, 18 de octubre, a las 10,30 horas, en la Basílica Vaticana, se celebrará una Santa Misa para la Canonización, entre otros, de los esposos beatos Louis Martin y Marie-Zélie Guérin, padres de Santa Teresita del Niño Jesús.

En la basílica de Santa María la Mayor de Roma, se invita al pueblo de Dios a acompañar con la oración los trabajos del Sínodo, invocando la protección de la Salus Populi Romaniy del matrimonio de los beatos Martin, cuyas reliquias están expuestas en el templo. Todos los días a las 17 horas, se rezará el Rosario y se celebrará la Santa Misa a las 18 horas. En la primera semana se rezará por los niños, en la segunda por los padres, en la tercera por los abuelos.

En las cercanías del Aula sinodal se ha predispuesto, como de costumbre, una capilla para la oración de los participantes en el Sínodo, donde están expuestas las reliquias de Santa Teresita del Niño Jesús, de sus padres y de los esposos Beltrame Quattrocchi.

Ciudad del Vaticano, 2 de octubre de 2015


Lorenzo, Card. BALDISSERI
Secretario General


  
Calendario de trabajos

Domingo 4 de octubre
10.00 horas
Solemne apertura
Santa Misa concelebrada, en la Basílica de San Pedro
Lunes 5 de octubre
9.00 – 12.30 horas
1ª Congregación general
Saludo del Presidente Delegado
Relación del Secretario General
Relación del Relator General
I PARTE DEL INSTRUMENTUM LABORIS
Presentación del Relatore General delos temas de la I parte
Testimonio de un Auditor
Intervención de los Padres Sinodales
16.30 – 19.00 horas
2ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los Padre Sinodales
18.00 – 19.00 horas
Intervenciones libres
Martes 6 de octubre
9.00 – 12.30 horas
3ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los Padres Sinodales
16.30 – 19.00 horas
Círculos menores (I sesión)
Elección de los Moderadores y de los Relatores
Miércoles 7 de octubre
9.00 – 12.30 horas
Círculos menores (II sesión)
16.30 – 19.00 horas
Círculos menores (III sesión)
Jueves 8 de octubre
9.00 – 12.30 horas
Círculos menores (IV sesión)
16.30 – 19.00 horas
Círculos menores (V sesión)
Viernes 9 de octubre
9.00 – 12.30 horas
4ª Congregación general
Relación de los círculos en Aula
Entrega de las conclusiones de la I parte
§  Reunión de la Comisión para la preparación de la Relación final
16.30 – 19.00 horas
5ª Congregación general
II PARTE DEL INSTRUMENTUM LABORIS
Presentación por el Relator General de los temas de la II parte
Testimonio de un Auditor
Intervenciones de los Padres Sinodales
18.00 – 19.00 horas
Intervenciones libres
Sábado 10 de octubre
9.00 – 12.30 horas
6ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los Padres Sinodales
16.30 – 19.00 horas
7ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los Padres Sinodales
18.00 – 19.00 horas
Intervenciones libres
Domingo 11 de octubre
Descanso
Lunes 12 de octubre
9.00 – 12.30 horas
Círculos menores (VI sesión)
16.30 – 19.00 horas
Círculos menores (VII sesión)
Martes 13 de octubre
9.00 – 12.30 horas
Círculos menores (VIII sesión)
16.30 – 19.00 horas
Círculos menores (IX sesión)
Miércoles 14 de octubre
9.00 – 12.30 horas
8ª Congregación general
Relación de los círculos en Aula
Entrega de las conclusiones de la II parte
§  Reunión de la Comisión para la preparación de la Relación final
16.30 – 19.00 horas
9ª Congregación general
III PARTE DEL INSTRUMENTUM LABORIS
Presentación por el Relator General de los temas de la III parte
Testimonio de un Auditor
Intervenciones de los Padres Sinodales
18.30 – 19.00 horas
Intervenciones libres
Jueves 15 de octubre
9.00 – 10.00 horas
10ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los Padres Sinodales
16.30 – 19.00 horas
11ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los Padres Sinodales
18.30 – 19.00 horas
Intervenciones libres
Viernes 16 de octubre
9.00 – 12.30 horas
12ª Congregación general
Audición de los delegados fraternos
16.30 – 19.00 horas
13ª Congregación general
Audición de los Auditores
Sábado 17 de octubre
9.00 – 12.30 horas
Conmemoración del 50º aniversario del Sínodo delos Obispos
16.30 – 19.00 horas
Círculos menores (X sesión)
Domingo 18 de octubre
Santa Misa con el Rito de Canonización
Lunes 19 de octubre
9.00 – 12.30 horas
Círculos menores (XI sesión)
16.30 – 19.00 horas
Círculos menores (XII sesión)
Martes 20 de octubre
9.00 – 12.30 horas
Círculos menores (XIII sesión)
16.30 – 19.00 horas
14ª Congregación general
Relación de los círculos en Aula
Entrega de las conclusiones de la III parte
Votación para la elección del Consejo (I)
Miércoles 21 de octubre
Descanso
* Reunión de la Comisión para la elaboración de la Relación final
Jueves 22 de octubre
9.00 – 10.30 horas
15ª Congregación general
Votación para la elección del Consejo (II)
Presentación del Proyecto de Relación final
Entrega del proyecto a los Padres Sinodales
16.30 – 19.00 horas
16ª Congregación general
Intervención de los Padres Sinodales sobre el proyecto de la Relación final
Entrega de las observaciones
Viernes 23 de octubre
Descanso
* Reunión de la Comisión para la elaboración de la Relación final
Sábado 24 de octubre
9.00 – 12.30 horas
17ª Congregación general
Lectura en el Aula de la Relación final
16.30 – 19.00 horas
18ª Congregación general
Votación de la Relación final
Canto del Te Deum
Domingo 25 de octubre
10.00 horas
Solemne clausura
Santa Misa concelebrada, en la Basílica de San Pedro
(*) La Comisión para la elabroación de la Relación Final se reúne al final de cada parte a la vez que se determinará de acuerdo con las necesidades del Calendario

Ciudad del Vaticano, 2 de octubre de 2015



Lorenzo BALDISSERI
Secretario General

El Calendario no es definitivo; podrá ser cambiado conforme a la decisión del Presidente.


Decálogo de pensamientos sobre la familia y el rezo del rosario

3-10-2015


rezando_rosario

1.- “La familia que reza unidad permanece unida” (P. Patrick Peyton)

2.- “Hoy en día se hace cada vez más difícil para la familia realizar su vocación y ser el primer ambiente en que la paz de Cristo se vea acogida, cultivada y conservada. Por ello sería realmente útil recuperar la hermosa costumbre de rezar el Rosario en casa, tal y como acontecía en las generaciones pasadas” (Juan Pablo II)

3.- “El rosario es también desde siempre una oración de la familia y por la familia. Antes esta oración era apreciada particularmente por las familias cristianas y ciertamente favorecía su comunión. Conviene no descuidar esta preciosa herencia. Se ha de volver a rezar en familia y a rogar por las familias, utilizando todavía esta forma de plegaria que es el rosario”. (Juan Pablo II)

4.- “El rosario es una oración que se presta particularmente para reunir a la familia. Contemplando a Jesús cada uno de sus miembros recupera también la capacidad de volverse a mirar a los ojos para comunicarse, solidarizarse, perdonarse recíprocamente y comenzar de nuevo con un pacto de amor renovado por el Espíritu de Dios”. (Juan Pablo II)

5.- “Muchos problemas de las familias contemporáneas, especialmente en las sociedades económicamente más desarrolladas, derivan de una creciente dificultad de comunicarse. No se consigue estar juntos y a veces los raros momentos de reunión quedan absorbidos por las imágenes de un televisor. Volver a rezar el rosario en familia significa introducir en la vida cotidiana otras imágenes muy distintas, las del misterio que salva: la imagen del Redentor, la imagen de su Madre Santísima”. (Juan Pablo II)

6.- “El rosario es camino hacia Cristo y la síntesis del evangelio.  Es oración evangélica, centrada en el misterio de la encarnación; es, pues, una oración profundamente cristológica”. (Pablo VI)

7.-  “El rezo del santo rosario está detrás de la santa misa y del breviario para los eclesiásticos; y de la participación en los sacramentos para los seglares. Es el evangelio del pueblo y de los pobres” (Beato Juan XXIII)

8.- “El Rosario invita a nuestros dedos, a nuestros labios y a nuestro corazón a entonar  una gran sinfonía de súplica y oración, y por estos motivos es la plegaria más grandiosa que jamás haya compuesto el hombre…” (Monseñor Fulton Sheen)

9.- “La oración es la única fuente posible de toda comprensión. ¿El rosario? ¡Admirable creación! ¡Rezar meditando los misterios! Este es el camino”. (Miguel de Unamuno)

10.- “No encuentro otro medio más poderoso para atraer sobre nosotros el Reino de Dios, la Sabiduría, que unir a la oración vocal la oración mental, rezando el Santo Rosario y meditando sus misterios”. (San Luis Mª Grignon de Montfor)
IglesiaActualidad


En síntesis, TODO ante el Sínodo de los Obispos sobre la Familia.
Rosa Corazón, abogada matrimonialista
3-10-2015
sinodo obispos


La Asamblea General Ordinaria del Sínodo de Obispos sobre la Familia tratará sobre ”La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo” y se celebrará durante tres semanas del domingo 4 de octubre al domingo 25 de octubre de 2015.

Con la Santa Misa, presidida por el Papa Francisco el domingo 4 de octubre de 2015, se abrirá la Asamblea General del Sínodo.

Esta Asamblea es la culminación del camino sinodal que comenzó hace dos años y que trató sobre el perfil de la familia en el mundo, sus riquezas y sus desafíos.

La Asamblea de este año, que tiene su comienzo el 4 de octubre de 2015, versará sobre los retos de la familia, el discernimiento de su vocación y el anuncio de su misión.

Los Padres Sinodales son 270. De ellos: 42 de oficio, 183 por elección y 45 por nombramiento del Papa Francisco.

Además, tomarán parte en esta Asamblea sinodal otros invitados de diferentes culturas y naciones, en calidad de expertos, auditores o delegados fraternos.

Los Delegados Fraternos son representantes de otras Iglesias y comunidades eclesiales que comparten con la Iglesia Católica la solicitud por la evangelización y la atención pastoral por las familias en el mundo actual.

En esta Asamblea se ha dado especial importancia a los cónyuges, que son 18 y, de ellos, participan 17 como auditores y 1 como experto.
En total serán 318 personas.

La primera parte tratará sobre “La escucha de los retos de la familia”, contando con el testimonio de un matrimonio de auditores.

La segunda parte versará sobre “El discernimiento de la vocación de la familia” y la tercera “La misión de la familia hoy”. Cada una durante una semana.

Cada orador tiene la facultad de hablar en el Aula durante tres minutos.

Como en el Sínodo pasado, en las Congregaciones Generales habrá tiempos, de una hora de duración cada uno, para las intervenciones libres de los Padres.

Rige el criterio fundamental, recordado tantas veces por el Santo Padre, que el Sínodo es un espacio protegido en el que actúa el Espíritu Santo, de tal modo que los Padres sinodales tienen libertad para poder expresarse.

El Santo Padre pronunciará el discurso de clausura.

El Sínodo debe perpetuar en la Iglesia el espíritu del Concilio Vaticano II, para que siga llegando al pueblo cristiano la gran abundancia de beneficios producidos durante el Concilio, derivados de la viva unión del Pontífice con los obispos.

El domingo, 18 de octubre de 2015, a las 10,30 horas , en la Basílica Vaticana, habrá una misa para la canonización, entre otros, de los esposos beatos Louis Martin y Marie-Zélie Guérin, padres de Santa Teresita del Niño Jesús.

En la basílica de Santa María la Mayor de Roma, se invita al pueblo de Dios a acompañar con la oración los trabajos del Sínodo, invocando la protección de la Salus Populi Romani y del matrimonio de los beatos Martin, cuyas reliquias estarán expuestas en el templo. 

Todos los días a las 17, se rezará el Rosario y se celebrará Misa a las 18. En la primera semana se rezará por los niños, en la segunda por los padres y en la tercera por los abuelos.

En las cercanías del Aula sinodal se ha preparado una Capilla para la oración de los participantes en el Sínodo, donde están expuestas las reliquias de Santa Teresita del Niño Jesús, de sus padres y de los esposos Beltrame Quattrocchi.

En conformidad con la naturaleza del Sínodo el documento final, fruto del trabajo colegial de los Padres Sinodales se le entregará al Papa, a quien le compete la toma de decisiones al respecto.
La Asamblea General del Sínodo permitirá a todos los fieles unirse al camino común de los Pastores cum Petro et sub Petro.
Rev-Ecclessia









Cada familia es siempre una luz, por más débil que sea, en medio de la oscuridad del mundo.

2015-10-03 Radio Vaticana

(RV).- Con intensa oración reinicia el camino sinodal de los obispos con el Papa. La invocación del Espíritu Santo que ilumina, guía a la comunidad, es siempre el punto de reinicio del proceso sinodal convocado y presidido por Francisco. La multitud de fieles y peregrinos en la plaza de san Pedro, unida al mundo entero por Radio Vaticana y el Centro Televisivo Vaticano, se concentró en oración en la víspera de la apertura del Sínodo ordinario de los obispos sobre el tema: “La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo”.

En la vigilia de oración de tantas familias junto a religiosas, religiosos, sacerdotes y obispos, titulada: “Las Familias iluminan el Sínodo”, el obispo de Roma animó a la oración precisamente con la imagen de la pequeña vela encendida en la oscuridad. Entiendo que la imagen y las preguntas sobre la misma dan luz sobre aspectos esenciales de este “caminar juntos” que significa la palabra “sínodo”.

Preguntó Francisco: “¿Vale la pena encender una pequeña vela en la oscuridad que nos rodea? ¿No se necesitaría algo más para disipar la oscuridad? Pero, ¿se pueden vencer las tinieblas? Frente a las exigencias de la existencia, existe la tentación de echarse para atrás, de desertar y encerrarse, a lo mejor en nombre de la prudencia y del realismo, escapando así de la responsabilidad de cumplir a fondo el propio deber”.

El Papa recordó que con este espíritu, hace precisamente un año, en esta misma plaza, invocábamos al Espíritu Santo pidiéndole que los Padres sinodales –al poner atención en el tema de la familia– supieran escuchar y confrontarse teniendo fija la mirada en Jesús, Palabra última del Padre y criterio de interpretación de la realidad. Y afirmó que: “Esta noche, nuestra oración no puede ser diferente.

Pues, como recordaba el Patriarca Atenágoras, sin el Espíritu Santo, Dios resulta lejano, Cristo permanece en el pasado, la Iglesia se convierte en una simple organización, la autoridad se transforma en dominio, la misión en propaganda, el culto en evocación y el actuar de los cristianos en una moral de esclavos”.

El Sucesor en la cátedra de Pedro pidió: “Oremos, pues, para que el Sínodo que se abre mañana sepa reorientar la experiencia conyugal y familiar hacia una imagen plena del hombre; que sepa reconocer, valorizar y proponer todo lo bello, bueno y santo que hay en ella; abrazar las situaciones de vulnerabilidad que la ponen a prueba: la pobreza, la guerra, la enfermedad, el luto, las relaciones laceradas y deshilachadas de las que brotan dificultades, resentimientos y rupturas; que recuerde a estas familias, y a todas las familias, que el Evangelio sigue siendo la «buena noticia» desde la que se puede comenzar de nuevo. 

Que los Padres sepan sacar del tesoro de la tradición viva palabras de consuelo y orientaciones esperanzadoras para las familias, que están llamadas en este tiempo a construir el futuro de la comunidad eclesial y de la ciudad del hombre”.
Para tu Radio, jesuita Guillermo Ortiz RV


Texto completo de las palabras del Papa

Vigilia del Sínodo 3 de octubre de 2015

Queridas familias, buenas tardes.

¿Vale la pena encender una pequeña vela en la oscuridad que nos rodea? ¿No se necesitaría algo más para disipar la oscuridad? Pero, ¿se pueden vencer las tinieblas?

En ciertas épocas de la vida –de esta vida llena de recursos estupendos–, preguntas como esta se imponen con apremio. Frente a las exigencias de la existencia, existe la tentación de echarse para atrás, de desertar y encerrarse, a lo mejor en nombre de la prudencia y del realismo, escapando así de la responsabilidad de cumplir a fondo el propio deber.

¿Recuerdan la experiencia de Elías? El cálculo humano le causa al profeta un miedo que lo empuja a buscar refugio. «Entonces Elías tuvo miedo, se levantó y se fue para poner a salvo su vida […] Caminó cuarenta días y cuarenta noches hasta el Horeb, el monte de Dios. Allí se introdujo en la cueva y pasó la noche. Le llegó la palabra del Señor preguntando: “¿Qué haces aquí, Elías?”» (1 R 19,3.8-9). Luego, en el Horeb, la respuesta no la encontrará en el viento impetuoso que sacude las rocas, ni en el terremoto, ni tampoco en el fuego. La gracia de Dios no levanta la voz, es un rumor que llega a cuantos están dispuestos a escuchar la suave brisa: los exhorta a salir, a regresar al mundo, a ser testigos del amor de Dios por el hombre, para que el mundo crea…

Con este espíritu, hace precisamente un año, en esta misma plaza, invocábamos al Espíritu Santo pidiéndole que los Padres sinodales –al poner atención en el tema de la familia– supieran escuchar y confrontarse teniendo fija la mirada en Jesús, Palabra última del Padre y criterio de interpretación de la realidad.

Esta noche, nuestra oración no puede ser diferente. Pues, como recordaba el Patriarca Atenágoras, sin el Espíritu Santo, Dios resulta lejano, Cristo permanece en el pasado, la Iglesia se convierte en una simple organización, la autoridad se transforma en dominio, la misión en propaganda, el culto en evocación y el actuar de los cristianos en una moral de esclavos.

Oremos, pues, para que el Sínodo que se abre mañana sepa reorientar la experiencia conyugal y familiar hacia una imagen plena del hombre; que sepa reconocer, valorizar y proponer todo lo bello, bueno y santo que hay en ella; abrazar las situaciones de vulnerabilidad que la ponen a prueba: la pobreza, la guerra, la enfermedad, el luto, las relaciones laceradas y deshilachadas de las que brotan dificultades, resentimientos y rupturas; que recuerde a estas familias, y a todas las familias, que el Evangelio sigue siendo la «buena noticia» desde la que se puede comenzar de nuevo. Que los Padres sepan sacar del tesoro de la tradición viva palabras de consuelo y orientaciones esperanzadoras para las familias, que están llamadas en este tiempo a construir el futuro de la comunidad eclesial y de la ciudad del hombre.

Cada familia es siempre una luz, por más débil que sea, en medio de la oscuridad del mundo.
La andadura misma de Jesús entre los hombres toma forma en el seno de una familia, en la cual permaneció treinta años. Una familia como tantas otras, asentada en una aldea insignificante de la periferia del Imperio.

Charles de Foucauld intuyó, quizás como pocos, el alcance de la espiritualidad que emana de Nazaret. Este gran explorador abandonó muy pronto la carrera militar fascinado por el misterio de la Sagrada Familia, por la relación cotidiana de Jesús con sus padres y sus vecinos, por el trabajo silencioso, por la oración humilde. Contemplando a la Familia de Nazaret, el hermano Charles se percató de la esterilidad del afán por las riquezas y el poder; con el apostolado de la bondad se hizo todo para todos; atraído por la vida eremítica, entendió que no se crece en el amor de Dios evitando la servidumbre de las relaciones humanas, porque amando a los otros es como se aprende a amar a Dios; inclinándose al prójimo es como nos elevamos hacia Dios. A través de la cercanía fraterna y solidaria a los más pobres y abandonados entendió que, a fin de cuentas, son precisamente ellos los que nos evangelizan, ayudándonos a crecer en humanidad.

Para entender hoy a la familia, entremos también nosotros –como Charles de Foucauld– en el misterio de la Familia de Nazaret, en su vida escondida, cotidiana y ordinaria, como es la vida de la mayor parte de nuestras familias, con sus penas y sus sencillas alegrías; vida entretejida de paciencia serena en las contrariedades, de respeto por la situación de cada uno, de esa humildad que libera y florece en el servicio; vida de fraternidad que brota del sentirse parte de un único cuerpo.

La familia es lugar de santidad evangélica, llevada a cabo en las condiciones más ordinarias. En ella se respira la memoria de las generaciones y se ahondan las raíces que permiten ir más lejos. Es el lugar de discernimiento, donde se nos educa para descubrir el plan de Dios para nuestra vida y saber acogerlo con confianza. La familia es lugar de gratuidad, de presencia discreta, fraterna, solidaria, que nos enseña a salir de nosotros mismos para acoger al otro, a perdonar y ser perdonados.

Volvamos a Nazaret para que sea un Sínodo que, más que hablar sobre la familia, sepa aprender de ella, en la disponibilidad a reconocer siempre su dignidad, su consistencia y su valor, no obstante las muchas penalidades y contradicciones que la puedan caracterizar.

En la «Galilea de los gentiles» de nuestro tiempo encontraremos de nuevo la consistencia de una Iglesia que es madre, capaz de engendrar la vida y atenta a comunicar continuamente la vida, a acompañar con dedicación, ternura y fuerza moral. Porque si no somos capaces de unir la compasión a la justicia, terminamos siendo seres inútilmente severos y profundamente injustos.

Una Iglesia que es familia sabe presentarse con la proximidad y el amor de un padre, que vive la responsabilidad del custodio, que protege sin reemplazar, que corrige sin humillar, que educa con el ejemplo y la paciencia. A veces, con el simple silencio de una espera orante y abierta.

Una Iglesia sobre todo de hijos, que se reconocen hermanos, nunca llega a considerar al otro sólo como un peso, un problema, un coste, una preocupación o un riesgo: el otro es esencialmente un don, que sigue siéndolo aunque recorra caminos diferentes.

La Iglesia es una casa abierta, lejos de grandezas exteriores, acogedora en el estilo sobrio de sus miembros y, precisamente por ello, accesible a la esperanza de paz que hay dentro de cada hombre, incluidos aquellos que –probados por la vida– tienen el corazón lacerado y dolorido.

Esta Iglesia puede verdaderamente iluminar la noche del hombre, indicarle con credibilidad la meta y compartir su camino, sencillamente porque ella es la primera que vive la experiencia de ser incesantemente renovada en el corazón misericordioso del Padre.

(from Vatican Radio)

















HOMILÍA DEL PAPA FRANCISCO MISA APERTURA SÍNODO DE LA FAMILIA 2015

«Si nos amamos unos a otros, Dios permanece en nosotros su amor ha llegado en nosotros a su plenitud» (1 Jn 4,12).

Las lecturas bíblicas de este domingo parecen elegidas a propósito para el acontecimiento de gracia que la Iglesia está viviendo, es decir, la Asamblea Ordinaria del Sínodo de los Obispos sobre el tema de la familia que se inaugura con esta celebración eucarística.

Dichas lecturas se centran en tres aspectos: el drama de la soledad, el amor entre el hombre y la mujer, y la familia.


La soledad
Adán, como leemos en la primera lectura, vivía en el Paraíso, ponía los nombres a las demás creaturas, ejerciendo un dominio que demuestra su indiscutible e incomparable superioridad, pero aun así se sentía solo, porque «no encontraba ninguno como él que lo ayudase» (Gn 2,20) y experimentaba la soledad.

La soledad, el drama que aún aflige a muchos hombres y mujeres. Pienso en los ancianos abandonados incluso por sus seres queridos y sus propios hijos; en los viudos y viudas; en tantos hombres y mujeres dejados por su propia esposa y por su propio marido; en tantas personas que de hecho se sienten solas, no comprendidas y no escuchadas; en los emigrantes y los refugiados que huyen de la guerra y la persecución; y en tantos jóvenes víctimas de la cultura del consumo, del usar y tirar, y de la cultura del descarte.

Hoy se vive la paradoja de un mundo globalizado en el que vemos tantas casas de lujo y edificios de gran altura, pero cada vez menos calor de hogar y de familia; muchos proyectos ambiciosos, pero poco tiempo para vivir lo que se ha logrado; tantos medios sofisticados de diversión, pero cada vez más un profundo vacío en el corazón; muchos placeres, pero poco amor; tanta libertad, pero poca autonomía… Son cada vez más las personas que se sienten solas, y las que se encierran en el egoísmo, en la melancolía, en la violencia destructiva y en la esclavitud del placer y del dios dinero.

Hoy vivimos en cierto sentido la misma experiencia de Adán: tanto poder acompañado de tanta soledad y vulnerabilidad; y la familia es su imagen. Cada vez menos seriedad en llevar adelante una relación sólida y fecunda de amor: en la salud y en la enfermedad, en la riqueza y en la pobreza, en las buena y en la mala suerte. El amor duradero, fiel, recto, estable, fértil es cada vez más objeto de burla y considerado como algo anticuado. Parecería que las sociedades más avanzadas son precisamente las que tienen el porcentaje más bajo de tasa de natalidad y el mayor promedio de abortos, de divorcios, de suicidios y de contaminación ambiental y social.


El amor entre el hombre y la mujer

Leemos en la primera lectura que el corazón de Dios se entristeció al ver la soledad de Adán y dijo: «No está bien que el hombre esté solo; voy a hacerle alguien como él que le ayude» (Gn 2,18). Estas palabras muestran que nada hace más feliz al hombre que un corazón que se asemeje a él, que le corresponda, que lo ame y que acabe con la soledad y el sentirse solo.

Muestran también que Dios no ha creado el ser humano para vivir en la tristeza o para estar solo, sino para la felicidad, para compartir su camino con otra persona que es su complemento; para vivir la extraordinaria experiencia del amor: es decir de amar y ser amado; y para ver su amor fecundo en los hijos, como dice el salmo de hoy (cf. Sal 128).

Este es el sueño de Dios para su criatura predilecta: verla realizada en la unión de amor entre hombre y mujer; feliz en el camino común, fecunda en la donación reciproca. Es el mismo designio que Jesús resume en el Evangelio de hoy con estas palabras: «Al principio de la creación Dios los creó hombre y mujer. 

Por eso abandonará el hombre a su padre y a su madre, se unirá a su mujer, y serán los dos una sola carne. De modo que ya no son dos, sino una sola carne» (Mc 10,6-8; cf. Gn 1,27; 2,24).
Jesús, ante la pregunta retórica que le habían dirigido – probablemente como una trampa, para hacerlo quedar mal ante la multitud que lo seguía y que practicaba el divorcio, como realidad consolidada e intangible-, responde de forma sencilla e inesperada: restituye todo al origen de la creación, para enseñarnos que Dios bendice el amor humano, es él el que une los corazones de dos personas que se aman y los une en la unidad y en la indisolubilidad. 

Esto significa que el objetivo de la vida conyugal no es sólo vivir juntos, sino también amarse para siempre. Jesús restablece así el orden original y originante.


La familia

«Lo que Dios ha unido, que no lo separe el hombre» (Mc 10,9). Es una exhortación a los creyentes a superar toda forma de individualismo y de legalismo, que esconde un mezquino egoísmo y el miedo de aceptar el significado autentico de la pareja y de la sexualidad humana en el plan de Dios.

De hecho, sólo a la luz de la locura de la gratuidad del amor pascual de Jesús será comprensible la locura de la gratuidad de un amor conyugal único y usque ad mortem.

Para Dios, el matrimonio no es una utopía de adolescente, sino un sueño sin el cual su creatura estará destinada a la soledad. En efecto el miedo de unirse a este proyecto paraliza el corazón humano.

Paradójicamente también el hombre de hoy –que con frecuencia ridiculiza este plan– permanece atraído y fascinado por todo amor autentico, por todo amor sólido, por todo amor fecundo, por todo amor fiel y perpetuo. Lo vemos ir tras los amores temporales, pero sueña el amor autentico; corre tras los placeres de la carne, pero desea la entrega total.

En efecto «ahora que hemos probado plenamente las promesas de la libertad ilimitada, empezamos a entender de nuevo la expresión “la tristeza de este mundo”. Los placeres prohibidos perdieron su atractivo cuando han dejado de ser prohibidos.

Aunque tiendan a lo extremo y se renueven al infinito, resultan insípidos porque son cosas finitas, y nosotros, en cambio, tenemos sed de infinito» (Joseph Ratzinger, Auf Christus schauen. Einübung in Glaube, Hoffnung, Liebe, Freiburg 1989, p. 73).

En este contexto social y matrimonial bastante difícil, la Iglesia está llamada a vivir su misión en la fidelidad, en la verdad y en la caridad.

Vive su misión en la fidelidad a su Maestro como voz que grita en el desierto, para defender el amor fiel y animar a las numerosas familias que viven su matrimonio como un espacio en el cual se manifiestan el amor divino; para defender la sacralidad de la vida, de toda vida; para defender la unidad y la indisolubilidad del vinculo conyugal como signo de la gracia de Dios y de la capacidad del hombre de amar en serio.

Vivir su misión en la verdad que no cambia según las modas pasajeras o las opiniones dominantes. La verdad que protege al hombre y a la humanidad de las tentaciones de autoreferencialidad y de transformar el amor fecundo en egoísmo estéril, la unión fiel en vinculo temporal. «Sin verdad, la caridad cae en mero sentimentalismo. El amor se convierte en un envoltorio vacío que se rellena arbitrariamente. Éste es el riesgo fatal del amor en una cultura sin verdad» (Benedicto XVI, Enc. Caritas in veritate, 3).

Vivir su misión en la caridad que no señala con el dedo para juzgar a los demás, sino que -fiel a su naturaleza como madre – se siente en el deber de buscar y curar a las parejas heridas con el aceite de la acogida y de la misericordia; de ser «hospital de campo», con las puertas abiertas para acoge a quien llama pidiendo ayuda y apoyo; de salir del propio recinto hacia los demás con amor verdadero, para caminar con la humanidad herida, para incluirla y conducirla a la fuente de la salvación.

Una Iglesia que enseña y defiende los valores fundamentales, sin olvidar que «el sábado se hizo para el hombre y no el hombre para el sábado» (Mc 2,27); y que Jesús también dijo: «No necesitan médico los sanos, sino los enfermos. No he venido a llamar justos, sino pecadores» (Mc 2,17). Una Iglesia que educa al amor autentico, capaz de alejar de la soledad, sin olvidar su misión de buen samaritano de la humanidad herida.

Recuerdo a san Juan Pablo II cuando decía: «El error y el mal deben ser condenados y combatidos constantemente; pero el hombre que cae o se equivoca debe ser comprendido y amado […] Nosotros debemos amar nuestro tiempo y ayudar al hombre de nuestro tiempo.» (Discurso a la Acción Católica italiana, 30 de diciembre de 1978, 2 c: L’Osservatore Romano, ed. semanal en lengua española, 21 enero 1979, p.9). Y la Iglesia debe buscarlo, acogerlo y acompañarlo, porque una Iglesia con las puertas cerradas se traiciona a sí misma y a su misión, y en vez de ser puente se convierte en barrera: «El santificador y los santificados proceden todos del mismo. Por eso no se avergüenza de llamarlos hermanos» (Hb 2,11).


Con este espíritu, le pedimos al Señor que nos acompañe en el Sínodo y que guíe a su Iglesia a través de la intercesión de la Santísima Virgen María y de San José, su castísimo esposo.















10 frases de la impresionante homilía del Papa Francisco en la apertura del Sínodo de los Obispos sobre la Familia

1.- La soledad, el drama que aún aflige a muchos hombres y mujeres. Pienso en los ancianos abandonados incluso por sus seres queridos y sus propios hijos; en los viudos y viudas; en tantos hombres y mujeres dejados por su propia esposa y por su propio marido; en tantas personas que de hecho se sienten solas, no comprendidas y no escuchadas; en los emigrantes y los refugiados que huyen de la guerra y la persecución; y en tantos jóvenes víctimas de la cultura del consumo, del usar y tirar, y de la cultura del descarte.

2.- El amor duradero, fiel, recto, estable, fértil es cada vez más objeto de burla y considerado como algo anticuado. Parecería que las sociedades más avanzadas son precisamente las que tienen el porcentaje más bajo de tasa de natalidad y el mayor promedio de abortos, de divorcios, de suicidios y de contaminación ambiental y social.

3.- Nada hace más feliz al hombre que un corazón que se asemeje a él, que le corresponda, que lo ame y que acabe con la soledad y el sentirse solo. Muestran también que Dios no ha creado el ser humano para vivir en la tristeza o para estar solo, sino para la felicidad, para compartir su camino con otra persona que es su complemento; para vivir la extraordinaria experiencia del amor: es decir de amar y ser amado; y para ver su amor fecundo en los hijos, como dice el salmo que se ha proclamado hoy (cf. Sal 128).

4.- Jesús restituye todo al origen, al origen de la creación, para enseñarnos queDios bendice el amor humano, es él el que une los corazones de un hombre y una mujer que se aman y los une en la unidad y en la indisolubilidad. Esto significa que el objetivo de la vida conyugal no es sólo vivir juntos, sino tambiénamarse para siempre. Jesús restablece así el orden original y originante.

5.- Para Dios, el matrimonio no es una utopía de adolescente, sino un sueño sin el cual su creatura estará destinada a la soledad. En efecto el miedo de unirse a este proyecto paraliza el corazón humano.

6.- En este contexto social y matrimonial bastante difícil, la Iglesia está llamada a vivir su misión en la fidelidad, en la verdad y en la caridad.

7.- «Sin verdad, la caridad cae en mero sentimentalismo. El amor se convierte en un envoltorio vacío que se rellena arbitrariamente. Éste es el riesgo fatal del amor en una cultura sin verdad» (Benedicto XVI, Enc. Caritas in veritate, 3).

8.- Y la Iglesia es llamada a vivir su misión en la caridad que no señala con el dedo para juzgar a los demás, sino que -fiel a su naturaleza como madre – se siente en el deber de buscar y curar a las parejas heridas con el aceite de la acogida y de la misericordia; de ser «hospital de campaña», con las puertas abiertas para acoger a quien llama pidiendo ayuda y apoyo; aún más, de salir del propio recinto hacia los demás con amor verdadero, para caminar con la humanidad herida, para incluirla y conducirla a la fuente de salvación.

9.- Recuerdo a san Juan Pablo II cuando decía: «El error y el mal deben ser condenados y combatidos constantemente; pero el hombre que cae o se equivoca debe ser comprendido y amado […] Nosotros debemos amar nuestro tiempo y ayudar al hombre de nuestro tiempo.»

10.- Y la Iglesia debe buscarlo, acogerlo y acompañarlo, porque una Iglesia con las puertas cerradas se traiciona a sí misma y a su misión, y en vez de ser puente se convierte en barrera: «El santificador y los santificados proceden todos del mismo. Por eso no se avergüenza de llamarlos hermanos» (Hb 2,11).

Es una selección de Jesús de las Heras Muela, director de ECCLESIA








Organigrama

Presidente nato:

francisco
Su Santidad Francisco

Secretario General:

Emmo. Sr. Card. Lorenzo Baldisseri

Relator General:

Emmo. Sr. Card. Péter Erdő
Arzobispo de Esztergom-Budapest

Secretario Especial:

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Excmo. Mons. Bruno Forte
Arzobispo de Chieti-Vasto

Presidentes Delegados:

Emmo. Sr. Card. André Vingt Trois
Arzobispo de París

Emmo. Sr. Card. Luis Antonio G. Tagle
Arzobispo de Manila

Emmo. Sr. Card. Raymundo Damasceno Assis
Arzobispo de Aparecida

CardinalNapier
Emmo. Sr. Card. Wilfrid Fox Napier, O.F.M.
Arzobispo de Durban







Primera Congregación General de la XIV Asamblea General Ordinaria del Sínodo de los Obispos.



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5 de octubre de 2015.- 

A las 9 horas de esta mañana, con la presencia del Santo Padre Francisco, ha comenzado en el Aula del Sínodo del Vaticano la primera Congregación General de la XIV Asamblea General Ordinaria del Sínodo de los Obispos, con el tema «La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo».

Tras el canto de la Hora Tercia y el saludo del Presidente Delegado de turno, Sr. Card. André Vingt-Trois, arzobispo de París (Francia), ha intervenido el Santo Padre; y, a continuación, ha tomado ls palabra el Secretario general del Sínodo de los Obispos, Sr. Card. Lorenzo Baldisseri, para la lectura de su Relación.Tras el cardenal Baldisseri, la Congregación general ha proseguido con la Relación introductiva del Relator general, Sr. Card. Péter Erdő, arzobispo de Esztergom-Budapest.

A las 13 horas, en el Aula Giovanni Paolo II de la Sala de Prensa de  la Santa Sede, ha tenido lugar una rueda de prensa para la presentación de la Relación introductiva de la Asamblea Sinodal. En ella han intervenido el Sr. Card. André Vingt-Trois, arzobispo de París y Presidente Delegado; el Sr. Card. Péter Erdő, arozibspo de Esztergom-Budapest y Relator General; y S.E. Mons. Bruno Forte, arzobispo de Chieti-Vasto y Segretario Especial.

INTERVENCIONES

Saludo del Santo Padre Francisco a los Padres Sinodales



Saludo del Presidente Delegado de turno al inicio de los trabajos de la Primera Congregación General. 


André VINGT TROIS
Sr. Card. André VINGT TROIS
Arzobispo de París (Francia)
Presidente Delegado

Lunes 5 de octubre de 2015

Santo Padre:
Tengo el honor y el placer de enviarle los saludos respetuosos y cordiales a todos los participantes en esta sesión ordinaria del Sínodo de los Obispos. Estos son los obispos, los auditores, los expertos y todos los participantes que expresan a usted por mi voz su intención y determinación de trabajar bajo su dirección para que la Iglesia sea cada vez más fiel a su misión pastoral.

Su decisión de celebrar dos sesiones del Sínodo de los Obispos sobre la misión de la familia en el mundo contemporáneo ha dado sus frutos. Somos testigos. Nuestras Iglesias locales han tratado de contribuir a la labor conjunta de contestar el cuestionario que debía encaminar el Instrumentum Laboris. Nuestra sínodo se realiza por la Iglesia.

El Motu Proprio Mitis Iudex Dominus Iesus por el cual usted reformó los procedimientos para el proceso canónico sobre la validez sacramental del matrimonio da una indicación valiosa del espíritu con el que nos acercamos a esta fase del trabajo.
Sin cuestionar la tradición sacramental de nuestra Iglesia, ni su doctrina sobre la indisolubilidad del matrimonio, nos habéis invitado a compartir nuestras experiencias pastorales y a ponernos en marcha por los caminos de la misericordia a los que el Señor invita a todos los que lo desean y que pueden, a entrar en un territorio de conversión de cara al perdón.

El año de la Misericordia que usted ha promulgado para toda la Iglesia es ya, sin duda, un signo de esperanza para los que están agobiados por la vida y que aspiran a experimentar la verdadera liberación. Ya nuestras diócesis están encantadas de ser renovadas en su misión de anunciar la Buena Nueva: Jesús vino a llamar y a salvar a los pecadores y fue hasta el extremo del amor para que los caminos de la gracia estén abiertos a todos los que acuden a él y humildemente caminan hacia las condiciones para una nueva vida.

Para cada uno de nosotros, estas tres semanas de intenso trabajo serán una experiencia importante para la Iglesia: buscar con convicción y humildad para hacer crecer la comunión. A pesar de nuestras diferencias, no queremos vivir este tiempo como un enfrentamiento de fuerzas donde los micrófonos y las cámaras serían los árbitros. Queremos vivir un tiempo de conversión común en la fuerza de la comunión de la que usted es, Santo Padre, el guardián y el sirvidor.

Por la intercesión de la Sagrada Familia, rezamos al Espíritu del Señor para que nos ilumine y nos dé fuerza para desear lo que agrada a Dios.

Saludo del Santo Padre Francisco a los Padres Sinodales durante la Primera Congregación.   

Lunes 5 de octubre 2015

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Queridos Beatitudes, Eminencias, Excelencias, hermanos y hermanas:

La Iglesia retoma hoy el diálogo iniciado con la proclamación del Sínodo extraordinario sobre la familia, y ciertamente mucho antes, para evaluar y reflexionar juntos el texto de laInstrumentum Laboris, elaborado de la Relatio Synodi y de las respuestas de las Conferencias episcopales y de los organismos con derecho.

El Sínodo, como sabemos, es un caminar juntos con el espíritu de colegialidad y desinodalidad, adoptando valientemente la parresia, el celo pastoral y doctrinal, la sabiduría, la franqueza y poniendo siempre delante de nuestros ojos el bien de la Iglesia, de las familias y la suprema lex: la Salus animarum.

Quisiera recordar que el Sínodo no es un congreso, un parlatorio, no es un parlamento o un senado, donde nos ponemos de acuerdo. El Sínodo, en cambio, es una expresión eclesial, es decir la Iglesia que camina unida para leer la realidad con los ojos de la fe y con el corazón de Dios; es la Iglesia que se interroga sobre la fidelidad al depósito de la fe, que para ella no representa un museo para mirar y ni siquiera solo para salvaguardar, sino que es una fuente viva de la cual la Iglesia se sacia, para saciar e iluminar el depósito de la vida.

El Sínodo se mueve necesariamente en el seno de la Iglesia y dentro del santo pueblo de Dios, del cual nosotros formamos parte en calidad de pastores, es decir, servidores.

El Sínodo, además, es un espacio protegido donde la Iglesia experimenta la acción del Espíritu Santo. En el Sínodo el Espíritu habla a través de la lengua de todas las personas que se dejan conducir por Dios que sorprende siempre, por el Dios que se revela a los pequeños, y se esconde a los sabios y los inteligentes; por el Dios que ha creado la ley y el sábado para el hombre y no viceversa; por el Dios que deja las 99 ovejas para buscar la única oveja perdida; por el Dios que es siempre más grande de nuestras lógicas y nuestros cálculos.

Recordamos que el Sínodo podrá ser un espacio de la acción del Espíritu Santo solo si nosotros, los participantes, nos revestimos de coraje apostólico, de humildad evangélica y de oración confiada.

El coraje apostólico que no se deja asustar de frente a las seducciones del mundo, que tienden a apagar en el corazón de los hombres la luz de la verdad, sustituyéndola con pequeñas y pasajeras luces, y ni siquiera de frente al endurecimiento de algunos corazones, que a pesar de las buenas intenciones alejan a las personas de Dios. «El coraje apostólico de llevar vida y no hacer de nuestra vida cristiana un museo de recuerdos» (Homilía en Santa Marta, 28 abril 2015)

La humildad evangélica que sabe vaciarse de las propias convenciones y prejuicios para escuchar a los hermanos obispos y llenarse de Dios, humildad que lleva a apuntar el dedo no en contra de los otros, para juzgarlos, sino para tenderles la mano, para realzarlos sin sentirse nunca superiores a ellos.

La oración confiada es la acción del corazón cuando se abre a Dios, cuando se callan todos nuestros humores para escuchar la suave voz de Dios que habla en el silencio. Sin escuchar a Dios, todas nuestras palabras serán solamente palabras que no sacian y no sirven. Sin dejarse guiar por el Espíritu, todas nuestras decisiones serán solamente decoraciones que en lugar de exaltar el Evangelio lo recubren y lo esconden.

Queridos hermanos:
Como he dicho, el Sínodo no es un parlamento donde para alcanzar un consenso o un acuerdo común se recurre al negociado, al acuerdo o a los componendas, sino que el único método del Sínodo es aquel en el que se abre al Espíritu Santo con coraje apostólico, con humildad evangélica y con oración confiada, de modo que sea él quien nos guía, nos ilumina y nos hace poner delante de los ojos, con nuestras opiniones personales, pero con la fe en Dios, la fidelidad al magisterio, el bien de la Iglesia y la salus animarum.

Finalmente, quisiera agradecer de corazón a su Eminencia el cardenal Lorenzo Baldisseri, secretario general del Sínodo; su Excelencia monseñor Fabio Fabene, subsecretario; y con ellos agradezco el relator, su Eminencia el cardenal Péter Erdő y el secretario especial, su Excelencia monseñor Bruno Forte, los presidentes delegados, los escritores, los consultores, los traductores y todos aquellos que han trabajado con verdadera fidelidad y total dedicación a la Iglesia. ¡Gracias de corazón!

Agradezco igualmente a todos ustedes, queridos padres sinodales, delegados fraternos, auditores, auditoras y asesores, por su participación activa y fructuosa.

Un especial agradecimiento quiero dirigir a los periodistas presentes en este momento y aquellos que lo siguen de lejos. Gracias por su apasionada participación y por su admirable atención.
Iniciamos nuestro camino invocando la ayuda del Espíritu Santo y la intercesión de la Sagrada Familia, Jesús, María y san José. 
Gracias.

Resumen de la relación introductoria del cardenal Péter Erdö, Relator General

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5 de octubre de 2015.- El cardenal Péter Erdö, relator general del Sínodo, fue el encargado esta mañana de realizar la relación introductoria en la que repasó y analizó con detalle los puntos más importantes a tratar durante las próximas tres semanas. De este modo, dirigiéndose a todos los participantes del Sínodo Ordinario de los Obispos sobre la familia, hizo un repaso del Instrumentum Laboris.

LA ESCUCHA DE LOS DESAFÍOS SOBRE LA FAMILIA

A propósito del contexto socio-cultural, el purpurado indicó algunas de las problemáticas actuales como son “los efectos del cambio climático y ambiental” y los de “la injusticia social, de violencia, de guerras” que empujan a millones de personas a dejar la tierra de origen y tratar de sobrevivir en otras partes del mundo. Resulta evidente que el movimiento migratorio “está disgregando las familias o es un dificultad para su formación”. Así mismo subrayó que en muchas partes del mundo hay gente que trabaja por un salario tan bajo que “apenas le permite sobrevivir para poder continuar trabajando, pero que no hace posible la creación de una familia”.

Reflexionando sobre el cambio antropológico, recordó que otra de las dificultades a tener en cuenta es que “la persona en búsqueda de la propia libertad, trata de hecho a menudo de ser independiente de cualquier unión, a veces también de la religión, que constituye una unión con Dios, de las uniones sociales, especialmente de las que están conectadas con las formas institucionales de la vida”. Si no confiamos –observó– en poder conocer las verdades objetivas y los valores objetivos que se basan en la realidad, corremos el riesgo de buscar orientaciones para nuestro comportamiento social en base a criterios solamente formales, como una mayoría numérica, que prescinde del contenido, o una formalidad de procedimiento, ante varios organismos, como única justificación de una elección. Y un ejemplo de ello es el creciente número de parejas que viven juntas pero que no quieren establecer ningún tipo de matrimonio, ni religioso ni civil. Y advirtió cómo los jóvenes esposos cuidan todos los mínimos detalles de la boda, pero al mismo “descuida el verdadero significado del matrimonio”.

Sobre la inestabilidad institucional, el cardenal apuntó que cada vez la gente se casa más mayor y el miedo de los jóvenes a asumir responsabilidades y compromisos definitivos. A propósito del individualismo y la subjetividad, aseguró que es necesario evitar la actual tendencia a hacer pasar lo que son simples deseos, muchas veces egoístas, como verdaderos y propios derechos, negando al mismo tiempo la base objetiva de cualquier derecho.

De los aspectos biológicos y culturales hay que tener en cuenta que la sociedad de consumo “ha separado sexualidad y procreación y también esta es una de las causa del descenso de la natalidad”.
A propósito de la “explotación y la violencia contra las mujeres” que en los países en vías de desarrollo se traduce en “abortos y esterilizaciones forzadas”, en otros en “consecuencias negativas con prácticas unidas con la procreación”, como alquiler de vientre y óvulos, forzadas por el “deseo de tener un hijo a cualquier precio”. La llamada “revolución bio-tecnológica” dijo el purpurado “ha introducido nuevas posibilidades de manipular el acto reproductivo” haciendo la vida humana y la transmisión de la vida “realidades modulables y separables”.

Por otro lado, señaló la problemática de la inmadurez y fragilidad afectivas, “efecto de una verdadera falta de educación efectiva y afectiva en familia, en cuanto que los padres no tienen tiempo para los hijos, o se divorcian”. Y los hijos “no ven el ejemplo de los adultos, se enfrentan solo con el comportamiento de sus coetáneos”. Así –subrayó– “la madurez afectiva queda recortada y no se le permite desarrollarse”. Se coloca en este contexto la pornografía y la comercialización del cuerpo favorecida por un uso “desordenado” de internet. Así –advirtió el purpurado– la crisis de la pareja desestabiliza la familia y debilita las uniones entre generaciones.

EL DISCERNIMIENTO DE LA VOCACIÓN FAMILIAR
El cardenal reflexionó sobre la indisolubilidad matrimonial como don y tarea indicando que no es algo que se debe entender como “yugo” impuesto a los hombres sino como “don” hecho a las personas unidas en matrimonio. Este proyecto de Dios sobre el matrimonio y la familia “ofrece una posibilidad de plenitud para la vida de las personas interesadas también hoy, a pesar de la dificultad que se encuentra a la hora de mantener los compromisos para siempre”.

Sobre quienes conviven o viven solo en matrimonio civil la misericordia hacia las familias heridas, el relator general recordó la importancia de una “atención misericordiosa y realista”, en cuanto “no se sienten preparados para celebrar el sacramento, vista la dificultad que tal elección puede provocar hoy”. Y si la comunidad logra mostrarse acogedora hacia estas personas y presentar claramente la verdad sobre el matrimonio, se podrá ayudar “a estos fieles a llegar a una decisión para el matrimonio sacramental”.

LA MISIÓN DE LA FAMILIA HOY
Asimismo, aseguró que la colaboración de la familia con las instituciones públicas es deseable por los intereses de la familia. E indicó que los cristianos deben tratar de crear estructuras económicas de apoyo para ayudar a las familias que están particularmente golpeadas por la pobreza, el desempleo, la precariedad laboral, la falta de asistencia socio-sanitaria o son víctimas de la explotación.

Por otro lado, a propósito de los matrimonios en crisis, del acompañamiento y la integración eclesial señaló que la misión del Iglesia hacia aquellos que viven una situación matrimonial o familiar problemática es “delicada y exigente”. Es importante tener, al menos a nivel diocesano, “centros de escucha que por una parte puedan ayudar ya en los momentos de la crisis, pero también sucesivamente”. Otro tipo de consulta, igualmente importante, es la de ofrecer a los divorciados “una ayuda para poder aclarar la eventual invalidez de su matrimonio naufragado”.
A propósito de los divorciados vueltos a casar civilmente debe haber “un acompañamiento pastoral misericordioso el cual no deja duda sobre la verdad de la indisolubilidad del matrimonio enseñado por el mismo Jesucristo”.

Y recordó que “no es el naufragio del primer matrimonio, sino la convivencia en la segunda relación lo que impide el acceso a la eucaristía”. Precisó también la importancia de escuchar a los hijos “víctimas de estas situaciones” y de “animar a los cónyuges que quedan solos tras un fracaso, de perseverar en la fe y en la vida cristiana”.

Del mismo modo indicó los desafíos que comportan los matrimonios mixtos, o sea entre cristianos de diversas confesiones y los celebrados con la dispensa por el impedimento de disparidad de culto, entre un católico y un no bautizado.
Otro tema abordado en este punto fue la acogida y cercanía a las personas con tendencia homosexual. El Sínodo reitera que “toda persona es respetada en su dignidad independientemente de su tendencia sexual” y desea que “los programas pastorales reserven una atención específica a las familias en las que viven personas con tendencia homosexual y a estas personas”. 

Pero el cardenal advirtió que “no existe fundamento alguno para asimilar o establecer analogías, ni siquiera remotas, entre las uniones homosexuales y el diseño de Dios sobre el matrimonio y la familia”.

A propósito de la transmisión de la vida en la familia recordó que “la apertura a la vida es una exigencia intrínseca del amor conyugal. La generación de la vida, por tanto, no se reduce a una variable de la proyección individual o de pareja”. La visión individualista de la procreación –añadió– puede contribuir a la fuerte caída de la natalidad, debilitar el tejido social, comprometer la relación entre las generaciones y hacer más incierta la mirada hacia sobre el futuro. Del mismo modo, subrayó que la tarea de la familia es “acoger la vida naciente y cuidarla en su última fase”.

Sobre el drama del aborto, la Iglesia reafirma “el carácter inviolable de la vida humana”, “ofrece consulta a las embarazadas, sostiene a las madres jóvenes, asiste a los niños abandonados y se hace compañera de aquellas que han sufrido el aborto y han tomado conciencia de su error”.

Igualmente reafirma “el derecho a la muerte natural, evitando al mismo tiempo tanto el encarnizamiento terapéutico como la eutanasia”.

Finalmente, el prelado concluyó encomendando los trabajos del Sínodo a la Santa Familia de Nazaret, e invocó un despertar comunitario para afrontar los desafíos de la familia de hoy, pidiendo “la luz del Espíritu Santo para que nos indique también los pasos concretos que debemos dar”.

Resúmen de la relación del cardenal Lorenzo Baldisseri – Secretario General


5 de octubre de 2015.- “Nuestra asamblea es amplia y compuesta, un mosaico admirable de la catolicidad de la Iglesia, en la que se reflejan la sensibilidad y resuenan las voces de todos los continentes”, dijo el cardenal Lorenzo Baldisseri. O sea “una peculiar manifestación de la unidad de la Iglesia católica edificada sobre los apóstoles, entre los cuales Simón Pedro es la ‘roca’.

Un itinerario sinodal, dijo, con “un mismo tema el de la familia enfrentado en dos etapas, fruto de la creatividad pastoral del papa Francisco”.

El cardenal y secretario general recordó también que el Santo Padre, en la vigilia de oración del sínodo del 2014, dijo que a pesar de la cultura individualista que tiende a volver efímeras las relaciones, existe una necesidad de estabilidad; y que la comunión de vida de los esposos, la apertura a la vida, la memoria de las generaciones, la educación y transmisión de la fe a los hijos, demuestra que “la familia sigue siendo una escuela inigualable de humanidad, contribución indispensable para una sociedad justa y solidaria”.

¿Quiénes participan en la Asamblea General Ordinaria del Sínodo?

El cardenal indicó que el Sínodo está compuesto por los jefes de las Iglesias Orientales Católicas sui iuris; los obispos elegidos por los sínodos de los obispos y Consejos de las Iglesias orientales católicas; los obispos elegidos por las conferencias episcopales de los diversos países, diez religiosos elegidos por la Unión de los Superiores generales y los dicasterios de la Curia Romana así como las personas nombradas por el Papa.


En total 270 padres sinodales:

— 42 ex oficio (15 patriarcas, arzobispos mayores
y metropolitas de las Iglesias católicas orientales
— 25 jefes de dicasterios de la Curia Romana;
— 74 cardenales (entre los cuales 1 patriarca y 2 arzobispos mayores)
— 6 Patriarcas y 1 arzobispo mayor;
— 72 arzobispos;
— 102 obispos;
— 2 párrocos;
— 13 religiosos.


Además de:

— 14 Delegados fraternos, representantes de otras Iglesias;
— 24 Expertos delegados por sus competencias;
— 51 auditores y auditoras, de diversas partes del mundo, de los cuales 17 son matrimonios


El cardenal Baldisseri recordó también que el Papa, en su encuentro con los obispos que participaron en Filadelfia en el Encuentro Mundial de las Familias, subrayó la necesidad de desarrollar la alianza entre la Iglesia y la familia.

Situó además la presente asamblea sinodal como “la conclusión de un largo camino del cual estamos llamados a recoger los frutos”. E indicó que el itinerario de este Sínodo que se realiza a los 50 años del Vaticano II, cuenta también con el Jubileo Extraordinario de la Misericordia, convocado por el papa Francisco. Este itinerario partió con la Asamblea general extraordinaria en el 2014 y concluye ahora con la actual ordinaria en curso.

Recordó también a los presentes que la Relatio Synodi votada el 18 de octubre de 2014 fue la primer etapa fundamental, con el documento hecho público así como el resultado de las votaciones. Y que es parte de texto Lineamenta, junto a las 102 respuestas de organismos precisos. Además se sumaron 400 observaciones de diócesis, parroquias, asociaciones, grupos de fieles, movimientos, universidades, etc.

El documento se divide en tres partes, los desafíos de la familia, su vocación, y su misión hoy. Sin olvidar que en el itinerario están los dos motu proprio que agilizan los procesos sobre nulidad, que deben determinar si el matrimonio ha sido válido o menos, que las causas sean tratadas por vía judicial y no administrativa y la supresión de la doble sentencia.

Siempre en este camino, indicó que en Filadelfia hace pocos días, en el r, el Santo Padre evidenció que “las familias son auténticas Iglesias domésticas”.

En estas tres semanas de Sínodo, la Instrumentum Laboris es el punto de partida de la Relatio Finalis, que acogerá los resultados de los dos Sínodos, con las contribuciones de los círculos menores.
El cardenal concluyó indicando que el 22 de octubre, el proyecto será presentado en el Aula y votado. El texto final será entregado al Santo Padre, quien decidirá las medidas que considera necesarias, no subordinado a las indicaciones del documento final.




Relación del Relator General en la Primera Congregación General del Sínodo de los Obispos.

5 de octubre de 2015




Rueda de Prensa, 5 de octubre 2015-








III. Congregación General:

Invitación del Papa durante la tercera congregación general del Sínodo de los obispos sobre la familia - No reducir los horizontes

2015-10-06 L’Osservatore Romano

Se concluyó el martes 6 de octubre, por la mañana, con la tercera congregación general, el debate de la Asamblea sinodal sobre la primera parte del Instrumentum laboris, dedicado al tema «La escucha de los desafíos que afronta la familia». El martes por la tarde los padres sinodales comenzaron las reuniones en los círculos menores, antes de retomar el debate general en el aula el viernes 9 por la mañana.



Al inicio de la congregación, después de una intervención del secretario general, cardenal Lorenzo Baldisseri, el Papa tomó la palabra para reafirmar que el actual Sínodo se celebra en continuidad con el Sínodo del año pasado. Respecto alInstrumentum laboris, el Papa Francisco destacó que resulta de laRelatio synodi con la integración de las aportaciones llegadas sucesivamente, que fue aprobado por el Consejo postsinodal —reunido con la presencia del Pontífice— y que es la base para continuar el debate y las discusiones los próximos días. En este contexto, asumen una importancia esencial las aportaciones de los diversos grupos lingüísticos. 

Recordó también el Papa que los tres documentos oficiales del Sínodo del año pasado son sus dos discursos, inicial y final, y la Relatio synodi

El Pontífice puso de relieve que la doctrina católica sobre el matrimonio no se ha tocado y alertó luego sobre el hecho de dar la impresión que el único problema del Sínodo sea el de la comunión a los divorciados, invitando a no reducir los horizontes del Sínodo.

Durante la congregación tomaron la palabra treinta padres sinodales. Entre los temas tratados, la necesidad de acoger a las personas con su existencia concreta y encontrar caminos de ayuda y de acompañamiento para quien ha experimentado el fracaso. 

Se puso el acento también en la importancia de la formación al matrimonio, de modo que se sostenga a los esposos en la consciencia de su elección y así prevenir las eventuales heridas, más bien que curarlas. 

No faltó una referencia a la valorización del diálogo y del contacto entre las generaciones, para que no disminuyan los valores fundamentales de la familia, y se presentaron posibles soluciones específicas para los contextos locales y continentales.

El lunes por la tarde había tenido lugar la segunda congregación general, con la presencia del Pontífice. 

En las 25 intervenciones programadas y en las sucesivas 17 intervenciones libres los padres sinodales se plantearon las respuestas que se deben dar a los desafíos y a las dificultades que afectan a las familias en la sociedad contemporánea, desde la pérdida de la fe a los dramas vinculados a las violencias, a las persecuciones y a las migraciones. 

El debate sobre la línea de la pastoral a seguir fue uno de los elementos que caracterizó esa tarde: una pastoral familiar que se extienda y continúe durante toda la vida. 

Es necesario acompañar a las personas, sostenerlas ante los desafíos de la sociedad, pero también ayudarles a crecer en lo que garantiza la estabilidad de la pareja, es decir un amor firme.

"El Sínodo es un proceso, es un camino de todo el Pueblo de Dios".

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6 de octubre de 2015.- “Esta Asamblea sinodal se sitúa en continuidad con aquella del 2014, durante la cual la doctrina católica sobre el matrimonio no ha sido modificada”. Lo afirmó el Papa Francisco, en su breve intervención durante la Tercera Congregación General. El Pontífice, evidenció los tres documentos oficiales sobre los cuales se deben reflexionar: la Relatio Synodi y los dos discursos pontificios de apertura y de clausura de los trabajos sinodales.

El Portavoz Vaticano, el Padre Federico Lombardi hablando en Conferencia de prensa explicó la importancia del Instrumentum Laboris del Sínodo de los Obispos: “No debemos dejarnos condicionar y reducir nuestro horizonte de trabajo en este Sínodo, como si el único problema fuese aquel de la comunión de los divorciados y de los que se vuelven a casar. Se debe tener en cuenta la amplitud de los problemas y las cuestiones que son propuestos en la Asamblea sinodal, de los cuales el Instrumentum Laboris da una amplia prospectiva”.

Respondiendo a los periodistas, Mons. Claudio María Celli, Presidente de la Comisión para la Información dijo que, “me parece que la intervención del Papa esta mañana, al recordar que los documentos de referencia en la discusión son la Relatio Synodi y los dos discursos, de apertura y clausura, mantenga abierta una actitud de la Iglesia profundamente pastoral en relación a la realidad de los divorciados. Pero también, está presente lo que decía el Papa esta mañana, es decir, que el Sínodo no tiene como único punto de referencia esto. Es uno de muchos otros puntos”.






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S.B. Card. George ALENCHERRY
Arzobispo mayor de Ernakulam-Angamaly de los Siro-Malabares (India)
Presidente del Sínodo de la Iglesia Siro-Malabar

Martes 6 de octubre de 2015

Santo Padre,

Mis queridos amigos:

La lectura de Jeremías cap. 22 v. 3, nos da un mensaje que se puede aplicar al objetivo de nuestras deliberaciones sinodales sobre la familia. El profeta Jeremías pronunció un oráculo sobre la familia real de Judá advirtiendo al rey de la ruina que amenaza al reino si el monarca no aplica la justicia y la rectitud y defiende a los oprimidos de las manos del opresor. En aquella época los reyes de Judá eran Josías y Joaquín. Sabemos que ambos eran débiles y que Nabucodonosor, rey de Babilonia, destruyó el reino de Judá y el templo. A causa de las faltas de los reyes el pueblo fue condenado al exilio y a todos sus sufrimientos. Josías y Nabucodonosor, los reyes de Judá no hicieron justicia y rectitud y no guardaron los oprimidos de la mano del opresor. La justicia significa la aceptación del reino de Dios y la rectitud es la gracia de Dios que resulta de ello. Los reyes de Judá fallaron en su tarea de aplicar la justicia y la rectitud y por ello su pueblo tuvo que sufrir las consecuencias.

Las palabras del profeta son aplicables a los gobernantes y líderes de todos los tiempos y también a las gentes que gobiernan. En muchos países del mundo se niega a las personas la justicia y la rectitud y se promueven, en cambio, el individualismo, el hedonismo y la opresión y otros valores seculares. Hay que plantearse la cuestión de si los líderes de la Iglesia se presentan con un papel profético como el de Jeremías apoyando al pueblo con la Palabra de Dios y el testimonio personal.

Jeremías tuvo que sufrir a costa de su papel profético. Su vida fue un símbolo del mensaje que dio. Tomó sobre sí el sufrimiento y la ruina. Se le pidió que aceptase tres condiciones en su vida: no casarse, no asistir a los funerales y no asistir a las fiestas.

No tomarás para ti mujer (16:2): Jeremías no sentirá el profundo amor de una novia, porque la novia, Israel, ha rechazado el amor de Yahvé. Sentirá la soledad, como Jehová la siente. En época cristiana, el celibato se convierte en un signo.

No entres en una casa donde haya luto (16:5): Jeremías no llorará o mostrará compasión a los muertos, porque Yavé ha perdido cualquier sentimiento por su pueblo. Morirán sin duelo.

No entres en la casa donde hay un festejo (16:8): Jeremías no participará en celebración alguna, porque no hay nada que celebrar. Jeremías está llamado a llevar una vida terrible; no es extraño que entre en una profunda depresión y se lamente amargamente (cf. 20: 7 y siguientes). No es fácil ser un profeta.

Los pastores de la Iglesia en los tiempos actuales están llamados a asumir en sus vidas un papel profético de sufrimiento y kénosis, similar al del profeta Jeremías” concluyó Su Beatitud, citando al respecto las palabras del Santo Padre Francisco en la Evangelii Gaudium (N. 49) cobran sentido aquí.

Prefiero una Iglesia accidentada, herida y manchada por salir a la calle, antes que una Iglesia enferma por el encierro y la comodidad de aferrarse a las propias seguridades. No quiero una Iglesia preocupada por ser el centro y que termine clausurada en una maraña de obsesiones y procedimientos. Si algo debe inquietarnos santamente y preocupar nuestra conciencia, es que tantos hermanos nuestros vivan sin la fuerza, la luz y el consuelo de la amistad con Jesucristo, sin una comunidad de fe que los contenga, sin un horizonte de sentido y de vida. Más que el temor a equivocarnos, espero que nos mueva el temor a encerrarnos en las estructuras que nos dan una falsa contención, en las normas que nos vuelven jueces implacables, en las costumbres donde nos sentimos tranquilos, mientras afuera hay una multitud hambrienta y Jesús nos repite sin cansarse: «¡Dadles vosotros de comer!» (Mc 6,37).


Traducción de Iglesiaactualidad. Texto original en inglés:

Holy Father and My dear friends,

The reading from Jeremiah Ch. 22 v.3 gives us a message very much applicable to the goal of our Synodal deliberations on family. Prophet Jeremiah uttered a few oracles to the royal family of Judah cautioning the King against the ruin that may fall upon the Kingdom, if the King does not render Justice and righteousness and save the oppressed from the hand of the oppressor. Josiah and Jehoiakim were the Kings of Judah, at that time. We know that both of them were weak Kings, and Nebuchadnezzar, the King of Babylon destroyed the Kingdom of Judah and the temple. Owing to the failures of the Kings the people were driven to exile and all the sufferings arising there from. Josiah and Nebuchadnezzar, the Kings of Judah could not render justice and righteousness and save the oppressed from the hand of the oppressor. Justice means the acceptance of the reign of God and righteousness is the grace of God resulting from the acceptance of God’s reign. The Kings of Judah failed in their responsibility to give justice and righteousness to the people due to which the people had to suffer the consequences.

The words of the prophet are applicable to rulers and leaders of all the times and also to the people governed by them. In many countries of the world people are denied of justice and righteousness by the promotion of individualism, hedonism and oppression by secularist values and lines of action. The question arises whether the leaders of the Church have come forward with a prophetic role like that of Jeremiah to support the people by the Word of God and by personal witness.

Jeremiah had to suffer at the cost of his prophetic role. His life was a symbol of the message he gave. Suffering and ruin, he had to take upon himself. He was asked to accept three signs in his life: not to marry, not to attend funerals and not to attend parties.

Do not take a wife (16:2): Jeremiah is not to experience the deep love of a bride, for the bride, Israel, has rejected Yahweh’s love. He must experience loneliness, as Yahweh experiences loneliness. In Christian times, celibacy becomes a sign.

Do not go into a house where there is mourning (16:5): Jeremiah is not to mourn or show compassion to the dead, because Yahweh has lost all feelings for his people. They will die unlamented.

Do not go into a house where there is a celebration (16:8): Jeremiah is not to join any celebration, because there is nothing to celebrate. Jeremiah is called to lead a terrible life, no wonder he goes into deep depression and bitter lament (cf. 20: 7ff). It is not easy to be a prophet. (The New Community Bible, St Paul Publications, Mumbai, India)

The pastors of the Church in the present times are called to take upon their lives a prophetic role of suffering and kenosis, similar to that of prophet Jeremiah. The words of Holy Father Pope Francis in Evangelii Gaudium (N. 49) become meaningful here.

I prefer a Church which is bruised, hurting and dirty because it has been out on the streets, rather than a Church which is unhealthy from being confined and from clinging to its own security. I do not want a Church concerned with being at the centre and then ends by being caught up in a web of obsessions and procedures.

If something should rightly disturb us and trouble our consciences, it is the fact that so many of our brothers and sisters are living without the strength, light and consolation born of friendship with Jesus Christ, without a community of faith to support them, without meaning and a goal in life. More than by fear of going astray, my hope is that we will be moved by the fear of remaining shut up within structures which give us a false sense of security, within rules which make us harsh judges, within habits which make us feel safe, while at our door people are starving and Jesus does not tire of saying to us: “Give them something to eat” (Mk 6:37). 

Rueda de prensa del 6 de octubre 2015








Elenco de moderadores y relatores de los grupos (I Sesión “Círculos Menores”)
7 de octubre de 2015

circulos

7 de octubre de 2015.- En la tarde de ayer, durante la primera sesión de los Círculos menores (Circuli minores) fueron elegidos los siguientes moderadores y relatores:

ELENCO DE MODERADORES DE LOS CÍRCULOS

CIRCULUS GALLICUS “A”:       Card. Gérald Cyprien LACROIX

CIRCULUS GALLICUS “B”:       Card. Robert SARAH 

CIRCULUS GALLICUS “C”:       S.E. Mons. Maurice PIAT, C.S.Sp.

CIRCULUS ANGLICUS “A”:      Card. George PELL

CIRCULUS ANGLICUS “B”:      Card. Vincent Gerard NICHOLS

CIRCULUS ANGLICUS “C”:      S.E. Mons. Eamon MARTIN

CIRCULUS ANGLICUS “D”:      Card. Thomas Christopher COLLINS

CIRCULUS ITALICUS “A”:       Card. Francesco MONTENEGRO

CIRCULUS ITALICUS “B”:       Card. Edoardo MENICHELLI

CIRCULUS ITALICUS “C”:       Card. Angelo BAGNASCO

CIRCULUS HIBERICUS “A”:     Card. Óscar Andrés RODRÍGUEZ MARADIAGA, S.D.B.

CIRCULUS HIBERICUS “B”:     Card. Francisco ROBLES ORTEGA

CIRCULUS GERMANICUS:       Card. Christoph SCHÖNBORN, O.P.

ELENCO DE RELATORES DE LOS CÍRCULOS
CIRCULUS GALLICUS “A”:        S.E. Mons. Laurent ULRICH

CIRCULUS GALLICUS “B”:        Rvdo. P. François-Xavier DUMORTIER, S.I.

CIRCULUS GALLICUS “C”:        S.E. Mons. Paul-André DUROCHER

CIRCULUS ANGLICUS “A”:       S.E. Mons. Joseph Edward KURTZ

CIRCULUS ANGLICUS “B”:       S.E. Mons. Diarmuid MARTIN

CIRCULUS ANGLICUS “C”:       S.E. Mons. Mark Benedict COLERIDGE

CIRCULUS ANGLICUS “D”:       S.E. Mons. Charles Joseph CHAPUT, O.F.M. Cap.

CIRCULUS ITALICUS “A”:        Rvdo. P. Manuel Jesús ARROBA CONDE, C.M.F.

CIRCULUS ITALICUS “B”:        Card. Mauro PIACENZA

CIRCULUS ITALICUS “C”:        S.E. Mons. Franco Giulio BRAMBILLA

CIRCULUS HIBERICUS “A” :     Card. José Luis LACUNZA MAESTROJUÁN, O.A.R.

CIRCULUS HIBERICUS “B” :     S.E. Mons. Baltazar Enrique PORRAS CARDOZO

CIRCULUS GERMANICUS:        S.E. Mons. Heiner KOCH



Relación del Circulus Hibericus “A”

9 de octubre de 2015.

CirculosMenores


Moderator: Card. Óscar Andrés RODRÍGUEZ MARADIAGA, S.D.B. 

Relator: Card. José Luis LACUNZA MAESTROJUÁN, O.A.R. 

En la 1ª. Sesión, después del rezo de tercia, se procedió, como estaba previsto, a la elección del moderador y del relator. Para el cargo de moderador, fue elegido en segunda votación con 19 votos, el Card. Oscar AndresRodriguez Madariaga, SDB, Arzobispo de Tegucigalpa (Honduras) y, para el cargo de relator fue elegido en tercera votación con 17 votos, el Card. José Luis Lacunza Maestrojuan, OAR, Obispo de David (Panama).

Cumplidas estas formalidades se inicia la lectura del IL, punto por punto, y se van haciendo comentarios sobre los mismos, entre los que destacamos los siguientes:

– Resaltar la belleza del amor humano abierto a la vida.
– Explicitar más que significa “escuela de humanidad”, a la vista sobre todo de alguna exposición en el aula sobre familias en las que se verifican actos de violencia contra la mujer, los niños, etc.
– Señalar el desafío de la renovación de la propia Iglesia. Es cierto que los “factores externos” nos afectan y son fuertes, pero ¿cómo hemos respondido como Iglesia? Hemos fallado en la “formación cristiana” y en la “educación de la fe” y se llega al matrimonio con muchas lagunas.
– Deberíamos preguntarnos ¿qué hemos dejado de hacer? Somos también culpables de la situación de la familia, ya que, en muchas ocasiones, hemos vivido de rentas.

– No se hace suficiente hincapié en los “abuelos” : hoy día crece el promedio de edad de vida y los abuelos disponen de tiempo y capacidades para intervenir en la formación de los nietos. Habría que hacer una llamada a vivir con gozo el cumplimiento de esa misión.

– Descubrir lo que la familia es de verdad: el contexto es importante pero nos debe llevar a ver una oportunidad para seguir creciendo y fortaleciendo.

– Los comentarios del ámbito secular, cuando la Iglesia habla de la familia, dicen que el pensamiento de la Iglesia es medieval, que no está en sintonía con el mundo actual, que no percibe la realidad. Quizá eso nos hace ver que en nuestra reflexión sobre la familia y el matrimonio ha sido monotemática, hemos hecho hincapié en algunos aspectos y nos hemos quedado en la pura norma sin asumir lo que es en realidad el verdadero ser de la familia que, desde una visión integral, es un tesoro.

-¿Cómo nació la crisis? Sin duda, también ha tenido que ver el tipo de catequesis que hemos hecho y se necesita una preparación mas profunda.

– En la primera parte falta algo muy esencial: tratamos de resolver problemas sin saber cual es su origen.

– Hay necesidad de mayor renovación, no solo de las personas sino también de las comunidades, teniendo cuidado con el lenguaje y el modo de presentar la doctrina.

– Ampliar lo que tiene que ver con el “cambio antropológico”: habría que poner de relieve como se oculta la presencia de Dios y, en consecuencia, también del otro; hay un cuestionamiento y sospecha de la institución; falta análisis sobre la influencia de las tecnologías que conllevan soledad, falta de comunicación, individualismo.

Hay que sembrar en la cultura el Evangelio de la familia, pero no siempre conocemos la cultura.
– Las parejas se casan sin saber a que van: cual es su identidad como matrimonio y como familia. Inclusive, muchos sacerdotes no saben cual es.

Hay que apoyar ese proceso en todo el trayecto de formación.

– No se dice que es la familia. Y no es cuestión solo de preparación porque muchos, sin preparación, han sido fieles y felices, y otros, con mucha preparación, han terminado separados.

– Se ha dado una ruptura de la unidad entre amor, sexualidad y procreación.

– No solo eso, sino que se ha separado también de la dimensión educativa: se ha roto la relación entre amor, sexualidad, matrimonio, familia y educación de los hijos.

A partir de ahí, en las sesiones posteriores, se pasa a un análisis y comentarios contratos que se van plasmando en modos que se someten al discernimiento del grupo y, según se van aprobando, se plasman en los formatos oficiales.


De esa manera, al termino del análisis de los 36 puntos que contiene la 1ª parte se aprobaron 54 modos que serán entregados en secretaria.


Relación del Circulus Hibericus “B”

9 de octubre de 2015-

CirculosMenores3

Moderator: Card. Francisco ROBLES ORTEGA 

Relator: S.E. Mons. Baltazar Enrique PORRAS CARDOZO

En un clima cordial y fraterno, los padres sinodales, con la ayuda de los expertos y el acompañamiento de los auditores, hemos compartido en español y portugués, miembros de Europa, Africa y América Latina, la temática relativa a la primera parte: la escucha de los desafíos que afronta la familia. Cabe destacar la participación activa de todos los miembros del grupo.
Se vio muy positivo la metodología compartida en este sínodo y la gran libertad y fraternidad con la que se trataron los temas. Se aludió a que la mayoría de miembros participaron también en el sínodo extraordinario, lo que facilitó el trabajo de grupo.
No hubo tiempo de analizar el capítulo 4. Y se solicita que haya tiempo para tratarlo más adelante porque hay temas de mucho calado.
Como observación general que surgió a lo largo del intercambio, se pide cuidar con más empeño el lenguaje de las traducciones que no siempre concuerdan con el original italiano, y en ocasiones, se usan vocablos ajenos al español o portugués.
Se procedió, en primer lugar, a la lectura en voz alta de cada capítulo, para luego proceder a su revisión punto por punto. Después de una breve lluvia de ideas o puntos de vista, el Moderador solicitó que se presentara por escrito cada modo propuesto para su discusión y posterior votación.
En general, fueron mayores las coincidencias que las divergencias lo que permitió llegar a consensos y unanimidad. Cuando las proposiciones o modos al ser compartidos no gozaban de unanimidad, generalmente eran retirados por su ponente.
Recogemos las ideas principales en las que hubo mayor consenso.
1. Reafirmar la metodología empleada en el Instrumentum Laboris -IL- como la adecuada, y debe ser conservada.
2. El desafío: relacionar el Sínodo Extraordinario y el actual. Darle continuidad. Lenguaje de esperanza, la Iglesia del sí.
3. Sentido pastoral:
a) no hablar de la familia en abstracto, sino desde las distintas realidades de la misma; las mudanzas antropológicas son más profundas de lo que nos imaginamos (biotecnología, género). Es un reto lleno de esperanzas.
b) preguntarnos por lo que hacemos y lo que debemos hacer. Evaluarnos a la luz del estilo Francisco.
c) La familia como sujeto de toda la pastoral. Necesidad de la formación.
d) No sentirnos dueños sino servidores de la familia. Convertir las leyes antifamilias en leyes muertas.
e) deficiente iniciación cristiana y fragmentación de la pastoral. Realidad de la disminución de los miembros de la Iglesia.
f) señalar las experiencias positivas: movimientos, catecumenado domiciliario, familias formadas y formadoras, apoyar programas de familia y bioética en las universidades y colegios.
4. Relación entre el ver y el actuar. El ver del IL tiene una dimensión ético-teológica. Partir de la mirada de Dios.
5. Realidades intercomunicadas:
a) la fe es débil y así no puede asumir el desafío. 
Fragilidad e inmadurez, sanación afectiva.
b) descuido de Dios, indiferencia, así no hay capacidad de iluminar.
c) las legislaciones nacionales e internacionales responden a un mismo patrón y pretenden imponerse.
d) pasar de una espiritualidad individual a la de comunión, de lo contrario no se superan los problemas de la familia.
e) revisar la autoridad y la obediencia, como fraternidad y servicio.
f) ver la familia como un desafío cultural (ideología de género, nuevo orden mundial, lenguaje ambiguo).
De esa manera, al termino del análisis de los 36 puntos que contiene la 1ª parte se aprobaron 54 modos que serán entregados en secretaria.








Continúa en la III TERCERA PARTE
JMP+






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