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SÍNODO SOBRE LA FAMILIA
SEGUNDA PARTE.
SÍNODO SOBRE LA FAMILIA
4 AL 25 DE OCTUBRE 2015
SEGUNDA PARTE.
«La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo
contemporáneo»
Vocación y misión de la familia - Los
participantes en el Sínodo de los Obispos
2015-09-15 L’Osservatore Romano
Se ha dado a conocer hoy la lista definitiva
de los participantes en la XIV Asamblea General del Sínodo de los Obispos, que
tendrá lugar del 4 al 25 de octubre, en el Vaticano. Los prelados abordarán el
tema «La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo
contemporáneo». Cada una de las tres semanas se dedicará a un argumento
específico: «La escucha: el contexto y los desafíos de la familia»; «La mirada
fija en Cristo: el Evangelio de la familia» y «La confrontación: perspectivas
pastorales». Además de la lista de los Padres sinodales también se ha publicado
la del resto de participantes (colaboradores, asistentes, auditores y delegados
fraternos) que serán coordinados por el Secretario General, el cardenal Lorenzo
Baldisseri.
Lista de los participantes
XIV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo
dei Vescovi (4-25 ottobre 2015) - Elenco dei Partecipanti, 15.09.2015
[B0676]
La vocazione e la missione della famiglia
nella Chiesa e nel mondo contemporaneo
Elenco dei Partecipanti
A. ELENCO DEI PADRI SINODALI SECONDO IL
TITOLO DI PARTECIPAZIONE
I. PRESIDENTE
FRANCESCO, Sommo Pontefice
II. SEGRETARIO GENERALE
Sua Em.za Rev.ma Card. Lorenzo BALDISSERI
III. PRESIDENTI DELEGATI
Sua Em.za Rev.ma Card. André VINGT-TROIS,
Arcivescovo di Paris (Francia)
Sua Em.za Rev.ma Card. Luis Antonio G. TAGLE,
Arcivescovo di Manila (Filippine)
Sua Em.za Rev.ma Card. Raymundo DAMASCENO
ASSIS, Arcivescovo di Aparecida (Brasile)
Sua Em.za Rev.ma Card. Wilfrid Fox NAPIER,
O.F.M., Arcivescovo di Durban (Sud Africa)
IV. RELATORE GENERALE
Sua Em.za Rev.ma Card. Péter ERDŐ,
Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Presidente della Conferenza Episcopale
(Ungheria), Presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae
(C.C.E.E.)
V. SEGRETARIO SPECIALE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bruno FORTE,
Arcivescovo di Chieti-Vasto (Italia)
VI. COMMISSIONE PER L'INFORMAZIONE
Presidente
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Claudio Maria CELLI,
Arcivescovo titolare di Civitanova, Presidente del Pontificio Consiglio delle
Comunicazioni Sociali (Città del Vaticano)
Segretario
Rev. P. Federico LOMBARDI, S.I., Direttore
della Sala Stampa della Santa Sede (Città del Vaticano)
VII. DALLE CHIESE ORIENTALI CATTOLICHE
Sinodo della Chiesa Copta Cattolica
ex officio
Sua Beatitudine Rev.ma Ibrahim Isaac SEDRAK,
Patriarca di Alessandria dei Copti, Capo del Sinodo della Chiesa Copta
Cattolica.
Sinodo della Chiesa Greco-Melkita Cattolica
ex officio
Sua Beatitudine Rev.ma Grégoire III LAHAM,
B.S., Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Capo del Sinodo della Chiesa
Greco-Melkita Cattolica.
ex electione
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Georges BACOUNI,
Arcivescovo di Akka, San Giovanni d'Acri, Tolemaide dei Greco-Melkiti.
Sinodo della Chiesa Sira Cattolica
ex officio
Sua Beatitudine Rev.ma Ignace Youssif III
YOUNAN, Patriarca di Antiochia dei Siri, Capo del Sinodo della Chiesa Sira
Cattolica.
Sinodo della Chiesa Maronita
ex officio
Sua Beatitudine Em.ma Card. Béchara Boutros
RAÏ, O.M.M., Patriarca di Antiochia dei Maroniti, Capo del Sinodo della Chiesa
Maronita.
ex electione
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antoine Nabil ANDARI,
Vescovo titolare di Tarso dei Maroniti, Ausiliare e Sincello di Joubbé, Sarba e
Jounieh dei Maroniti, Presidente della Commissione Episcopale per la Famiglia e
la Vita.
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antoine TARABAY,
O.L.M., Vescovo di Saint Maron of Sydney dei Maroniti.
Sinodo della Chiesa Caldea
ex officio
Sua Beatitudine Rev.ma Louis Raphaël I SAKO,
Patriarca di Babilonia dei Caldei, Capo del Sinodo della Chiesa Caldea.
Sinodo della Chiesa Armena Cattolica
ex officio
Sua Beatitudine Rev.ma Grégoire Pierre XX
GHABROYAN, Patriarca di Cilicia degli Armeni, Capo del Sinodo della Chiesa
Armena Cattolica.
Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina
ex officio
Sua Beatitudine Rev.ma Sviatoslav SHEVCHUK,
Arcivescovo Maggiore di Kyiv-Halyč, Capo del Sinodo della Chiesa
Greco-Cattolica Ucraina.
ex electione
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Hlib Borys Sviatoslav
LONCHYNA, Vescovo di Holy Family of London degli Ucraini Bizantini.
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Borys GUDZIAK,
Vescovo di Saint Vladimir-Le-Grand de Paris degli Ucraini Bizantini.
Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese
ex officio
Sua Beatitudine Em.ma Card. George
ALENCHERRY, Arcivescovo Maggiore di Ernakulam-Angamaly dei Siro-Malabaresi,
Presidente del Sinodo della Chiesa Siro-Malabarese.
ex electione
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph KALLARANGATT,
Vescovo di Palai dei Siro-Malabaresi.
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Andrews THAZHATH,
Arcivescovo di Trichur dei Siro-Malabaresi.
Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese
ex officio
Sua Beatitudine Em.ma Card. Baselios Cleemis
THOTTUNKAL, Arcivescovo Maggiore di Trivandrum dei Siro-Malankaresi, Capo del
Sinodo della Chiesa Siro-Malankarese.
Sinodo della Chiesa Romena
ex designatione
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mihai Cătălin
FRĂŢILĂ, Vescovo di San Basilio Magno di Bucarest dei Romeni.
Consiglio della Chiesa Etiopica
ex officio
Sua Em.za Rev.ma Card. Berhaneyesus Demerew
SOURAPHIEL, C.M., Presidente della Conferenza Episcopale, Arcivescovo
Metropolita di Addis Abeba, Presidente del Consiglio della Chiesa Etiopica.
Consiglio della Chiesa Rutena, U.S.A.
ex officio
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. William Charles
SKURLA, Arcivescovo Metropolita di Pittsburg dei Bizantini, Presidente del
Consiglio della Chiesa Rutena.
Consiglio della Chiesa Slovacca
ex officio
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ján BABJAK, S.I.,
Arcivescovo Metropolita di Prešov per i cattolici di rito bizantino, Presidente
del Consiglio della Chiesa Slovacca.
Consiglio della Chiesa Eritrea
ex officio
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Menghesteab
TESFAMARIAN, M.C.C.J., Arcivescovo Metropolita di Asmara, Presidente del
Consiglio della Chiesa Eritrea.
Consiglio della Chiesa Ungherese
ex officio
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fülöp KOCSIS,
Arcivescovo Metropolita di Hajdúdorog per i Cattolici di rito bizantino,
Presidente del Consiglio della Chiesa Ungherese.
VIII. ELETTI DALLE CONFERENZE EPISCOPALI
AFRICA
AFRICA SETTENTRIONALE (C.E.R.N.A.)
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Paul VESCO,
O.P., Vescovo di Oran (Algeria)
ANGOLA e SÃO TOMÉ
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Emílio SUMBELELO,
Vescovo di Uíje (Angola)
BENIN
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Eugène Cyrille
HOUNDÉKON, Vescovo di Abomey, Vice Presidente della Conferenza Episcopale
BOTSWANA, SUD AFRICA e SWAZILAND
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stephen BRISLIN,
Arcivescovo di Cape Town, Kaapstad, Presidente della Conferenza Episcopale (Sud
Africa)
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Zolile Peter
MPAMBANI, S.C.I., Vescovo di Kokstad (Sud Africa)
BURKINA FASO e NIGER
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph SAMA, Vescovo
di Nouna (Burkina Faso)
BURUNDI
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gervais
BANSHIMIYUBUSA, Vescovo di Ngozi, Presidente della Conferenza Episcopale
CAMERUN
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph ATANGA, S.I.,
Arcivescovo di Bertoua
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Samuel KLEDA, Arcivescovo
di Douala, Presidente della Conferenza Episcopale
CIAD
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Henri COUDRAY, S.I.,
Vescovo titolare di Silli, Vicario Apostolico di Mongo
CONGO (Rep. del)
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Urbain NGASSONGO,
Vescovo di Gamboma, Presidente della Commissione Episcopale per la Pastorale
Familiare
CONGO (Rep. Democratica del)
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Nicolas DJOMO LOLA,
Vescovo di Tshumbe
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Philibert TEMBO
NLANDU, C.I.C.M., Vescovo di Budjala
COSTA D'AVORIO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ignace BESSI DOGBO,
Vescovo di Katiola, Presidente della Commission Episcopale Nationale de
l'Apostolat des Laïcs
ETIOPIA ed ERITREA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tsegaye Keneni
DERARA, Vescovo titolare di Massimiana di Bizacena, Vicario Apostolico di Soddo
(Etiopia)
GABON
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mathieu MADEGA
LEBOUAKEHAN, Vescovo di Mouila, Presidente della Conferenza Episcopale
GAMBIA e SIERRA LEONE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Charles Allieu
Matthew CAMPBELL, Vescovo di Bo (Sierra Leone)
GHANA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gabriel Charles
PALMER-BUCKLE, Arcivescovo di Accra
GUINEA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Raphaël Balla
GUILAVOGUI, Vescovo di N'Zérékoré
GUINEA EQUATORIALE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Juan MATOGO OYANA,
C.M.F., Vescovo di Bata
KENYA
Sua Em.za Rev.ma Card. John NJUE, Arcivescovo
di Nairobi
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. James Maria WAINAINA
KUNGU, Vescovo di Muranga
LESOTHO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gerard Tlali LEROTHOLI,
O.M.I., Arcivescovo di Maseru, Presidente della Conferenza Episcopale
LIBERIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Anthony Fallah
BORWAH, Vescovo di Gbarnga
MADAGASCAR
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Désiré TSARAHAZANA,
Vescovo di Toamasina, Presidente della Conferenza Episcopale
MALAWI
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Thomas Luke MSUSA,
S.M.M., Arcivescovo di Blantyre, Presidente della Conferenza Episcopale
MALI
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jonas DEMBÉLÉ,
Vescovo di Kayes
MOZAMBICO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francisco CHIMOIO,
O.F.M. Cap., Arcivescovo di Maputo, Presidente della Commissione Episcopale per
la Famiglia
NAMIBIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Philipp PÖLLITZER,
O.M.I., Vescovo di Keetmanshoop
NIGERIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Matthew Man-oso
NDAGOSO, Arcivescovo di Kaduna
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Camillus Raymond
UMOH, Vescovo di Ikot Ekpene
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jude Ayodeji
AROGUNDADE, Vescovo di Ondo
OCEANO INDIANO (C.E.D.O.I.)
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Maurice PIAT,
C.S.Sp., Vescovo di Port-Louis (Maurizio), Presidente della Conferenza
Episcopale
REPUBBLICA CENTROAFRICANA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Cyr-Nestor YAPAUPA,
Vescovo di Alindao
RWANDA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antoine KAMBANDA,
Vescovo di Kibungo
SENEGAL, MAURITANIA, CAPO VERDE E
GUINEA-BISSAU
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Benjamin NDIAYE,
Arcivescovo di Dakar (Senegal), Presidente della Conferenza Episcopale
SUDAN
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paulino LUKUDU LORO,
M.C.C.J., Arcivescovo di Juba
TANZANIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tarcisius J. M.
NGALALEKUMTWA, Vescovo di Iringa, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Renatus Leonard
NKWANDE, Vescovo di Bunda
TOGO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jacques Danka LONGA,
Vescovo di Kara
UGANDA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. John Baptist ODAMA,
Arcivescovo di Gulu, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph Anthony ZZIWA,
Vescovo di Kiyinda-Mityana, Vice Presidente della Conferenza Episcopale
ZAMBIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Benjamin PHIRI,
Vescovo titolare di Nachingwea, Ausiliare di Chipata
ZIMBABWE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Xavier Johnsai
MUNYONGANI, Vescovo di Gweru
AMERICA
ANTILLE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Francis ALLEYNE,
O.S.B., Vescovo di Georgetown
ARGENTINA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Pedro María LAXAGUE,
Vescovo titolare di Castra severiana, Ausiliare di Bahía Blanca, Presidente
della Comisión Episcopal de Laicos y Familia
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. José María ARANCEDO,
Arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Em.za Rev.ma Card. Mario Aurelio POLI,
Arcivescovo di Buenos Aires
BOLIVIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Braulio SÁEZ GARCÍA,
O.C.D., Vescovo titolare di Raso, Ausiliare di Santa Cruz de la Sierra
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Krzysztof Janusz
BIAŁASIK WAWROWSKA, S.V.D., Vescovo di Oruro
BRASILE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Sérgio DA ROCHA,
Arcivescovo di Brasília, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. João Carlos PETRINI,
Vescovo di Camaçari
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Geraldo LYRIO ROCHA,
Arcivescovo di Mariana
Sua Em.za Rev.ma Card. Odilo Pedro SCHERER,
Arcivescovo di São Paulo
CANADA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paul-André DUROCHER,
Arcivescovo di Gatineau, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Noël SIMARD, Vescovo
di Valleyfield
Sua Em.za Rev.ma Card. Thomas Christopher COLLINS,
Arcivescovo di Toronto
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Richard William
SMITH, Arcivescovo di Edmonton
CILE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bernardo Miguel
BASTRES FLORENCE, S.D.B., Vescovo di Punta Arenas
Sua Em.za Rev.ma Card. Ricardo EZZATI
ANDRELLO, S.D.B., Arcivescovo di Santiago de Chile, Presidente della Conferenza
Episcopale
COLOMBIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Pablo Emiro SALAS
ANTELIZ, Vescovo di Armenia
Sua Em.za Rev.ma Card. Rubén SALAZAR GÓMEZ,
Arcivescovo di Bogotá, Presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano
(C.E.L.AM.)
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Óscar URBINA ORTEGA,
Arcivescovo di Villavicencio
COSTA RICA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. José Francisco ULLOA
ROJAS, Vescovo di Cartago, Presidente della Comisión Episcopal para la Pastoral
Familiar
CUBA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Marcelo Arturo
GONZÁLEZ AMADOR, Vescovo di Santa Clara
ECUADOR
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antonio ARREGUI
YARZA, Arcivescovo di Guayaquil
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Luis Gerardo CABRERA
HERRERA, O.F.M., Arcivescovo di Cuenca
EL SALVADOR
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Constantino BARRERA
MORALES, Vescovo di Sonsonate
GUATEMALA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Rodolfo VALENZUELA
NÚÑEZ, Vescovo di Vera Paz, Cobán, Presidente della Conferenza Episcopale
HAITI
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Yves-Marie PÉAN,
C.S.C., Vescovo di Les Gonaïves
HONDURAS
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Luis SOLÉ FA, C.M.,
Vescovo di Trujillo
MESSICO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Rodrigo AGUILAR
MARTÍNEZ, Vescovo di Tehuacán
Sua Em.za Rev.ma Card. Norberto RIVERA
CARRERA, Arcivescovo di México
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Alfonso Gerardo
MIRANDA GUARDIOLA, Vescovo titolare di Idrica, Ausiliare di Monterrey
Sua Em.za Rev.ma Card. Francisco ROBLES
ORTEGA, Arcivescovo di Guadalajara, Presidente della Conferenza Episcopale
NICARAGUA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. César Bosco VIVAS
ROBELO, Vescovo di León en Nicaragua
PANAMÁ
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Aníbal SALDAÑA SANTAMARÍA,
O.A.R., Vescovo Prelato di Bocas del Toro
PARAGUAY
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Miguel Ángel CABELLO
ALMADA, Vescovo di Concepción en Paraguay
PERÚ
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Salvador PIÑEIRO
GARCÍA-CALDERÓN, Arcivescovo di Ayacucho o Huamanga, Presidente della
Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Héctor Miguel
CABREJOS VIDARTE, O.F.M., Arcivescovo di Trujillo
PORTO RICO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Roberto Octavio
GONZÁLEZ NIEVES, O.F.M., Arcivescovo di San Juan de Puerto Rico, Presidente
della Conferenza Episcopale
REPUBBLICA DOMINICANA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gregorio Nicanor PEÑA
RODRÍGUEZ, Vescovo di Nuestra Señora de la Altagracia en Higüey, Presidente
della Conferenza Episcopale
STATI UNITI D'AMERICA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph Edward KURTZ,
Arcivescovo di Louisville, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Charles Joseph
CHAPUT, O.F.M. Cap., Arcivescovo di Philadelphia
Sua Em.za Rev.ma Card. Daniel N. DI NARDO,
Arcivescovo di Galveston-Houston, Vice Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. José Horacio GÓMEZ,
Arcivescovo di Los Angeles
URUGUAY
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jaime Rafael FUENTES
MARTÍN, Vescovo di Minas
VENEZUELA
Sua Em.za Rev.ma Card. Jorge Liberato UROSA
SAVINO, Arcivescovo di Caracas, Santiago de Venezuela
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Diego Rafael PADRÓN
SÁNCHEZ, Arcivescovo di Cumaná, Presidente della Conferenza Episcopale
ASIA
BANGLADESH
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paul Ponen KUBI, C.S.C,
Vescovo di Mymensingh, Presidente della Episcopal Family Life Commission
CINA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. John Baptist LEE
KEH-MIEN, Vescovo di Hsinchu
COREA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Peter KANG U-IL,
Vescovo di Cheju
FILIPPINE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Romulo G. VALLES,
Arcivescovo di Davao
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jose S. PALMA,
Arcivescovo di Cebu
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gilbert A. GARCERA,
Vescovo di Daet
GIAPPONE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph Mitsuaki
TAKAMI, P.S.S., Arcivescovo di Nagasaki, Vice Presidente della Conferenza
Episcopale
INDIA (C.C.B.I.)
Sua Em.za Rev.ma Card. Oswald GRACIAS,
Arcivescovo di Bombay, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Filipe Neri António
Sebastião DO ROSÁRIO FERRÃO, Arcivescovo di Goa e Damão
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Selvister
PONNUMUTHAN, Vescovo di Punalur
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Dominic JALA, S.D.B.,
Arcivescovo di Shillong
INDONESIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ignatius SUHARYO
HARDJOATMODJO, Arcivescovo di Jakarta, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fransiskus KOPONG
KUNG, Vescovo di Larantuka
IRAN
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ramzi GARMOU,
Arcivescovo di Teheran dei Caldei, Amministratore Patriarcale di Ahwaz dei
Caldei, Presidente della Conferenza Episcopale
KAZAKHSTAN
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tomash Bernard PETA,
Arcivescovo di Maria Santissima in Astana, Presidente della Conferenza
Episcopale
LAOS e CAMBOGIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Louis-Marie Ling
MANGKHANEKHOUN, Vescovo titolare di Acque nuove di Proconsolare, Vicario
Apostolico di Paksé (Laos)
MALAYSIA - SINGAPORE - BRUNEI
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. John WONG SOO KAU,
Arcivescovo di Kota Kinabalu (Malaysia)
MYANMAR
Sua Em.za Rev.ma Card. Charles Maung BO,
S.D.B., Arcivescovo di Yangon
PAESI ARABI
Sua Beatitudine Rev.ma Fouad TWAL, Patriarca
di Gerusalemme dei Latini (Gerusalemme), Presidente della Conferenza Episcopale
PAKISTAN
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph ARSHAD,
Vescovo di Faisalabad, Vice Presidente della Conferenza Episcopale
SRI LANKA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Harold Anthony
PERERA, Vescovo di Kurunegala
THAILANDIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Silvio Siripong
CHARATSRI, Vescovo di Chanthaburi
TIMOR ORIENTALE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Basílio DO
NASCIMENTO, Vescovo di Baucau, Presidente della Conferenza Episcopale
VIETNAM
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paul BÙI VĂN ĐOC,
Arcivescovo di Thành-Phô Hô Chí Minh, Hôchiminh Ville, Presidente della
Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Joseph ĐINH ĐÚC ĐAO,
Vescovo Coadiutore di Xuân Lôc
EUROPA
ALBANIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. George FRENDO, O.P.,
Vescovo titolare di Butrinto, Ausiliare di Tiranë-Durrës
AUSTRIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Benno ELBS, Vescovo
di Feldkirch
BELGIO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Johan Jozef BONNY,
Vescovo di Antwerpen, Anvers
BIELORUSSIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tadeusz
KONDRUSIEWICZ, Arcivescovo di Minsk-Mohilev, Presidente della Conferenza
Episcopale
BOSNIA ed ERZEGOVINA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Tomo VUKŠIĆ,
Ordinario Militare di Bosnia ed Erzegovina
BULGARIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Gheorghi Ivanov
JOVČEV, Vescovo di Sofia e Plovdiv
CONFERENZA EPISCOPALE INTERNAZIONALE DEI SS.
CIRILLO E METODIO
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ladislav NEMET,
S.V.D., Vescovo di Zrenjanin (Serbia)
CROAZIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antun ŠKVORČEVIĆ,
Vescovo di Požega
FEDERAZIONE RUSSA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Paolo PEZZI,
F.S.C.B., Arcivescovo di Madre di Dio a Mosca, Presidente della Conferenza
Episcopale
FRANCIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Georges PONTIER,
Arcivescovo di Marseille, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Em.za Rev.ma Card. André VINGT-TROIS,
Arcivescovo di Paris
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Luc BRUNIN,
Vescovo di Le Havre
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Paul JAMES,
Vescovo di Nantes
GERMANIA
Sua Em.za Rev.ma Card. Reinhard MARX, Arcivescovo di
München und Freising
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Heiner KOCH,
Arcivescovo di Berlin
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Franz-Josepf Hermann
BODE, Vescovo di Osnabrück
GRAN BRETAGNA
INGHILTERRA E GALLES
Sua Em.za Rev.ma Card. Vincent Gerard
NICHOLS, Arcivescovo di Westminster (Inghilterra), Presidente della Conferenza
Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Peter John Haworth
DOYLE, Vescovo di Northampton (Inghilterra)
SCOZIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Philip TARTAGLIA, Arcivescovo
di Glasgow, Presidente della Conferenza Episcopale
GRECIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fragkiskos
PAPAMANOLIS, O.F.M. Cap., Vescovo emerito di Syros, Presidente della Conferenza
Episcopale
IRLANDA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Diarmuid MARTIN,
Arcivescovo di Dublin
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Eamon MARTIN,
Arcivescovo di Armagh, Presidente della Conferenza Episcopale
ITALIA
Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo BAGNASCO,
Arcivescovo di Genova, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo SCOLA,
Arcivescovo di Milano
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Franco Giulio
BRAMBILLA, Vescovo di Novara
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Enrico SOLMI, Vescovo
di Parma
LETTONIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Zbigņevs STANKEVIČS,
Arcivescovo di Riga
LITUANIA
Sua Em.za Rev.ma Card. Audrys Juozas BAČKIS,
Arcivescovo emerito di Vilnius
MALTA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mario GRECH, Vescovo
di Gozo, Presidente della Conferenza Episcopale
PAESI BASSI
Sua Em.za Rev.ma Card. Willem Jacobus EIJK,
Arcivescovo di Utrecht
POLONIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stanisław GĄDECKI,
Arcivescovo di Poznań, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Henryk HOSER, S.A.C.,
Arcivescovo-Vescovo di Warszawa-Praga
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jan Franciszek
WĄTROBA, Vescovo di Rzeszów
PORTOGALLO
Sua Em.za Rev.ma Card. Manuel José MACÁRIO DO
NASCIMENTO CLEMENTE, Patriarca di Lisboa, Presidente della Conferenza
Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Antonino Eugénio
FERNANDES DIAS, Vescovo di Portalegre-Castelo Branco, Presidente della Comissão
Episcopal do Laicado e Família
REPUBBLICA CECA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jan VOKÁL, Vescovo di
Hradec Králové
ROMANIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Petru GHERGHEL,
Vescovo di Iaşi
SCANDINAVIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Teemu SIPPO, S.C.I.,
Vescovo di Helsinki
SLOVACCHIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stanislav ZVOLENSKÝ,
Arcivescovo di Bratislava, Presidente della Conferenza Episcopale
SLOVENIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Stane ZORE, O.F.M.,
Arcivescovo di Ljubljana
SPAGNA
Sua Em.za Rev.ma Card. Ricardo BLÁZQUEZ
PÉREZ, Arcivescovo di Valladolid, Presidente della Conferenza Episcopale
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mario ICETA
GAVICAGOGEASCOA, Vescovo di Bilbao
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Carlos OSORO SIERRA,
Arcivescovo di Madrid
SVIZZERA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Jean-Marie LOVEY,
C.R.B., Vescovo di Sion, Sitten
TURCHIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Lévon Boghos ZÉKIYAN,
Arcivescovo di Istanbul degli Armeni
UCRAINA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mieczysław MOKRZYCKI,
Arcivescovo di Lviv dei Latini, Presidente della Conferenza Episcopale
UNGHERIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. András VERES, Vescovo
di Szombathely
OCEANIA
AUSTRALIA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Daniel Eugene HURLEY,
Vescovo di Darwin
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Mark Benedict
COLERIDGE, Arcivescovo di Brisbane
NUOVA ZELANDA
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Charles Edward
DRENNAN, Vescovo di Palmerston North
PACIFICO (CEPAC)
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Peter Loy CHONG,
Arcivescovo di Suva
PAPUA NUOVA GUINEA e ISOLE SALOMONE
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Anton BAL, Vescovo di
Kundiawa, Incaricato della Commission for Family Life
IX. ELETTI DALL'UNIONE DEI SUPERIORI GENERALI
Rev. P. Adolfo NICOLÁS PACHÓN, S.I.,
Preposito Generale della Compagnia di Gesù (Gesuiti)
Rev. P. Marco TASCA, O.F.M. Conv., Ministro
Generale dell'Ordine Francescano Frati Minori Conventuali
Rev. P. Mario ALDEGANI, C.S.I., Superiore
Generale della Congregazione di S. Giuseppe (Giuseppini del Murialdo)
Rev. P. Richard Kuuia BAAWOBR, M.Afr.,
Superiore Generale dei Missionari d'Africa (Padri Bianchi)
Rev. P. Bruno CADORÉ, O.P., Maestro Generale
dei Frati Predicatori (Domenicani)
Rev. P. Jesús DÍAZ ALONSO, S.F., Superiore
Generale dei Figli della Sacra Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe
Rev. P. Michael BREHL, C.SS.R., Superiore
Generale della Congregazione del Santissimo Redentore (Redentoristi o
Liguorini)
Rev. P. Javier ÁLVAREZ-OSSORIO, SS.CC.,
Superiore Generale della Congregazione dei Sacri Cuori (Picpus)
Rev. P. Ab. Jeremias SCHRÖDER, O.S.B.,
Arciabate Presidente della Congregazione Benedettina di Sant'Ottilia
Fr. Hervé JANSON, P.F.J., Priore Generale dei
Piccoli Fratelli di Gesù (Foucauld)
X. CAPI DICASTERO DELLA CURIA ROMANA
Sua Em.za Rev.ma Card. Pietro PAROLIN,
Segretario di Stato
Sua Em.za Rev.ma Card. Gerhard Ludwig MÜLLER,
Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede
Sua Em.za Rev.ma Card. Leonardo SANDRI,
Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali
Sua Em.za Rev.ma Card. Robert SARAH, Prefetto
della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo AMATO, S.D.B.,
Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi
Sua Em.za Rev.ma Card. Marc OUELLET, P.S.S.,
Prefetto della Congregazione per i Vescovi
Sua Em.za Rev.ma Card. Fernando FILONI,
Prefetto della Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli
Sua Em.za Rev.ma Card. Beniamino STELLA,
Prefetto della Congregazione per il Clero
Sua Em.za Rev.ma Card. João BRAZ DE AVIZ,
Prefetto della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società
di vita apostolica
Sua Em.za Rev.ma Card. Giuseppe VERSALDI,
Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica
Sua Em.za Rev.ma Card. Mauro PIACENZA,
Penitenziere Maggiore
Sua Em.za Rev.ma Card. Dominique MAMBERTI,
Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica
Sua Em.za Rev.ma Card. Stanisław RYŁKO,
Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici
Sua Em.za Rev.ma Card. Kurt KOCH, Presidente
del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vincenzo PAGLIA,
Arcivescovo-Vescovo emerito di Terni-Narni-Amelia, Presidente del Pontificio
Consiglio per la Famiglia
Sua Em.za Rev.ma Card. Peter Kodwo Appiah
TURKSON, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
Sua Em.za Rev.ma Card. Antonio Maria VEGLIÒ,
Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli
Itineranti
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Zygmunt ZIMOWSKI,
Arcivescovo-Vescovo emerito di Radom, Presidente del Pontificio Consiglio per
gli Operatori Sanitari
Sua Em.za Rev.ma Card. Francesco
COCCOPALMERIO, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi
Sua Em.za Rev.ma Card. Jean-Louis TAURAN,
Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso
Sua Em.za Rev.ma Card. Gianfranco RAVASI,
Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Claudio Maria CELLI,
Arcivescovo titolare di Civitanova, Presidente del Pontificio Consiglio delle
Comunicazioni Sociali
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Salvatore FISICHELLA,
Arcivescovo titolare di Voghenza, Presidente del Pontificio Consiglio per la
Promozione della Nuova Evangelizzazione
Sua Em.za Rev.ma Card. George PELL, Prefetto
della Segreteria per l'Economia
Sua Em.za Rev.ma Card. Domenico CALCAGNO,
Presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica
XI. MEMBRI DI NOMINA PONTIFICIA
Sua Em.za Rev.ma Card. Angelo SODANO, Decano
del Collegio Cardinalizio (Città del Vaticano).
Sua Em.za Rev.ma Card. Godfried DANNEELS,
Arcivescovo emerito di Mechelen-Brussel, Maniles-Bruxelles (Belgio).
Sua Em.za Rev.ma Card. Dionigi TETTAMANZI,
Arcivescovo emerito di Milano (Italia).
Sua Em.za Rev.ma Card. Christoph SCHÖNBORN,
O.P., Arcivescovo di Wien, Presidente della Conferenza Episcopale (Austria).
Sua Em.za Rev.ma Card. Walter KASPER,
Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei
Cristiani (Città del Vaticano).
Sua Em.za Rev.ma Card. Wilfrid Fox NAPIER,
O.F.M., Arcivescovo di Durban (Sud Africa).
Sua Em.za Rev.ma Card. Oscar Andrés RODRÍGUEZ
MARADIAGA, S.D.B., Arcivescovo di Tegucigalpa, Presidente della Conferenza
Episcopale (Honduras).
Sua Em.za Rev.ma Card. Péter ERDŐ,
Arcivescovo di Esztergom-Budapest, Presidente della Conferenza Episcopale ,
Presidente del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae (C.C.E.E.)
(Ungheria).
Sua Em.za Rev.ma Card. Carlo CAFFARRA,
Arcivescovo di Bologna (Italia).
Sua Em.za Rev.ma Card. Lluís MARTÍNEZ
SISTACH, Arcivescovo di Barcelona (Spagna).
Sua Em.za Rev.ma Card. Laurent MONSENGWO
PASINYA, Arcivescovo di Kinshasa (Rep. Democratica del Congo).
Sua Em.za Rev.ma Card. Donald William WUERL,
Arcivescovo di Washington (Stati Uniti d'America).
Sua Em.za Rev.ma Card. Raymundo DAMASCENO
ASSIS, Arcivescovo di Aparecida (Brasile).
Sua Em.za Rev.ma Card. Timothy Michael
DOLAN, Arcivescovo di New York (Stati Uniti d'America).
Sua Em.za Rev.ma Card. Luis Antonio G. TAGLE,
Arcivescovo di Manila (Filippine).
Sua Em.za Rev.ma Card. Gérald Cyprien
LACROIX, Arcivescovo di Québec (Canada).
Sua Em.za Rev.ma Card. Gualtiero BASSETTI,
Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve (Italia).
Sua Em.za Rev.ma Card. Philippe Nakellentuba
OUÉDRAOGO, Arcivescovo di Ouagadougou (Burkina Faso).
Sua Em.za Rev.ma Card. John Atcherley DEW,
Arcivescovo di Wellington, Presidente della Conferenza Episcopale (Nuova
Zelanda).
Sua Em.za Rev.ma Card. Edoardo MENICHELLI,
Arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia).
Sua Em.za Rev.ma Card. Alberto SUÁREZ INDA,
Arcivescovo di Morelia (Messico).
Sua Em.za Rev.ma Card. Francesco MONTENEGRO,
Arcivescovo di Agrigento (Italia).
Sua Em.za Rev.ma Card. Daniel Fernando STURLA
BERHOUET, S.D.B., Arcivescovo di Montevideo (Uruguay).
Sua Em.za Rev.ma Card. José Luis LACUNZA
MAESTROJUÁN, O.A.R., Vescovo di David, Presidente della Conferenza Episcopale
(Panamá).
Sua Em.za Rev.ma Card. Soane Patita Paini
MAFI, Vescovo di Tonga, Presidente della Conferenza Episcopale (Tonga).
Sua Em.za Rev.ma Card. Elio SGRECCIA,
Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita (Italia).
Sua Em.za Rev.ma Card. Giuseppe BERTELLO,
Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano (Città del
Vaticano).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Baltazar Enrique
PORRAS CARDOZO, Arcivescovo di Mérida (Venezuela).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Ioannis SPITERIS,
O.F.M. Cap., Arcivescovo di Corfù, Zante e Cefalonia (Grecia).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Bruno FORTE,
Arcivescovo di Chieti-Vasto (Italia).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Laurent ULRICH,
Arcivescovo di Lille (Francia).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Carlos AGUIAR RETES,
Arcivescovo di Tlalnepantla (Messico).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Sérgio Eduardo
CASTRIANI, C.S.Sp., Arcivescovo di Manaus (Brasile).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Victor Manuel
FERNÁNDEZ, Arcivescovo titolare di Tiburnia, Rettore della Pontificia
Università Cattolica Argentina (Argentina).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Blase J. CUPICH,
Arcivescovo di Chicago (Stati Uniti d'America).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. George Vance MURRY,
S.I., Vescovo di Youngstown (Stati Uniti d'America).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Marcello SEMERARO,
Vescovo di Albano (Italia).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Alonso Gerardo GARZA
TREVIÑO, Vescovo di Piedras Negras (Messico).
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Lucas VAN LOOY,
S.D.B., Vescovo di Gent, Gand (Belgio).
Sua Ecc.za Mons. Pio Vito PINTO, Decano del
Tribunale della Rota Romana (Città del Vaticano).
Rev.mo Mons. Saulo SCARABATTOLI, Parroco
della Parrocchia Santo Spirito in Porta Eburnea, Perugia (Italia).
Rev.mo Mons. Roberto ROSA, Parroco della
Parrocchia di San Giacomo Apostolo, Trieste (Italia).
Rev. P. François-Xavier DUMORTIER, S.I.,
Rettore Magnifico della Pontificia Università Gregoriana in Roma (Italia).
Rev. P. Antonio SPADARO, S.I., Direttore
della rivista La Civiltà Cattolica (Italia).
Rev. P. Manuel Jesús ARROBA CONDE, C.M.F.,
Preside della Facoltà di utrusque iure della Pontificia Università Lateranense
di Roma (Spagna).
XII. SOTTO-SEGRETARIO DEL SINODO DEI VESCOVI
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fabio FABENE, Vescovo
titolare di Acquapendente (Città del Vaticano).
B. ELENCO DEGLI ALTRI PARTECIPANTI SECONDO IL
TITOLO DI PARTECIPAZIONE
I. COLLABORATORI DEL SEGRETARIO SPECIALE
Rev. P. Matías AUGÉ BENET, C.M.F., Consultore
della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
(Spagna).
Prof. Giacomo BERTOLINI, Professore Aggregato
di Diritto canonico ed Ecclesiastico nell'Università di Padova, Sezione
Treviso; Professore Invitato nella Pontificia Università Urbaniana in Roma
(Italia).
Rev.do Giuseppe BONFRATE, Docente presso la
Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana in Roma (Italia).
Rev.mo Mons. Philippe BORDEYNE, Rettore
dell'Institut Catholique de Paris (Francia).
Rev.mo Mons. Lluís CLAVELL, Membro Ordinario
della Pontificia Accademia di San Tommaso d'Aquino (Spagna).
Rev.mo Mons. Duarte Nuno QUEIROZ DE BARROS DA
CUNHA, Segretario Generale del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae
(C.C.E.E.) (Portogallo).
Sig. Léopold DJOGBEDE, Professore
all'Università di Abomey-Calavi e presso l'Istituto Superiore di Formazione
degli Educatori Specializzati (Benin).
Rev. P. Bruno ESPOSITO, O.P., Professore
Ordinario di Diritto Canonico presso la Pontificia Università S. Tommaso
d'Aquino (Italia).
Dott. John GRABOWSKI, Professore di Teologia Morale
presso la School of Theology and Religious Studies, Catholic University of
America (Stati Uniti d'America).
Rev. P. José GRANADOS, D.C.J.M., Vice-Preside
del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia
(Spagna).
Rev.do Maurizio GRONCHI, Professore Ordinario
di Teologia dogmatica presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma
(Italia).
Dott. John KLEINSMAN, Direttore del Nathaniel Centre
for Bioethics, New Zealand Catholic Bishops’ Conference (Nuova Zelanda).
Rev. P. Sabatino MAJORANO, C.SS.R.,
Professore di Teologia Morale Sistematica presso l'Accademia Alfonsiana in Roma
(Italia).
Rev.mo Mons. Michele Giulio MASCIARELLI,
Docente di Teologia Dogmatica presso la Facoltà Marianum in Roma, e di Teologia
Fondamentale presso l'Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti (Italia).
Prof.ssa Pia MATTHEWS, Docente presso il St. Mary's
University College a Londra (Gran Bretagna).
Prof. Paolo MONETA, già Docente di Diritto
canonico ed ecclesiastico presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università
di Pisa (Italia).
Fr. Antonio MOSER, O.F.M., Professore emerito
di Teologia Morale ed Etica presso l'Istituto Teologico Francescano di
Petrópolis (Brasile).
Rev. P. Aimable MUSONI, S.D.B., Docente di
Teologia Sistematica: Ecclesiologia ed Ecumenismo, presso la Pontificia
Università Salesiana in Roma (Rwanda).
Rev. P. Georges Henri RUYSSEN, S.I., Docente
nella Facoltà di Diritto Canonico presso il Pontificio Istituto Orientale in
Roma (Belgio).
Rev.do Peter Paul SALDANHA, Docente di
Ecclesiologia presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma (India).
Rev.do Pierangelo SEQUERI, Preside e Docente
di Teologia presso la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale; Membro
della Commissione Teologica Internazionale (Italia).
Sig.ri MIANO (Italia)
Prof.ssa Giuseppina DE SIMONE in MIANO,
Docente di Filosofia presso la Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale di
Napoli.
Prof. Francesco MIANO, Docente di Filosofia
Morale presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
II. UDITORI E UDITRICI
Sig. Jacob Mundaplakal ABRAHAM, Consulente
per l'Apostolato della Famiglia e gli Organismi laicali nelle diocesi di Kerala
(India).
Dott.ssa Anca Maria CERNEA, Medico presso il
Centro di Diagnosi e Trattamenti Victor-Babes e Presidente dell'Associazione
dei Medici cattolici di Bucarest (Romania).
Sig.ra Sharron COLE, Presidente dei Parents Centres
New Zealand (Nuova Zelanda).
Sig.ra Agnes Offiong EROGUNAYE, Presidente Nazionale
della Catholic Women Organization of Nigeria (Nigeria).
Rev.do Garas Boulos GARAS BISHAY, Parroco
della Parrocchia Maria Vergine Regina della Pace, Sharm el Sheikh (Egitto).
Professore Giovanni GIACOBBE, Membro
dell'Unione Giuristi Cattolici Italiani (Italia).
Sig.ra Maria GOMES, Responsabile della
pastorale familiare parrocchiale a Dubai (Emirati Arabi Uniti).
Sig.ra Maria HARRIES, Direttrice nazionale
della pastorale familiare e della preparazione al matrimonio; Membro della
Commissione Nazionale per gli abusi sui minori (Australia).
Rev.da Suora Maureen KELLEHER, Religiosa del
Sacro Cuore di Maria, Membro dell'Unione Internazionale delle Superiore
Generali (U.I.S.G.) (Stati Uniti d'America).
Sig.ra Brenda KIM NAYOUG, Impegnata nella
pastorale della gioventù e delle giovani coppie sposate (Corea).
Professoressa María Marcela MAZZINI, Docente
di Teologia presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Cattolica
Argentina (Argentina).
Sig.ra Moira McQUEEN, Direttrice
dell'Istituto Canadese Cattolico di Bioetica (Canada).
Sig.ra Thérèse NYIRABUKEYE, Consulente e
formatrice per la Federazione Africana dell'Azione Familiare (FAAF) (Rwanda).
Rev.da Suora Berta María PORRAS FALLAS,
Responsabile de la Pastorale Familiare delle Sorelle Terziarie Cappuccine della
Sacra Famiglia, Membro dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali
(U.I.S.G.) (Costa Rica).
Rev.da Suora Carmen SAMMUT, S.M.N.D.A.,
Presidente dell'Unione Internazionale delle Superiore Generali (U.I.S.G.)
(Malta).
Professoressa Lucetta SCARAFFIA, già Docente
di Storia contemporanea presso l'Università degli Studi di Roma La Sapienza;
Coordinatrice del mensile de L'Osservatore Romano "donne chiesa
mondo" (Italia).
Dott. Edgar Humberto TEJADA ZEBALLOS, Medico
Specialista in Bioetica e Biogiuridica; Membro della Commissione Episcopale
della Famiglia della Conferenza Episcopale Peruviana (Perù).
Sig.ri BAJAJ (India)
Sig.ra Penny e Sig. Ishwar BAJAJ, coppia
indù-cristiana della Diocesi di Mumbai (India).
Sig.ri BUCH (Germania)
Sig.ra Petra BUCH, Impegnata nella pastorale
famigliare diocesana.
Dott. Aloys Johann BUCH, Professore di
Teologia Morale presso il Seminario Maggiore Interdiocesano di San Lambert;
Diacono Permanente della Diocesi di Aachen.
Sig.ri DÍAZ VICTORIA (Colombia)
Sig.ra Isabel BOTÍA de DÍAZ e Sig. Humberto
DÍAZ VICTORIA, Membri della Commissione Nazionale per la Famiglia della
Conferenza Episcopale; Direttori Pastorali della Fondazione Hombres y Mujeres
de futuro.
.
Sig.ri GALINDO (Messico)
Sig.ra Gertrudiz Clara RUBIO DE GALINDO e
Sig. Andrés Salvador GALINDO LÓPEZ, Segretari Essecutivi della Commissione
Episcopale per la Famiglia della Conferenza Episcopale; Segretarii del CELAM
per la Zona del Messico-Centroamerica.
Sig.ri GAY MONTALVO (Spagna)
Sig.ra María MONSERRAT ROSELL TORRUS DE GAY
MONTALVO, Membro del gruppo di matrimoni della Parrocchia di San Francesco di
Sales in Barcellona.
Sig. Eugenio GAY MONTALVO, Ex Magistrato del
Tribunale Costituzionale di Spagna; ex Membro del Consiglio Pastorale Diocesano
di Barcellona.
Sig.ri KOLA(Camerun)
Sig.ra Aïcha Marianne KENNE SOB in KOLA e
Sig. Irénée KOLA, Membri della Federazione Africana d'Azione Familaire (FAAF);
Consiglieri coniugali e familiari.
Sig.ri MARQUS ODEESHO (Iraq)
Sig.ra Suhaila Salim TOMA e Sig. Wisam MARQUS
ODEESHO, impegnati nella pastorale della Parrocchia caldea di S. Giorgio a
Baghdad.
Sig.ri MATASSONI (Italia)
Sig.ra Marialucia ZECCHINI e Sig. Marco
MATASSONI, Membri della Commissione per la pastorale famigliare nell'Arcidiocesi
di Trento.
Sig.ri MIGNONAT (Francia)
Sig.ra Nathalie MIGNONAT e Sig. Christian
MIGNONAT, Membri del movimento Equipes Reliance per le persone divorziate
risposate, Membri fondatori del gruppo SEDIRE per l'accoglienza e
l'accompagnamento delle coppie sposate civilmente.
Sig.ri NKOSI (Sud Africa)
Sig.ra Buysile Patronella NKOSI e Sig. Meshack
Jabulani NKOSI, Membri del Advisory Committee for the National Family Desk of
the Southern African Episcopal Catholic Bishops' Conference.
Sig.ri PALONI (Italia)
Sig.ra Patrizia CALABRESE e Sig. Massimo
PALONI, coppia impegnata nella pastorale missionaria della famiglia.
Sig.ri PULIKOWSKI (Polonia)
Sig.ra Jadwiga PULIKOWSKA e Sig. Jacek
PULIKOWSKI, Consultori del Consiglio per la Pastorale della Famiglia
dell'arcidiocesi di Poznań.
Sig.ri DE REZENDE (Brasile)
Sig.ra Ketty ABAROA DE REZENDE e Dott. Pedro
Jussieu DE REZENDE, Docenti nell’Universidade Estadual de Campinas, impegnati
nella pastorale sulle sfide famigliari.
Sig.ri ROJAS (Colombia)
Sig.ra María Angélica ROJAS, impegnata nella
pastorale famigliare.
Sig. Luis Haydn ROJAS MARTÍNEZ, Direttore del
Dipartimento di etica e umanità dell'Università La gran Colombia.
Sig.ri SALLOUM (Libano)
Sig.ra Souheïla Rizk SALLOUM, Docente di Psicologia
presso l'USEK.
Sig. Georges Fayez SALLOUM, Esperto del
Sinodo Patriarcale maronita.
Sig.ri VILLAFANIA (Filippine)
Sig.ra María Socorro OCAMPO VILLAFANIA, già
Docente di Teologia presso l’Assumption College; collaboratrice delle Suore
Salesiane per la preparazione dei catechisti.
Sig. Nelson Silvestre VILLAFANIA, Collaboratore
della Evangelion Foundation a Manila.
Sig.ri WITCZAK (Stati Uniti d'America)
Sig.ra Catherine Wally WITCZAK e Sig. Anthony Paul
WITCZAK, Responsabili del Worldwide Marriage Encounter International Ecclesial
Team.
III. SEGRETERIA GENERALE DEL SINODO DEI
VESCOVI
Sua Em.za Rev.ma Card. Lorenzo BALDISSERI,
Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi
Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Fabio FABENE, Vescovo
titolare di Acquapendente
Rev.mo Mons. John Anthony ABRUZZESE
Rev.mo Mons. Etienne BROCARD
Rev.mo Mons. Daniel
ESTIVILL
Rev.do Ambrogio Ivan SAMUS
Rev. P. Raffaele LANZILLI, S.I.
Rev.do Pasquale BUA
Sig.ra Paola VOLTERRA TOPPANO
Dott.ssa Federica VIVIAN
Sig. Pietro CAMILLI
Sig. Andrea CIMINO
COLLABORATORI DELLA SEGRETERIA GENERALE
Rev.mo Mons. Zvonimir SERŠIĆ, sacerdote della
diocesi di Krk (Croazia)
Rev.do Giuseppe DEODATO, sacerdote della
diocesi di Roma (Italia)
ASSISTENTI
Rev. Edouard AKOM (Camerun)
Sem. Francesco ARGESE (Italia)
Rev. Emmanuel AYO (Filippine)
Rev. Alexis BAVUGAMENSHI (Burundi)
Rev. Diac. Jean-Baptiste BIENVENU (Francia)
Rev. Zvonko BREZOVSKI (Croazia)
Rev. Diac. Vincent CHRÉTIENNE (Francia)
Rev. Emmanuel DE RUYVER (Belgio)
Rev. Gabriele DI MARTINO (Italia)
Rev. William DONOVAN (Stati Uniti d'America)
Rev. Kim D'SOUZA (Canada)
Rev. Georges EKO (Camerun)
Rev. Edgar ESTRADA (Messico)
Fr. Jonathan FLEMINGS, L.C. (Stati Uniti
d'America)
Rev. César GARCIA SALAZAR (Messico)
Fr. Javier GAXIOLA LOUSTAUNAU, L.C. (Messico)
Rev. Tiago GURGEL DO VALE (Brasile)
Rev. Juan INIESTA SÁEZ (Spagna)
Rev. Miroslaw JUCHNO (Polonia)
Rev. Thomas KALLIKAT (India)
Rev. P. Laurent MAZAS, F.S.J. (Francia)
Rev. Boniface MUNGAI (Kenya)
Rev. Brian NEEDLES (Stati Uniti d'America)
Rev. Stephen PRISK (Stati Uniti d'America)
Rev. Diac. Luis RAMIREZ ALMANRA, L.C.
(Messico)
Rev. Carlos RODRIGUEZ BLANCO (Spagna)
Rev. Roberto SECCHI (Italia)
Sem. Mattia SEU (Italia)
Rev. Jhonny TANNOURY (Libano)
Sem. Liviu-Nicolae URSU (Romania)
Sem. Gabriele VECCHIONE (Italia)
Rev. Biasgiu VIRGITTI (Francia)
IV. RESPONSABILI DELLA DIVULGAZIONE DELLE
NOTIZIE
Rev. P. Federico LOMBARDI, S.I., Direttore
della Sala Stampa della Santa Sede (Città del Vaticano).
Rev. P. Ciro BENEDETTINI, C.P., Vice
Direttore della Sala Stampa della Santa Sede (Città del Vaticano).
Lingua Inglese
Rev.do Thomas ROSICA, C.S.B., Direttore
Esecutivo della Rete Televisiva Cattolica Salt and Light di Toronto (Canada).
Lingua Francese
Sig.ra Romilda FERRAUTO, Responsabile della
Sezione Francese della Radio Vaticana.
Lingua Tedesca
Rev. P. Bernard HAGENKORD, S.I., Responsabile
della Sezione Tedesca della Radio Vaticana.
Lingua Spagnola
Rev.do Manuel DORANTES, Sacerdote, parroco,
della Archidiocesi di Chicago (USA).
C. ELENCO DEI DELEGATI FRATERNI
Patriarcato Ecumenico
Sua Em.za STEPHANOS, Primate della Chiesa
Ortodossa di Estonia (Estonia)
Patriarcato di Mosca
Sua Em.za HILARION, Metropolita di
Volokolamsk, Presidente del Dipartimento per le Relazioni Esterne del
Patriarcato di Mosca (Federazione Russa)
Patriarcato Serbo
Sua Em.za ANDREJ, Metropolita di
Austria-Svizzera (Austria)
Chiesa Ortodossa di Romania
Sua Em.za IOSIF, Metropolita dell’Europa
Occidentale (Francia)
Chiesa Ortodossa di Albania
Sua Ecc.za ANDON, Vescovo di Kruja (Albania)
Chiesa Copta Ortodossa di Alessandria
Sua Em.za BISHOY, Metropolita di Damietta,
Kafr Elsheikh e Elbarari (Egitto)
Patriarcato Siro-Ortodosso di Antiochia e di
tutto l’Oriente
Sua Em.za Mar YOUSTINOS BOULOS, Arcivescovo
di Zahle e Bekaa (Libano)
Comunione Anglicana
Molto Rev.do Timothy THORNTON, Vescovo di
Truro (Gran Bretagna)
Federazione Luterana Mondiale
Molto Rev.do Ndanganeni Petrus PHASWANA,
Vescovo emerito della Chiesa Evangelica in SudAfrica (SudAfrica)
Consiglio Metodista Mondiale
Rev. Dott. Tim MACQUIBAN, Direttore
dell’Ufficio Ecumenico della Chiesa Metodista in Roma (Italia)
Christian Church (Disciples of Christ)
Rev. Dott. Robert K. WELSH, Presidente del Consiglio
della Christian Church (Disciples of Christ) (Stati Uniti d’America)
Alleanza Battista Mondiale
Rev. Dott. A. Roy MEDLEY, Segretario Generale delle
Chiese Battiste negli Stati Uniti d’America (Stati Uniti d’America)
Consiglio Ecumenico delle Chiese
Rev. Dott. Walter ALTMANN (Brasile)
Alleanza Evangelica Mondiale
Molto Rev.do Thomas SCHIRRMACHER, Presidente
della Commissione Teologica dell’Alleanza Evangelica Mondiale (Germania)
[01469-IT.01] [Testo originale: Italiano]
[B0676-XX.01]
Presentado el documento preparatorio del
Sínodo de los Obispos sobre los desafíos pastorales de la familia
2013-11-05 Radio Vaticana
(RV).- (audio)
En el Aula Juan Pablo II de la Oficina de
prensa de la Santa Sede ha sido presentado esta mañana a las 11.30 el documento
preparatorio de la IIIª Asamblea General Extraordinaria del Sínodo de los
Obispos sobre el tema "Los desafíos pastorales de familia en el contexto
de la evangelización ", que tendrá lugar en el Vaticano del 5 al 19
octubre de 2014.

Han presentado el documento el Cardenal Peter Erdo, Arzobispo de Esztergom-Budapest (Hungría), Relator General de esta Tercera Asamblea General Extraordinaria; Mons. Lorenzo Baldisseri, Secretario General del Sínodo de los Obispos; Mons. Bruno Forte, Arzobispo de Chieti-Vasto (Italia), Secretario Especial de la Tercera Asamblea General Extraordinaria.
El primero en hablar ha sido Mons. Baldisseri en calidad de nuevo Secretario General del Sínodo de los Obispos, nombrado por Su Santidad el Papa Francisco , el 21 de Septiembre. Mons. Baldisseri ha especificado que el tema de este Sínodo, que refleja muy bien la solicitud pastoral con la que el Santo Padre desea hacer frente al anuncio del Evangelio a la familia en el mundo actual, se inserta en un itinerario de trabajo en dos etapas.
La primera es la Asamblea General Extraordinario de 2014, que tiene como objetivo especificar el “estado de la cuestión” y reunir testimonios y propuestas de los obispos para anunciar y vivir el Evangelio con credibilidad para la familia; y la segunda, es la Asamblea General Ordinaria prevista para 2015, que buscará líneas operativas para el cuidado pastoral de la persona humana y de la familia.
(ER-RV)
Presentación y calendario de trabajos de la XIV Asamblea Ordinaria del Sínodo de los Obispos.
3/10/2015

Ha sido presentado la metodología y el
calendario de trabajos de la XIV Asamblea General Ordinaria del Sínodo de
los Obispos con el tema «La vocación y la misión de la familia en la
Iglesia y en el mundo contemporáneo» que se celebrará en el Vaticano
del 4 al 25 de octubre de 2015.
Presentación;
por el Card. Lorenzo Baldisseri, Secretario General del Sínodo de los
Obispos
Introducción
El sábado por la noche, en la Plaza de San
Pedro, en presencia del Santo Padre se celebrará una vigilia de oración, en
preparación de la Asamblea General Ordinaria del Sínodo, que contará con la
presencia de los Padres sinodales, los participantes en el Sínodo y
simbólicamente todos los fieles del mundo, siguiendo la iniciativa de la
Conferencia Episcopal Italiana, que ha invitado a las familias, a los
movimientos y asociaciones eclesiales. Al caer la noche brillará la
belleza de la familia a través de las antorchas. La invocación confiada del
Espíritu Santo por el Pueblo de Dios es el preludio de la obra del Sínodo;
recordar el tono importante dado a la última Asamblea General Extraordinaria
por el Santo Padre, con su incisiva homilía en la Vigilia.
El domingo por la mañana, con la Santa Misa
presidida por el Papa Francisco, se abrirá la Asamblea General Ordinaria del
Sínodo con el tema «La vocación y la misión de la familia en la Iglesia
y en el mundo contemporáneo», que permitirá a todos los fieles unirse al
camino común de los pastores cum Petro et sub Petro.
Esta Asamblea representa la culminación del
camino sinodal comenzado hace dos años, con el envío del primer cuestionario a
todas las Iglesias particulares, mediante el cual fue posible esbozar el perfil
de la familia en el mundo, de sus riquezas y sus desafíos. Posteriormente la
Asamblea General Extraordinaria preparó una Relación final (Relatio Synodi)
que originó ulteriores cuestiones, cuyas respuestas confluyeron en el actualInstrumentum
laboris. Con este texto en la mano, compuesto por la Relatio Synodi y
por las aportaciones de las Iglesias particulares, los Padres se disponen a
comenzar su debate a la escucha de los retos de la familia, en el
discernimiento de su vocación, para el anuncio de su misión.
Composición de la Asamblea General
Ordinaria
Según el Ordo Synodi Episcoporum (Art.
5 § 1), en la Asamblea participan los Jefes de las Iglesias Orientales
Católicas sui iuris, los obispos elegidos por el Sínodo de los
Obispos y por los Consejos de la Jerarquía de las Iglesias Orientales
Católicas, los obispos elegidos por las conferencias episcopales, diez
religiosos elegidos por la Unión de Superiores Generales y los jefes de los
dicasterios de la Curia Romana. Además, el Santo Padre también nombra algunos
miembros, en conformidad con las mismas normas sinodales (Art. 5 § 4).
Los Padres sinodales que participarán en esta
Asamblea ascenderán a 270, divididos en las tres categorías siguientes: 42 ex
officio (por oficio), 183 ex electione (por elección)
y 45 ex nominatione pontificia (por nombramiento papal). La
procedencia de los Padres de los cinco continentes es la siguiente: 54 de
África, 64 de América, 36 de Asia, 107 de Europa y 9 de Oceanía.
Pertenecen a los miembros ex officio:
los jefes de los 15 Sínodos de los Obispos de las Iglesias Orientales Católicas sui
iuris; los Jefes de los 25 dicasterios de la Curia Romana; el Secretario
General y el Subsecretario.
Entre los 270 padres sinodales se cuentan: 74
cardenales (incluyendo 1 patriarca cardenal y 2 arzobispos mayores), 6
patriarcas, 1 arzobispo mayor, 72 arzobispos (incluyendo 3 titulares), 102
obispos (entre ellos 6 obispos auxiliares, 3 vicarios apostólicos y 1 emérito),
2 sacerdotes párrocos y 13 religiosos.
Además, tomarán parte en esta Asamblea
sinodal otros invitados (cf. Art 7 Ordo Synodi) de diferentes
culturas y naciones: 24 expertos o colaboradores del Secretario Especial, 51
auditores y auditoras, 14 delegados fraternos. Cabe destacar que, dado que la
Asamblea se ocupará de la familia, se ha querido dar especial importancia a los
cónyuges, padres y cabezas de familia, que son en total 18 (17 entre los
auditores y una entre los expertos).
Por último nos complace acoger a los
Delegados Fraternos, que, como representantes de otras Iglesias y comunidades
eclesiales, sin duda comparten con la Iglesia Católica la solicitud por la
evangelización y la atención pastoral de las familias en el mundo actual.
Metodología del Sínodo
Gracias a la experiencia adquirida durante la
III Asamblea General Extraordinaria del pasado octubre y teniendo en cuenta
varias sugerencias de diversa procedencia, sobre todo de los Padres sinodales,
la Secretaría General del Sínodo ha elaborado una nueva metodología para
aplicar a la Asamblea General Ordinaria, que el Santo Padre aprobó en la
reunión del Consejo Ordinario de la Secretaría del 25 al 26 de mayo de 2015.
1. Considerada la metodología de los Sínodos
precedentes, la mayoría de los Padres sugirió que la Asamblea General Ordinaria
fuera más dinámica y participativa a través de la distribución de las
intervenciones en el aula de los miembros en un momento sucesivo, para poder
dedicar más atención a la aportación de cada uno de ellos. Por otra parte, los
Padres solicitaron que se valorizase el trabajo en los Circulos Menores,
donde hay una participación más activa en la discusión y un debate más directo
e inmediato entre los Padres en su propio idioma, en el que eventualmente
pueden intervenir los auditores y delegados fraternos.
2. El fruto de la primera etapa sínodal,
madurado en la pasada Asamblea General Extraordinaria, ha sido la Relatio
Synodi, que se ha convertido junto con una serie de preguntas anejas en los Lineamenta de
la Asamblea General Ordinaria entregados a las Iglesias particulares y a todos
los demás sujetos que tuvieran derecho. El Instrumentum Laboris,
resultado de la composición de la Relatio Synodi y de las
respuestas relacionadas, es el documento base de los trabajos sinodales de esta
Asamblea.
3. En la sesión inaugural, el Presidente Delegado
dirige su saludo al Santo Padre, que abre los trabajos. A continuación
intervienen el Secretario General y el Relator General, con sus respectivas
relaciones. Después, el Relator General presenta los temas de la primera parte
(“La escucha de los retos de la familia”; cf. Instrumentum
Laboris nn. 6-36.).
Después del testimonio de un matrimonio de
auditores, comienzan las intervenciones de los Padres sinodales en las
Congregaciones Generales, cuya contribución integra el texto de base.
Se abren después las sesiones de los Círculos
Menores donde los Padres reflexionan sobre el texto base enriquecido por las
aportaciones efectuadas en el Aula, con el fin de elaborar las ”modos” para que
el texto madure ulteriormente. Al final de las sesiones, el relator de cada
Círculo presenta en el aula una breve relación del trabajo desarrollado y
entrega las ”modos” que se incluyen en el texto base.
Las relaciones de los
Círculos Minores se publicarán.
El mismo procedimiento se repite en la
segunda parte (“El discernimiento de la vocación de la familia”; cf. Instrumentum
Laboris nn. 37-68.) y en la tercera (“La misión de la familia hoy”;
Cf. Instrumentum Laboris nn. 69 -147), durante las dos semanas
sucesivas.
La Comisión para la Elaboración de la
Relación Final, nombrada por el Santo Padre, donde están representados los
cinco continentes, está compuesta como sigue: cardenal Péter ERDŐ, arzobispo de
Esztergom-Budapest (Hungría), Relator General; S.E. Mons. Bruno FORTE,
arzobispo de Chieti-Vasto (Italia), Secretario General; cardenal Oswald
GRACIAS, arzobispo de Bombay (India); cardenal Donald William WUERL, arzobispo
de Washington (Estados Unidos); cardenal John Atcherley DEW, arzobispo de
Wellington (Nueva Zelanda); S.E. Mons. Victor Manuel FERNÁNDEZ, arzobispo
titular de Tiburnia y rector de la Pontificia Universidad Católica Argentina
(Argentina); S.E.. Mons. Mathieu MADEGA LEBOUAKEHAN, obispo de Mouila (Gabon);
S.E. Mons. Marcello SEMERARO, obispo de Albano (Italia); Padre Adolfo Nicolás
PACHÓN, S.I., Preposito General de la Compañía de Jesús, en representación de
la Unión de los Superiores Generales.
Dicha Comisión tiene la tarea de seguir cada
etapa del proyecto; por lo tanto, se reúne al final de los trabajos, en cada
una de sus partes y para la redacción final.
Al final de las tres etapas de
trabajo, esa Comisión supervisa la preparación del proyecto de la Relación
final, que se presenta en el aula. Teniendo en cuenta que el proyecto está
compuesto de tres textos que ya han recibido los modos colectivos de los Círculos
menores -cuyas relaciones fueron leídas en el aula y publicadas- las
intervenciones posteriores deben respetar el trabajo colectivo realizado hasta
el momento.
Sucesivamente, la Comisión supervisa la
elaboración del texto definitivo de la Relatio finalis, que por la
mañana del sábado, 24 de octubre, se presentará en el Aula y por la tarde se
someterá al sufragio de la Asamblea.
En conformidad con la naturaleza del Sínodo,
este documento, fruto del trabajo colegial de los Padres (cf. Código de
Derecho Canónico, can. 343), se entrega al Papa (cf. Ordo Synodi
Episcoporum, art. 23 § 4), a quien competen las decisiones al respecto.
4. Dado el gran número de personas con
derecho a tomar la palabra (318 entre Padres, Delegados Fraternos y Auditores)
y el mayor espacio reservado a los Círculos Menores (13
sesiones), cada orador tiene la facultad de hablar en el Aula durante tres
minutos e intervenir ampliamente en los Círculos.
Como en el
pasado, en las Congregaciones generales habrá una serie de momentos, de una
hora de duración cada uno, dedicados a las intervenciones libres de los Padres.
Además, siempre se pueden presentar a la Secretaría General, además de la
versión en papel e informática de los textos pronunciados en el Aula, otros textos
escritos.
5. Considerando que la comunicación con los
medios y la información durante la pasada Asamblea General Extraordinaria
fueron abundantes y completas, en esta Asamblea General Ordinaria se utiliza el
mismo método.
En este sentido, se tiene presente el criterio fundamental,
recordado varias veces por el Santo Padre: el Sínodo debe ser un espacio
protegido, para que pueda actuar el Espíritu Santo, de modo que los Padres
tengan la libertad de expresarse con parresía.
Durante las tres semanas, como base de la
información habrá un briefing que se ampliará con una mayor presencia de los
Padres sinodales, utilizando todos los medios de comunicación disponibles.
Los
Padres tienen la libertad de hablar con los medios de comunicación a su propia
discreción y responsabilidad. Las diversas fases de elaboración del documento
son reservadas, considerando que los textos, durante el proceso sinodal, están
sujetos a la evolución continua hasta la redacción final.
Se publicaran, en
cambio, las relaciones de los Círculos Menores relativos a las tres partes de
los trabajos sinodales. Una comisión especial, junto con la Oficina de Prensa,
se ocupa oportunamente, como de costumbre, de la información sobre el Sínodo.
Información adicional
El sábado 17 de octubre, de las 9 a las 12,30
tendrá lugar la Conmemoración del 50 Aniversario del Sínodo de los
Obispos, en el Aula Pablo VI. El evento está abierto a todos, además de a
los participantes en el Sínodo.
En la mente del Beato Pablo VI que lo instituyó
el 15 de septiembre de 1965, el Sínodo debía perpetuar en la Iglesia el
espíritu del Concilio Vaticano II, para que incluso después de su conclusión
«siguiera llegando al pueblo cristiano la gran abundancia de beneficios
producidos durante el Concilio de la viva unión del Pontífice con los obispos»1.
Después de la introducción del Secretario
General, la relación conmemorativa correrá a cargo del cardenal Christoph
Schönborn, arzobispo de Viena y presidente de la Conferencia Episcopal de
Austria. Seguirán las intervenciones de cinco prelados que representan a todos
los continentes (el cardenal Vincent Gerald Nichols, arzobispo de Westminster y
Presidente de la Conferencia Episcopal de Inglaterra y Gales, por Europa; Mons.
Francisco Chimoio, arzobispo de Maputo, por África; el cardenal Ricardo Ezzati
Andrello, arzobispo de Santiago de Chile y Presidente de la Conferencia
Episcopal de Chile, por América; Su Beatitud Louis Raphael I Sako, Patriarca de
Babilonia de los Caldeos, y Jefe del Sínodo de la Iglesia Caldea, por Asia; el
cardenal Soane Patita Paini Mafi, obispo de Tonga y Presidente de la
Conferencia Episcopal del Pacífico, por Oceanía). Por último, el Santo Padre
pronunciará el discurso de clausura.
El domingo, 18 de octubre, a las 10,30 horas,
en la Basílica Vaticana, se celebrará una Santa Misa para la Canonización,
entre otros, de los esposos beatos Louis Martin y Marie-Zélie Guérin, padres de
Santa Teresita del Niño Jesús.
En la basílica de Santa María la Mayor de
Roma, se invita al pueblo de Dios a acompañar con la oración los trabajos del
Sínodo, invocando la protección de la Salus Populi Romaniy del
matrimonio de los beatos Martin, cuyas reliquias están expuestas en el templo.
Todos los días a las 17 horas, se rezará el Rosario y se celebrará la Santa
Misa a las 18 horas. En la primera semana se rezará por los niños, en la
segunda por los padres, en la tercera por los abuelos.
En las cercanías del Aula sinodal se ha
predispuesto, como de costumbre, una capilla para la oración de los
participantes en el Sínodo, donde están expuestas las reliquias de Santa
Teresita del Niño Jesús, de sus padres y de los esposos Beltrame Quattrocchi.
Ciudad del Vaticano, 2 de octubre de 2015

Lorenzo, Card. BALDISSERI
Secretario General
Calendario de trabajos
Domingo 4 de octubre
|
10.00 horas
|
Solemne apertura
Santa Misa concelebrada, en la Basílica de
San Pedro
|
Lunes 5 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
1ª Congregación general
Saludo del Presidente Delegado
Relación del Secretario General
Relación del Relator General
I PARTE DEL INSTRUMENTUM
LABORIS
Presentación del Relatore General
delos temas de la I parte
Testimonio de un Auditor
Intervención de los Padres Sinodales
|
16.30 – 19.00 horas
|
2ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los
Padre Sinodales
|
|
18.00 – 19.00 horas
|
Intervenciones libres
|
|
Martes 6 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
3ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los
Padres Sinodales
|
16.30 – 19.00 horas
|
Círculos menores (I sesión)
Elección de los Moderadores y de los
Relatores
|
|
Miércoles 7 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
Círculos menores (II sesión)
|
16.30 – 19.00 horas
|
Círculos menores (III sesión)
|
|
Jueves 8 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
Círculos menores (IV sesión)
|
16.30 – 19.00 horas
|
Círculos menores (V sesión)
|
|
Viernes 9 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
4ª Congregación general
Relación de los círculos en Aula
Entrega de las conclusiones de la I parte
§ Reunión de la Comisión para la preparación de la
Relación final
|
16.30 – 19.00 horas
|
5ª Congregación general
II PARTE DEL INSTRUMENTUM
LABORIS
Presentación por el Relator General de los
temas de la II parte
Testimonio de un Auditor
Intervenciones de los Padres Sinodales
|
|
18.00 – 19.00 horas
|
Intervenciones libres
|
|
Sábado 10 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
6ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los
Padres Sinodales
|
16.30 – 19.00 horas
|
7ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los
Padres Sinodales
|
|
18.00 – 19.00 horas
|
Intervenciones libres
|
|
Domingo 11 de octubre
|
Descanso
|
|
Lunes 12 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
Círculos menores (VI sesión)
|
16.30 – 19.00 horas
|
Círculos menores (VII sesión)
|
|
Martes 13 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
Círculos menores (VIII sesión)
|
16.30 – 19.00 horas
|
Círculos menores (IX sesión)
|
|
Miércoles 14 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
8ª Congregación general
Relación de los círculos en Aula
Entrega de las conclusiones de la II parte
§ Reunión de la Comisión para la preparación de la
Relación final
|
16.30 – 19.00 horas
|
9ª Congregación general
III PARTE DEL INSTRUMENTUM
LABORIS
Presentación por el Relator General de los
temas de la III parte
Testimonio de un Auditor
Intervenciones de los Padres Sinodales
|
|
18.30 – 19.00 horas
|
Intervenciones libres
|
|
Jueves 15 de octubre
|
9.00 – 10.00 horas
|
10ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los
Padres Sinodales
|
16.30 – 19.00 horas
|
11ª Congregación general
Continuación de las intervenciones de los
Padres Sinodales
|
|
18.30 – 19.00 horas
|
Intervenciones libres
|
|
Viernes 16 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
12ª Congregación general
Audición de los delegados fraternos
|
16.30 – 19.00 horas
|
13ª Congregación general
Audición de los Auditores
|
|
Sábado 17 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
Conmemoración del 50º aniversario del
Sínodo delos Obispos
|
16.30 – 19.00 horas
|
Círculos menores (X sesión)
|
|
Domingo 18 de octubre
|
Santa Misa con el Rito de Canonización
|
|
Lunes 19 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
Círculos menores (XI sesión)
|
16.30 – 19.00 horas
|
Círculos menores (XII sesión)
|
|
Martes 20 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
Círculos menores (XIII sesión)
|
16.30 – 19.00 horas
|
14ª Congregación general
Relación de los círculos en Aula
Entrega de las conclusiones de la III parte
Votación para la elección del
Consejo (I)
|
|
Miércoles 21 de octubre
|
Descanso
* Reunión de la Comisión para la
elaboración de la Relación final
|
|
Jueves 22 de octubre
|
9.00 – 10.30 horas
|
15ª Congregación general
Votación para la elección del
Consejo (II)
Presentación del Proyecto de Relación final
Entrega del proyecto a los Padres Sinodales
|
16.30 – 19.00 horas
|
16ª Congregación general
Intervención de los Padres Sinodales sobre
el proyecto de la Relación final
Entrega de las observaciones
|
|
Viernes 23 de octubre
|
Descanso
* Reunión de la Comisión para la
elaboración de la Relación final
|
|
Sábado 24 de octubre
|
9.00 – 12.30 horas
|
17ª Congregación general
Lectura en el Aula de la Relación final
|
16.30 – 19.00 horas
|
18ª Congregación general
Votación de la Relación final
Canto del Te Deum
|
|
Domingo 25 de octubre
|
10.00 horas
|
Solemne clausura
Santa Misa concelebrada, en la Basílica de
San Pedro
|
(*) La Comisión para la elabroación de
la Relación Final se reúne al final de cada parte a la vez que se determinará
de acuerdo con las necesidades del Calendario
Ciudad del Vaticano, 2 de octubre
de 2015

Lorenzo BALDISSERI
Secretario General
El Calendario
no es definitivo; podrá ser cambiado conforme a la decisión del Presidente.
Decálogo de pensamientos sobre la familia y el rezo
del rosario
3-10-2015

1.- “La
familia que reza unidad permanece unida” (P. Patrick Peyton)
2.- “Hoy
en día se hace cada vez más difícil para la familia realizar su vocación y ser
el primer ambiente en que la paz de Cristo se vea acogida, cultivada y
conservada. Por ello sería realmente útil recuperar la hermosa costumbre de
rezar el Rosario en casa, tal y como acontecía en las generaciones pasadas”
(Juan Pablo II)
3.- “El
rosario es también desde siempre una oración de la familia y por la familia.
Antes esta oración era apreciada particularmente por las familias cristianas y
ciertamente favorecía su comunión. Conviene no descuidar esta preciosa
herencia. Se ha de volver a rezar en familia y a rogar por las familias,
utilizando todavía esta forma de plegaria que es el rosario”. (Juan Pablo II)
4.- “El
rosario es una oración que se presta particularmente para reunir a la familia.
Contemplando a Jesús cada uno de sus miembros recupera también la capacidad de
volverse a mirar a los ojos para comunicarse, solidarizarse, perdonarse recíprocamente
y comenzar de nuevo con un pacto de amor renovado por el Espíritu de Dios”.
(Juan Pablo II)
5.- “Muchos
problemas de las familias contemporáneas, especialmente en las sociedades
económicamente más desarrolladas, derivan de una creciente dificultad de
comunicarse. No se consigue estar juntos y a veces los raros momentos de
reunión quedan absorbidos por las imágenes de un televisor. Volver a rezar el
rosario en familia significa introducir en la vida cotidiana otras imágenes muy
distintas, las del misterio que salva: la imagen del Redentor, la imagen de su
Madre Santísima”. (Juan Pablo II)
6.- “El
rosario es camino hacia Cristo y la síntesis del evangelio. Es
oración evangélica, centrada en el misterio de la encarnación; es, pues, una
oración profundamente cristológica”. (Pablo VI)
7.- “El
rezo del santo rosario está detrás de la santa misa y del breviario para los
eclesiásticos; y de la participación en los sacramentos para los seglares. Es
el evangelio del pueblo y de los pobres” (Beato Juan XXIII)
8.- “El
Rosario invita a nuestros dedos, a nuestros labios y a nuestro corazón a
entonar una gran sinfonía de súplica y oración, y por estos motivos
es la plegaria más grandiosa que jamás haya compuesto el hombre…” (Monseñor
Fulton Sheen)
9.- “La
oración es la única fuente posible de toda comprensión. ¿El rosario? ¡Admirable
creación! ¡Rezar meditando los misterios! Este es el camino”. (Miguel de
Unamuno)
10.- “No encuentro otro medio más poderoso para atraer sobre nosotros el
Reino de Dios, la Sabiduría, que unir a la oración vocal la oración mental,
rezando el Santo Rosario y meditando sus misterios”. (San Luis Mª Grignon de
Montfor)
IglesiaActualidad
En síntesis, TODO ante el Sínodo de los Obispos sobre la Familia.
Rosa Corazón, abogada matrimonialista
3-10-2015
La Asamblea General Ordinaria del Sínodo de Obispos sobre la Familia tratará sobre ”La vocación y la misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo” y se celebrará durante tres semanas del domingo 4 de octubre al domingo 25 de octubre de 2015.
Con la Santa Misa, presidida por el Papa Francisco el domingo 4 de octubre de 2015, se abrirá la Asamblea General del Sínodo.
Esta Asamblea es la culminación del camino sinodal que comenzó hace dos años y que trató sobre el perfil de la familia en el mundo, sus riquezas y sus desafíos.
La Asamblea de este año, que tiene su comienzo el 4 de octubre de 2015, versará sobre los retos de la familia, el discernimiento de su vocación y el anuncio de su misión.
Los Padres Sinodales son 270. De ellos: 42 de oficio, 183 por elección y 45 por nombramiento del Papa Francisco.
Además, tomarán parte en esta Asamblea sinodal otros invitados de diferentes culturas y naciones, en calidad de expertos, auditores o delegados fraternos.
Los Delegados Fraternos son representantes de otras Iglesias y comunidades eclesiales que comparten con la Iglesia Católica la solicitud por la evangelización y la atención pastoral por las familias en el mundo actual.
En esta Asamblea se ha dado especial importancia a los cónyuges, que son 18 y, de ellos, participan 17 como auditores y 1 como experto.
En total serán 318 personas.
La primera parte tratará sobre “La escucha de los retos de la familia”, contando con el testimonio de un matrimonio de auditores.
La segunda parte versará sobre “El discernimiento de la vocación de la familia” y la tercera “La misión de la familia hoy”. Cada una durante una semana.
Cada orador tiene la facultad de hablar en el Aula durante tres minutos.
Como en el Sínodo pasado, en las Congregaciones Generales habrá tiempos, de una hora de duración cada uno, para las intervenciones libres de los Padres.
Rige el criterio fundamental, recordado tantas veces por el Santo Padre, que el Sínodo es un espacio protegido en el que actúa el Espíritu Santo, de tal modo que los Padres sinodales tienen libertad para poder expresarse.
El Santo Padre pronunciará el discurso de clausura.
El Sínodo debe perpetuar en la Iglesia el espíritu del Concilio Vaticano II, para que siga llegando al pueblo cristiano la gran abundancia de beneficios producidos durante el Concilio, derivados de la viva unión del Pontífice con los obispos.
El domingo, 18 de octubre de 2015, a las 10,30 horas , en la Basílica Vaticana, habrá una misa para la canonización, entre otros, de los esposos beatos Louis Martin y Marie-Zélie Guérin, padres de Santa Teresita del Niño Jesús.
En la basílica de Santa María la Mayor de Roma, se invita al pueblo de Dios a acompañar con la oración los trabajos del Sínodo, invocando la protección de la Salus Populi Romani y del matrimonio de los beatos Martin, cuyas reliquias estarán expuestas en el templo.
Todos los días a las 17, se rezará el Rosario y se celebrará Misa a las 18. En la primera semana se rezará por los niños, en la segunda por los padres y en la tercera por los abuelos.
En las cercanías del Aula sinodal se ha preparado una Capilla para la oración de los participantes en el Sínodo, donde están expuestas las reliquias de Santa Teresita del Niño Jesús, de sus padres y de los esposos Beltrame Quattrocchi.
En conformidad con la naturaleza del Sínodo el documento final, fruto del trabajo colegial de los Padres Sinodales se le entregará al Papa, a quien le compete la toma de decisiones al respecto.
La Asamblea General del Sínodo permitirá a todos los fieles unirse al camino común de los Pastores cum Petro et sub Petro.
Rev-Ecclessia
Cada familia es siempre una luz, por más débil que sea, en medio de la oscuridad del mundo.
2015-10-03 Radio Vaticana
(RV).- Con intensa oración reinicia el camino sinodal de
los obispos con el Papa. La invocación del Espíritu Santo que ilumina, guía a
la comunidad, es siempre el punto de reinicio del proceso sinodal convocado y
presidido por Francisco. La multitud de fieles y peregrinos en la plaza de san
Pedro, unida al mundo entero por Radio Vaticana y el Centro Televisivo
Vaticano, se concentró en oración en la víspera de la apertura del Sínodo
ordinario de los obispos sobre el tema: “La vocación y la misión de la familia
en la Iglesia y en el mundo contemporáneo”.
En la vigilia de oración de tantas
familias junto a religiosas, religiosos, sacerdotes y obispos, titulada: “Las
Familias iluminan el Sínodo”, el obispo de Roma animó a la oración precisamente
con la imagen de la pequeña vela encendida en la oscuridad. Entiendo que la
imagen y las preguntas sobre la misma dan luz sobre aspectos esenciales de este
“caminar juntos” que significa la palabra “sínodo”.
Preguntó Francisco: “¿Vale la pena
encender una pequeña vela en la oscuridad que nos rodea? ¿No se necesitaría
algo más para disipar la oscuridad? Pero, ¿se pueden vencer las tinieblas?
Frente a las exigencias de la existencia, existe la tentación de echarse para
atrás, de desertar y encerrarse, a lo mejor en nombre de la prudencia y del
realismo, escapando así de la responsabilidad de cumplir a fondo el propio
deber”.
El Papa recordó que con este espíritu,
hace precisamente un año, en esta misma plaza, invocábamos al Espíritu Santo
pidiéndole que los Padres sinodales –al poner atención en el tema de la
familia– supieran escuchar y confrontarse teniendo fija la mirada en Jesús,
Palabra última del Padre y criterio de interpretación de la realidad. Y afirmó
que: “Esta noche, nuestra oración no puede ser diferente.
Pues, como recordaba el Patriarca Atenágoras, sin el Espíritu Santo, Dios resulta lejano, Cristo permanece en el pasado, la Iglesia se convierte en una simple organización, la autoridad se transforma en dominio, la misión en propaganda, el culto en evocación y el actuar de los cristianos en una moral de esclavos”.
Pues, como recordaba el Patriarca Atenágoras, sin el Espíritu Santo, Dios resulta lejano, Cristo permanece en el pasado, la Iglesia se convierte en una simple organización, la autoridad se transforma en dominio, la misión en propaganda, el culto en evocación y el actuar de los cristianos en una moral de esclavos”.
El Sucesor en la cátedra de Pedro
pidió: “Oremos, pues, para que el Sínodo que se abre mañana sepa reorientar la
experiencia conyugal y familiar hacia una imagen plena del hombre; que sepa
reconocer, valorizar y proponer todo lo bello, bueno y santo que hay en ella;
abrazar las situaciones de vulnerabilidad que la ponen a prueba: la pobreza, la
guerra, la enfermedad, el luto, las relaciones laceradas y deshilachadas de las
que brotan dificultades, resentimientos y rupturas; que recuerde a estas
familias, y a todas las familias, que el Evangelio sigue siendo la «buena
noticia» desde la que se puede comenzar de nuevo.
Que los Padres sepan sacar del tesoro de la tradición viva palabras de consuelo y orientaciones esperanzadoras para las familias, que están llamadas en este tiempo a construir el futuro de la comunidad eclesial y de la ciudad del hombre”.
Que los Padres sepan sacar del tesoro de la tradición viva palabras de consuelo y orientaciones esperanzadoras para las familias, que están llamadas en este tiempo a construir el futuro de la comunidad eclesial y de la ciudad del hombre”.
Para tu Radio, jesuita Guillermo Ortiz
RV
Texto completo de las palabras del Papa
Vigilia del Sínodo 3 de octubre de
2015
Queridas familias, buenas tardes.
¿Vale la pena encender una pequeña
vela en la oscuridad que nos rodea? ¿No se necesitaría algo más para disipar la
oscuridad? Pero, ¿se pueden vencer las tinieblas?
En ciertas épocas de la vida –de esta
vida llena de recursos estupendos–, preguntas como esta se imponen con apremio.
Frente a las exigencias de la existencia, existe la tentación de echarse para
atrás, de desertar y encerrarse, a lo mejor en nombre de la prudencia y del
realismo, escapando así de la responsabilidad de cumplir a fondo el propio
deber.
¿Recuerdan la experiencia de Elías? El
cálculo humano le causa al profeta un miedo que lo empuja a buscar refugio.
«Entonces Elías tuvo miedo, se levantó y se fue para poner a salvo su vida […]
Caminó cuarenta días y cuarenta noches hasta el Horeb, el monte de Dios. Allí
se introdujo en la cueva y pasó la noche. Le llegó la palabra del Señor
preguntando: “¿Qué haces aquí, Elías?”» (1 R 19,3.8-9). Luego, en el Horeb, la
respuesta no la encontrará en el viento impetuoso que sacude las rocas, ni en
el terremoto, ni tampoco en el fuego. La gracia de Dios no levanta la voz, es
un rumor que llega a cuantos están dispuestos a escuchar la suave brisa: los
exhorta a salir, a regresar al mundo, a ser testigos del amor de Dios por el
hombre, para que el mundo crea…
Con este espíritu, hace precisamente
un año, en esta misma plaza, invocábamos al Espíritu Santo pidiéndole que los
Padres sinodales –al poner atención en el tema de la familia– supieran escuchar
y confrontarse teniendo fija la mirada en Jesús, Palabra última del Padre y
criterio de interpretación de la realidad.
Esta noche, nuestra oración no puede
ser diferente. Pues, como recordaba el Patriarca Atenágoras, sin el Espíritu
Santo, Dios resulta lejano, Cristo permanece en el pasado, la Iglesia se
convierte en una simple organización, la autoridad se transforma en dominio, la
misión en propaganda, el culto en evocación y el actuar de los cristianos en
una moral de esclavos.
Oremos, pues, para que el Sínodo que
se abre mañana sepa reorientar la experiencia conyugal y familiar hacia una
imagen plena del hombre; que sepa reconocer, valorizar y proponer todo lo
bello, bueno y santo que hay en ella; abrazar las situaciones de vulnerabilidad
que la ponen a prueba: la pobreza, la guerra, la enfermedad, el luto, las
relaciones laceradas y deshilachadas de las que brotan dificultades,
resentimientos y rupturas; que recuerde a estas familias, y a todas las
familias, que el Evangelio sigue siendo la «buena noticia» desde la que se
puede comenzar de nuevo. Que los Padres sepan sacar del tesoro de la tradición
viva palabras de consuelo y orientaciones esperanzadoras para las familias, que
están llamadas en este tiempo a construir el futuro de la comunidad eclesial y
de la ciudad del hombre.
Cada familia es siempre una luz, por
más débil que sea, en medio de la oscuridad del mundo.
La andadura misma de Jesús entre los
hombres toma forma en el seno de una familia, en la cual permaneció treinta
años. Una familia como tantas otras, asentada en una aldea insignificante de la
periferia del Imperio.
Charles de Foucauld intuyó, quizás
como pocos, el alcance de la espiritualidad que emana de Nazaret. Este gran
explorador abandonó muy pronto la carrera militar fascinado por el misterio de
la Sagrada Familia, por la relación cotidiana de Jesús con sus padres y sus
vecinos, por el trabajo silencioso, por la oración humilde. Contemplando a la
Familia de Nazaret, el hermano Charles se percató de la esterilidad del afán
por las riquezas y el poder; con el apostolado de la bondad se hizo todo para
todos; atraído por la vida eremítica, entendió que no se crece en el amor de
Dios evitando la servidumbre de las relaciones humanas, porque amando a los
otros es como se aprende a amar a Dios; inclinándose al prójimo es como nos
elevamos hacia Dios. A través de la cercanía fraterna y solidaria a los más
pobres y abandonados entendió que, a fin de cuentas, son precisamente ellos los
que nos evangelizan, ayudándonos a crecer en humanidad.
Para entender hoy a la familia,
entremos también nosotros –como Charles de Foucauld– en el misterio de la
Familia de Nazaret, en su vida escondida, cotidiana y ordinaria, como es la
vida de la mayor parte de nuestras familias, con sus penas y sus sencillas
alegrías; vida entretejida de paciencia serena en las contrariedades, de
respeto por la situación de cada uno, de esa humildad que libera y florece en
el servicio; vida de fraternidad que brota del sentirse parte de un único
cuerpo.
La familia es lugar de santidad
evangélica, llevada a cabo en las condiciones más ordinarias. En ella se
respira la memoria de las generaciones y se ahondan las raíces que permiten ir
más lejos. Es el lugar de discernimiento, donde se nos educa para descubrir el
plan de Dios para nuestra vida y saber acogerlo con confianza. La familia es
lugar de gratuidad, de presencia discreta, fraterna, solidaria, que nos enseña
a salir de nosotros mismos para acoger al otro, a perdonar y ser perdonados.
Volvamos a Nazaret para que sea un
Sínodo que, más que hablar sobre la familia, sepa aprender de ella, en la
disponibilidad a reconocer siempre su dignidad, su consistencia y su valor, no
obstante las muchas penalidades y contradicciones que la puedan caracterizar.
En la «Galilea de los gentiles» de
nuestro tiempo encontraremos de nuevo la consistencia de una Iglesia que es
madre, capaz de engendrar la vida y atenta a comunicar continuamente la vida, a
acompañar con dedicación, ternura y fuerza moral. Porque si no somos capaces de
unir la compasión a la justicia, terminamos siendo seres inútilmente severos y
profundamente injustos.
Una Iglesia que es familia sabe
presentarse con la proximidad y el amor de un padre, que vive la
responsabilidad del custodio, que protege sin reemplazar, que corrige sin
humillar, que educa con el ejemplo y la paciencia. A veces, con el simple
silencio de una espera orante y abierta.
Una Iglesia sobre todo de hijos, que
se reconocen hermanos, nunca llega a considerar al otro sólo como un peso, un
problema, un coste, una preocupación o un riesgo: el otro es esencialmente un
don, que sigue siéndolo aunque recorra caminos diferentes.
La Iglesia es una casa abierta, lejos
de grandezas exteriores, acogedora en el estilo sobrio de sus miembros y,
precisamente por ello, accesible a la esperanza de paz que hay dentro de cada
hombre, incluidos aquellos que –probados por la vida– tienen el corazón
lacerado y dolorido.
Esta Iglesia puede verdaderamente
iluminar la noche del hombre, indicarle con credibilidad la meta y compartir su
camino, sencillamente porque ella es la primera que vive la experiencia de ser
incesantemente renovada en el corazón misericordioso del Padre.
(from
Vatican Radio)

Continúa en la III TERCERA PARTE
JMP+

HOMILÍA DEL PAPA FRANCISCO
MISA APERTURA SÍNODO DE LA FAMILIA 2015
«Si nos amamos unos a otros, Dios
permanece en nosotros su amor ha llegado en nosotros a su plenitud» (1 Jn
4,12).
Las lecturas bíblicas de este domingo
parecen elegidas a propósito para el acontecimiento de gracia que la Iglesia
está viviendo, es decir, la Asamblea Ordinaria del Sínodo de los Obispos sobre
el tema de la familia que se inaugura con esta celebración eucarística.
Dichas lecturas se centran en tres
aspectos: el drama de la soledad, el amor entre el hombre y la mujer, y la
familia.
La soledad
Adán, como leemos en la primera
lectura, vivía en el Paraíso, ponía los nombres a las demás creaturas,
ejerciendo un dominio que demuestra su indiscutible e incomparable
superioridad, pero aun así se sentía solo, porque «no encontraba ninguno como
él que lo ayudase» (Gn 2,20) y experimentaba la soledad.
La soledad, el drama que aún aflige a
muchos hombres y mujeres. Pienso en los ancianos abandonados incluso por sus
seres queridos y sus propios hijos; en los viudos y viudas; en tantos hombres y
mujeres dejados por su propia esposa y por su propio marido; en tantas personas
que de hecho se sienten solas, no comprendidas y no escuchadas; en los
emigrantes y los refugiados que huyen de la guerra y la persecución; y en
tantos jóvenes víctimas de la cultura del consumo, del usar y tirar, y de la
cultura del descarte.
Hoy se vive la paradoja de un mundo
globalizado en el que vemos tantas casas de lujo y edificios de gran altura,
pero cada vez menos calor de hogar y de familia; muchos proyectos ambiciosos,
pero poco tiempo para vivir lo que se ha logrado; tantos medios sofisticados de
diversión, pero cada vez más un profundo vacío en el corazón; muchos placeres,
pero poco amor; tanta libertad, pero poca autonomía… Son cada vez más las
personas que se sienten solas, y las que se encierran en el egoísmo, en la
melancolía, en la violencia destructiva y en la esclavitud del placer y del
dios dinero.
Hoy vivimos en cierto sentido la misma
experiencia de Adán: tanto poder acompañado de tanta soledad y vulnerabilidad;
y la familia es su imagen. Cada vez menos seriedad en llevar adelante una
relación sólida y fecunda de amor: en la salud y en la enfermedad, en la
riqueza y en la pobreza, en las buena y en la mala suerte. El amor duradero,
fiel, recto, estable, fértil es cada vez más objeto de burla y considerado como
algo anticuado. Parecería que las sociedades más avanzadas son precisamente las
que tienen el porcentaje más bajo de tasa de natalidad y el mayor promedio de
abortos, de divorcios, de suicidios y de contaminación ambiental y social.
El amor entre el hombre y la mujer
Leemos en la primera lectura que el
corazón de Dios se entristeció al ver la soledad de Adán y dijo: «No está bien
que el hombre esté solo; voy a hacerle alguien como él que le ayude» (Gn 2,18).
Estas palabras muestran que nada hace más feliz al hombre que un corazón que se
asemeje a él, que le corresponda, que lo ame y que acabe con la soledad y el
sentirse solo.
Muestran también que Dios no ha creado el ser humano para vivir
en la tristeza o para estar solo, sino para la felicidad, para compartir su
camino con otra persona que es su complemento; para vivir la extraordinaria
experiencia del amor: es decir de amar y ser amado; y para ver su amor fecundo
en los hijos, como dice el salmo de hoy (cf. Sal 128).
Este es el sueño de Dios para su
criatura predilecta: verla realizada en la unión de amor entre hombre y mujer;
feliz en el camino común, fecunda en la donación reciproca. Es el mismo
designio que Jesús resume en el Evangelio de hoy con estas palabras: «Al
principio de la creación Dios los creó hombre y mujer.
Por eso abandonará el
hombre a su padre y a su madre, se unirá a su mujer, y serán los dos una sola
carne. De modo que ya no son dos, sino una sola carne» (Mc 10,6-8; cf. Gn 1,27;
2,24).
Jesús, ante la pregunta retórica que
le habían dirigido – probablemente como una trampa, para hacerlo quedar mal
ante la multitud que lo seguía y que practicaba el divorcio, como realidad
consolidada e intangible-, responde de forma sencilla e inesperada: restituye todo
al origen de la creación, para enseñarnos que Dios bendice el amor humano, es
él el que une los corazones de dos personas que se aman y los une en la unidad
y en la indisolubilidad.
Esto significa que el objetivo de la vida conyugal no
es sólo vivir juntos, sino también amarse para siempre. Jesús restablece así el
orden original y originante.
La familia
«Lo que Dios ha unido, que no lo
separe el hombre» (Mc 10,9). Es una exhortación a los creyentes a superar toda
forma de individualismo y de legalismo, que esconde un mezquino egoísmo y el
miedo de aceptar el significado autentico de la pareja y de la sexualidad
humana en el plan de Dios.
De hecho, sólo a la luz de la locura
de la gratuidad del amor pascual de Jesús será comprensible la locura de la
gratuidad de un amor conyugal único y usque ad mortem.
Para Dios, el matrimonio no es una
utopía de adolescente, sino un sueño sin el cual su creatura estará destinada a
la soledad. En efecto el miedo de unirse a este proyecto paraliza el corazón
humano.
Paradójicamente también el hombre de
hoy –que con frecuencia ridiculiza este plan– permanece atraído y fascinado por
todo amor autentico, por todo amor sólido, por todo amor fecundo, por todo amor
fiel y perpetuo. Lo vemos ir tras los amores temporales, pero sueña el amor
autentico; corre tras los placeres de la carne, pero desea la entrega total.
En efecto «ahora que hemos probado
plenamente las promesas de la libertad ilimitada, empezamos a entender de nuevo
la expresión “la tristeza de este mundo”. Los placeres prohibidos perdieron su
atractivo cuando han dejado de ser prohibidos.
Aunque tiendan a lo extremo y se
renueven al infinito, resultan insípidos porque son cosas finitas, y nosotros,
en cambio, tenemos sed de infinito» (Joseph Ratzinger, Auf Christus schauen.
Einübung in Glaube, Hoffnung, Liebe, Freiburg 1989, p. 73).
En este contexto social y matrimonial
bastante difícil, la Iglesia está llamada a vivir su misión en la fidelidad, en
la verdad y en la caridad.
Vive su misión en la fidelidad a su
Maestro como voz que grita en el desierto, para defender el amor fiel y animar
a las numerosas familias que viven su matrimonio como un espacio en el cual se
manifiestan el amor divino; para defender la sacralidad de la vida, de toda
vida; para defender la unidad y la indisolubilidad del vinculo conyugal como
signo de la gracia de Dios y de la capacidad del hombre de amar en serio.
Vivir su misión en la verdad que no
cambia según las modas pasajeras o las opiniones dominantes. La verdad que
protege al hombre y a la humanidad de las tentaciones de autoreferencialidad y
de transformar el amor fecundo en egoísmo estéril, la unión fiel en vinculo
temporal. «Sin verdad, la caridad cae en mero sentimentalismo. El amor se
convierte en un envoltorio vacío que se rellena arbitrariamente. Éste es el
riesgo fatal del amor en una cultura sin verdad» (Benedicto XVI, Enc. Caritas
in veritate, 3).
Vivir su misión en la caridad que no
señala con el dedo para juzgar a los demás, sino que -fiel a su naturaleza como
madre – se siente en el deber de buscar y curar a las parejas heridas con el
aceite de la acogida y de la misericordia; de ser «hospital de campo», con las
puertas abiertas para acoge a quien llama pidiendo ayuda y apoyo; de salir del
propio recinto hacia los demás con amor verdadero, para caminar con la
humanidad herida, para incluirla y conducirla a la fuente de la salvación.
Una Iglesia que enseña y defiende los
valores fundamentales, sin olvidar que «el sábado se hizo para el hombre y no
el hombre para el sábado» (Mc 2,27); y que Jesús también dijo: «No necesitan
médico los sanos, sino los enfermos. No he venido a llamar justos, sino
pecadores» (Mc 2,17). Una Iglesia que educa al amor autentico, capaz de alejar
de la soledad, sin olvidar su misión de buen samaritano de la humanidad herida.
Recuerdo a san Juan Pablo II cuando
decía: «El error y el mal deben ser condenados y combatidos constantemente;
pero el hombre que cae o se equivoca debe ser comprendido y amado […] Nosotros
debemos amar nuestro tiempo y ayudar al hombre de nuestro tiempo.» (Discurso a
la Acción Católica italiana, 30 de diciembre de 1978, 2 c: L’Osservatore
Romano, ed. semanal en lengua española, 21 enero 1979, p.9). Y la Iglesia debe
buscarlo, acogerlo y acompañarlo, porque una Iglesia con las puertas cerradas
se traiciona a sí misma y a su misión, y en vez de ser puente se convierte en
barrera: «El santificador y los santificados proceden todos del mismo. Por eso
no se avergüenza de llamarlos hermanos» (Hb 2,11).
Con este espíritu, le pedimos al Señor
que nos acompañe en el Sínodo y que guíe a su Iglesia a través de la
intercesión de la Santísima Virgen María y de San José, su castísimo esposo.
10 frases de la impresionante homilía del Papa Francisco en la
apertura del Sínodo de los Obispos sobre la Familia
1.- La soledad, el drama que aún
aflige a muchos hombres y mujeres. Pienso en los ancianos abandonados incluso
por sus seres queridos y sus propios hijos; en los viudos y viudas; en tantos
hombres y mujeres dejados por su propia esposa y por su propio marido; en
tantas personas que de hecho se sienten solas, no comprendidas y no escuchadas;
en los emigrantes y los refugiados que huyen de la guerra y la persecución; y
en tantos jóvenes víctimas de la cultura del consumo, del usar y tirar, y de la
cultura del descarte.
2.- El amor duradero, fiel,
recto, estable, fértil es cada vez más objeto de burla y considerado como algo
anticuado. Parecería que las sociedades más avanzadas son precisamente las
que tienen el porcentaje más bajo de tasa de natalidad y el mayor promedio de
abortos, de divorcios, de suicidios y de contaminación ambiental y social.
3.- Nada hace más feliz al hombre que
un corazón que se asemeje a él, que le corresponda, que lo ame y que acabe con
la soledad y el sentirse solo. Muestran también que Dios no ha creado el ser
humano para vivir en la tristeza o para estar solo, sino para la felicidad,
para compartir su camino con otra persona que es su complemento; para vivir la
extraordinaria experiencia del amor: es decir de amar y ser amado; y para ver
su amor fecundo en los hijos, como dice el salmo que se ha proclamado hoy (cf.
Sal 128).
4.- Jesús restituye todo al
origen, al origen de la creación, para enseñarnos queDios bendice el
amor humano, es él el que une los corazones de un hombre y una mujer que se
aman y los une en la unidad y en la indisolubilidad. Esto significa que el
objetivo de la vida conyugal no es sólo vivir juntos, sino tambiénamarse
para siempre. Jesús restablece así el orden original y originante.
5.- Para Dios, el matrimonio
no es una utopía de adolescente, sino un sueño sin el cual su creatura
estará destinada a la soledad. En efecto el miedo de unirse a este proyecto
paraliza el corazón humano.
6.- En este contexto social y
matrimonial bastante difícil, la Iglesia está llamada a vivir su misión
en la fidelidad, en la verdad y en la caridad.
7.- «Sin verdad, la caridad cae en
mero sentimentalismo. El amor se convierte en un envoltorio vacío que se
rellena arbitrariamente. Éste es el riesgo fatal del amor en una cultura sin
verdad» (Benedicto XVI, Enc. Caritas in veritate, 3).
8.- Y la Iglesia es llamada a vivir su
misión en la caridad que no señala con el dedo para juzgar a los demás, sino
que -fiel a su naturaleza como madre – se siente en el deber de buscar y curar
a las parejas heridas con el aceite de la acogida y de la misericordia; de ser
«hospital de campaña», con las puertas abiertas para acoger a quien llama
pidiendo ayuda y apoyo; aún más, de salir del propio recinto hacia los demás
con amor verdadero, para caminar con la humanidad herida, para incluirla y
conducirla a la fuente de salvación.
9.- Recuerdo a san Juan Pablo II
cuando decía: «El error y el mal deben ser condenados y combatidos
constantemente; pero el hombre que cae o se equivoca debe ser comprendido y
amado […] Nosotros debemos amar nuestro tiempo y ayudar al hombre de
nuestro tiempo.»
10.- Y la Iglesia debe buscarlo,
acogerlo y acompañarlo, porque una Iglesia con las puertas cerradas se
traiciona a sí misma y a su misión, y en vez de ser puente se convierte en
barrera: «El santificador y los santificados proceden todos del mismo. Por
eso no se avergüenza de llamarlos hermanos» (Hb 2,11).
Es una selección
de Jesús de las Heras Muela, director de ECCLESIA
INTERVENCIONES
Saludo
del Santo Padre Francisco a los Padres Sinodales
Lunes 5 de octubre de 2015
Agradezco
igualmente a todos ustedes, queridos padres sinodales, delegados fraternos,
auditores, auditoras y asesores, por su participación activa y fructuosa.
A propósito del contexto
socio-cultural, el purpurado indicó algunas de las problemáticas actuales como
son “los efectos del cambio climático y ambiental” y los de “la injusticia
social, de violencia, de guerras” que empujan a millones de personas a dejar la
tierra de origen y tratar de sobrevivir en otras partes del mundo. Resulta
evidente que el movimiento migratorio “está disgregando las familias o es un
dificultad para su formación”. Así mismo subrayó que en muchas partes del mundo
hay gente que trabaja por un salario tan bajo que “apenas le permite sobrevivir
para poder continuar trabajando, pero que no hace posible la creación de una
familia”.
Del mismo modo indicó los desafíos que
comportan los matrimonios mixtos, o sea entre cristianos de diversas
confesiones y los celebrados con la dispensa por el impedimento de disparidad
de culto, entre un católico y un no bautizado.
A propósito de la transmisión de la
vida en la familia recordó que “la apertura a la vida es una exigencia
intrínseca del amor conyugal. La generación de la vida, por tanto, no se reduce
a una variable de la proyección individual o de pareja”. La visión
individualista de la procreación –añadió– puede contribuir a la fuerte caída de
la natalidad, debilitar el tejido social, comprometer la relación entre las
generaciones y hacer más incierta la mirada hacia sobre el futuro. Del mismo
modo, subrayó que la tarea de la familia es “acoger la vida naciente y cuidarla
en su última fase”.
Mis queridos amigos:
No entres en la
casa donde hay un festejo (16:8): Jeremías
no participará en celebración alguna, porque no hay nada que celebrar. Jeremías
está llamado a llevar una vida terrible; no es extraño que entre en una
profunda depresión y se lamente amargamente (cf. 20: 7 y siguientes). No
es fácil ser un profeta.
Holy Father and My dear friends,
The pastors of the Church in the present times are
called to take upon their lives a prophetic role of suffering and kenosis,
similar to that of prophet Jeremiah. The words of Holy Father Pope Francis in Evangelii
Gaudium (N. 49) become meaningful here.
Organigrama
Presidente
nato:

Su Santidad Francisco
Secretario
General:

Emmo. Sr. Card. Lorenzo
Baldisseri
Relator General:

Emmo. Sr.
Card. Péter Erdő
Arzobispo de Esztergom-Budapest
Arzobispo de Esztergom-Budapest
Secretario
Especial:

Excmo.
Mons. Bruno Forte
Arzobispo de Chieti-Vasto
Arzobispo de Chieti-Vasto
Presidentes
Delegados:

Emmo. Sr.
Card. André Vingt Trois
Arzobispo de París
Arzobispo de París

Emmo. Sr.
Card. Luis Antonio G. Tagle
Arzobispo de Manila
Arzobispo de Manila

Emmo. Sr.
Card. Raymundo Damasceno Assis
Arzobispo de Aparecida
Arzobispo de Aparecida

Emmo. Sr.
Card. Wilfrid Fox Napier, O.F.M.
Arzobispo de Durban
Arzobispo de Durban
Primera Congregación General de la XIV Asamblea General Ordinaria
del Sínodo de los Obispos.
5 de octubre de
2015.-
A las 9 horas de esta mañana,
con la presencia del Santo Padre Francisco, ha comenzado en el Aula del Sínodo
del Vaticano la primera Congregación General de la XIV Asamblea General
Ordinaria del Sínodo de los Obispos, con el tema «La vocación y la
misión de la familia en la Iglesia y en el mundo contemporáneo».
Tras el canto de la Hora Tercia y el
saludo del Presidente Delegado de turno, Sr. Card. André Vingt-Trois, arzobispo
de París (Francia), ha intervenido el Santo Padre; y, a continuación, ha tomado
ls palabra el Secretario general del Sínodo de los Obispos, Sr. Card. Lorenzo
Baldisseri, para la lectura de su Relación.Tras el cardenal Baldisseri, la
Congregación general ha proseguido con la Relación introductiva del
Relator general, Sr. Card. Péter Erdő, arzobispo de Esztergom-Budapest.
A las 13 horas, en el Aula
Giovanni Paolo II de la Sala de Prensa de la Santa Sede, ha
tenido lugar una rueda de prensa para la presentación de la Relación
introductiva de la Asamblea Sinodal. En ella han intervenido el Sr.
Card. André Vingt-Trois, arzobispo de París y Presidente Delegado; el Sr. Card.
Péter Erdő, arozibspo de Esztergom-Budapest y Relator General; y S.E. Mons.
Bruno Forte, arzobispo de Chieti-Vasto y Segretario Especial.
Saludo del Presidente Delegado de turno al inicio de los trabajos de la Primera Congregación General.

Sr. Card. André VINGT TROIS
Arzobispo de París (Francia)
Presidente Delegado
Arzobispo de París (Francia)
Presidente Delegado
Santo Padre:
Tengo el honor y el placer de enviarle
los saludos respetuosos y cordiales a todos los participantes en esta sesión
ordinaria del Sínodo de los Obispos. Estos son los obispos, los auditores, los
expertos y todos los participantes que expresan a usted por mi voz su intención
y determinación de trabajar bajo su dirección para que la Iglesia sea cada vez
más fiel a su misión pastoral.
Su decisión de celebrar dos sesiones
del Sínodo de los Obispos sobre la misión de la familia en el mundo
contemporáneo ha dado sus frutos. Somos testigos. Nuestras Iglesias locales han
tratado de contribuir a la labor conjunta de contestar el cuestionario que
debía encaminar el Instrumentum Laboris. Nuestra sínodo se
realiza por la Iglesia.
El Motu Proprio Mitis Iudex
Dominus Iesus por el cual usted reformó los procedimientos para
el proceso canónico sobre la validez sacramental del matrimonio da una
indicación valiosa del espíritu con el que nos acercamos a esta fase del
trabajo.
Sin cuestionar la tradición
sacramental de nuestra Iglesia, ni su doctrina sobre la indisolubilidad del
matrimonio, nos habéis invitado a compartir nuestras experiencias pastorales y
a ponernos en marcha por los caminos de la misericordia a los que el Señor
invita a todos los que lo desean y que pueden, a entrar en un territorio de
conversión de cara al perdón.
El año de la Misericordia que usted ha
promulgado para toda la Iglesia es ya, sin duda, un signo de esperanza para los
que están agobiados por la vida y que aspiran a experimentar la verdadera
liberación. Ya nuestras diócesis están encantadas de ser renovadas en su misión
de anunciar la Buena Nueva: Jesús vino a llamar y a salvar a los pecadores y
fue hasta el extremo del amor para que los caminos de la gracia estén abiertos
a todos los que acuden a él y humildemente caminan hacia las condiciones
para una nueva vida.
Para cada uno de nosotros, estas
tres semanas de intenso trabajo serán una experiencia importante para la
Iglesia: buscar con convicción y humildad para hacer crecer la comunión. A
pesar de nuestras diferencias, no queremos vivir este tiempo como un
enfrentamiento de fuerzas donde los micrófonos y las cámaras serían los
árbitros. Queremos vivir un tiempo de conversión común en la fuerza de la
comunión de la que usted es, Santo Padre, el guardián y el sirvidor.
Por la intercesión de la Sagrada
Familia, rezamos al Espíritu del Señor para que nos ilumine y nos dé
fuerza para desear lo que agrada a Dios.
Saludo del Santo Padre Francisco a los Padres Sinodales durante la Primera Congregación.
Lunes 5 de octubre 2015
Queridos
Beatitudes, Eminencias, Excelencias, hermanos y hermanas:
La
Iglesia retoma hoy el diálogo iniciado con la proclamación del Sínodo
extraordinario sobre la familia, y ciertamente mucho antes, para evaluar y
reflexionar juntos el texto de laInstrumentum Laboris, elaborado de
la Relatio Synodi y de las respuestas de las Conferencias
episcopales y de los organismos con derecho.
El
Sínodo, como sabemos, es un caminar juntos con el espíritu de colegialidad y
desinodalidad, adoptando valientemente la parresia, el celo
pastoral y doctrinal, la sabiduría, la franqueza y poniendo siempre delante de
nuestros ojos el bien de la Iglesia, de las familias y la suprema lex:
la Salus animarum.
Quisiera
recordar que el Sínodo no es un congreso, un parlatorio, no es un parlamento o
un senado, donde nos ponemos de acuerdo. El Sínodo, en cambio, es una expresión
eclesial, es decir la Iglesia que camina unida para leer la realidad
con los ojos de la fe y con el corazón de Dios; es la Iglesia que se interroga
sobre la fidelidad al depósito de la fe, que para ella no representa un museo
para mirar y ni siquiera solo para salvaguardar, sino que es una fuente viva de
la cual la Iglesia se sacia, para saciar e iluminar el depósito de la
vida.
El
Sínodo se mueve necesariamente en el seno de la Iglesia y dentro del santo
pueblo de Dios, del cual nosotros formamos parte en calidad de pastores, es
decir, servidores.
El
Sínodo, además, es un espacio protegido donde la Iglesia experimenta la acción
del Espíritu Santo. En el Sínodo el Espíritu habla a través de la lengua de
todas las personas que se dejan conducir por Dios que sorprende siempre, por el
Dios que se revela a los pequeños, y se esconde a los sabios y los
inteligentes; por el Dios que ha creado la ley y el sábado para el hombre y no
viceversa; por el Dios que deja las 99 ovejas para buscar la única oveja
perdida; por el Dios que es siempre más grande de nuestras lógicas y nuestros
cálculos.
Recordamos
que el Sínodo podrá ser un espacio de la acción del Espíritu Santo solo si
nosotros, los participantes, nos revestimos de coraje apostólico, de humildad
evangélica y de oración confiada.
El coraje
apostólico que no se deja asustar de frente a las seducciones del
mundo, que tienden a apagar en el corazón de los hombres la luz de la verdad,
sustituyéndola con pequeñas y pasajeras luces, y ni siquiera de frente al
endurecimiento de algunos corazones, que a pesar de las buenas intenciones
alejan a las personas de Dios. «El coraje apostólico de llevar vida y no hacer
de nuestra vida cristiana un museo de recuerdos» (Homilía en Santa
Marta, 28 abril 2015)
La humildad
evangélica que sabe vaciarse de las propias convenciones y
prejuicios para escuchar a los hermanos obispos y llenarse de Dios, humildad
que lleva a apuntar el dedo no en contra de los otros, para juzgarlos, sino
para tenderles la mano, para realzarlos sin sentirse nunca superiores a ellos.
La oración
confiada es la acción del corazón cuando se abre a Dios, cuando se
callan todos nuestros humores para escuchar la suave voz de Dios que habla en
el silencio. Sin escuchar a Dios, todas nuestras palabras serán solamente
palabras que no sacian y no sirven. Sin dejarse guiar por el Espíritu, todas
nuestras decisiones serán solamente decoraciones que en lugar de exaltar el
Evangelio lo recubren y lo esconden.
Queridos
hermanos:
Como
he dicho, el Sínodo no es un parlamento donde para alcanzar un consenso o un
acuerdo común se recurre al negociado, al acuerdo o a los componendas, sino que
el único método del Sínodo es aquel en el que se abre al Espíritu Santo con
coraje apostólico, con humildad evangélica y con oración confiada, de modo que
sea él quien nos guía, nos ilumina y nos hace poner delante de los ojos, con
nuestras opiniones personales, pero con la fe en Dios, la fidelidad al
magisterio, el bien de la Iglesia y la salus animarum.
Finalmente,
quisiera agradecer de corazón a su Eminencia el cardenal Lorenzo Baldisseri,
secretario general del Sínodo; su Excelencia monseñor Fabio Fabene,
subsecretario; y con ellos agradezco el relator, su Eminencia el cardenal Péter
Erdő y el secretario especial, su Excelencia monseñor Bruno Forte, los
presidentes delegados, los escritores, los consultores, los traductores y todos
aquellos que han trabajado con verdadera fidelidad y total dedicación a la
Iglesia. ¡Gracias de corazón!
Un
especial agradecimiento quiero dirigir a los periodistas presentes en este
momento y aquellos que lo siguen de lejos. Gracias por su apasionada
participación y por su admirable atención.
Iniciamos
nuestro camino invocando la ayuda del Espíritu Santo y la intercesión de la
Sagrada Familia, Jesús, María y san José.
Gracias.
Resumen de la relación
introductoria del cardenal Péter Erdö, Relator General

5 de octubre de
2015.- El cardenal Péter Erdö, relator
general del Sínodo, fue el encargado esta mañana de realizar la relación
introductoria en la que repasó y analizó con detalle los puntos más importantes
a tratar durante las próximas tres semanas. De este modo, dirigiéndose a todos
los participantes del Sínodo Ordinario de los Obispos sobre la familia, hizo un
repaso del Instrumentum Laboris.
LA ESCUCHA DE LOS DESAFÍOS SOBRE LA
FAMILIA
Reflexionando sobre el cambio
antropológico, recordó que otra de las dificultades a tener en cuenta es que
“la persona en búsqueda de la propia libertad, trata de hecho a menudo de ser
independiente de cualquier unión, a veces también de la religión, que
constituye una unión con Dios, de las uniones sociales, especialmente de las
que están conectadas con las formas institucionales de la vida”. Si no
confiamos –observó– en poder conocer las verdades objetivas y los valores
objetivos que se basan en la realidad, corremos el riesgo de buscar
orientaciones para nuestro comportamiento social en base a criterios solamente
formales, como una mayoría numérica, que prescinde del contenido, o una
formalidad de procedimiento, ante varios organismos, como única justificación
de una elección. Y un ejemplo de ello es el creciente número de parejas que
viven juntas pero que no quieren establecer ningún tipo de matrimonio, ni
religioso ni civil. Y advirtió cómo los jóvenes esposos cuidan todos los
mínimos detalles de la boda, pero al mismo “descuida el verdadero significado
del matrimonio”.
Sobre la inestabilidad institucional,
el cardenal apuntó que cada vez la gente se casa más mayor y el miedo de los
jóvenes a asumir responsabilidades y compromisos definitivos. A propósito del
individualismo y la subjetividad, aseguró que es necesario evitar la actual
tendencia a hacer pasar lo que son simples deseos, muchas veces egoístas, como
verdaderos y propios derechos, negando al mismo tiempo la base objetiva de
cualquier derecho.
De los aspectos biológicos y
culturales hay que tener en cuenta que la sociedad de consumo “ha separado
sexualidad y procreación y también esta es una de las causa del descenso de la
natalidad”.
A propósito de la “explotación y la
violencia contra las mujeres” que en los países en vías de desarrollo se
traduce en “abortos y esterilizaciones forzadas”, en otros en “consecuencias
negativas con prácticas unidas con la procreación”, como alquiler de vientre y
óvulos, forzadas por el “deseo de tener un hijo a cualquier precio”. La llamada
“revolución bio-tecnológica” dijo el purpurado “ha introducido nuevas
posibilidades de manipular el acto reproductivo” haciendo la vida humana y la
transmisión de la vida “realidades modulables y separables”.
Por otro lado, señaló la problemática
de la inmadurez y fragilidad afectivas, “efecto de una verdadera falta de
educación efectiva y afectiva en familia, en cuanto que los padres no tienen
tiempo para los hijos, o se divorcian”. Y los hijos “no ven el ejemplo de los
adultos, se enfrentan solo con el comportamiento de sus coetáneos”. Así –subrayó–
“la madurez afectiva queda recortada y no se le permite desarrollarse”. Se
coloca en este contexto la pornografía y la comercialización del cuerpo
favorecida por un uso “desordenado” de internet. Así –advirtió el purpurado– la
crisis de la pareja desestabiliza la familia y debilita las uniones entre
generaciones.
EL DISCERNIMIENTO DE LA VOCACIÓN
FAMILIAR
El cardenal reflexionó sobre la
indisolubilidad matrimonial como don y tarea indicando que no es algo que se
debe entender como “yugo” impuesto a los hombres sino como “don” hecho a las
personas unidas en matrimonio. Este proyecto de Dios sobre el matrimonio y la
familia “ofrece una posibilidad de plenitud para la vida de las personas
interesadas también hoy, a pesar de la dificultad que se encuentra a la hora de
mantener los compromisos para siempre”.
Sobre quienes conviven o viven solo en
matrimonio civil la misericordia hacia las familias heridas, el relator general
recordó la importancia de una “atención misericordiosa y realista”, en cuanto
“no se sienten preparados para celebrar el sacramento, vista la dificultad que
tal elección puede provocar hoy”. Y si la comunidad logra mostrarse acogedora
hacia estas personas y presentar claramente la verdad sobre el matrimonio, se
podrá ayudar “a estos fieles a llegar a una decisión para el matrimonio
sacramental”.
LA MISIÓN DE LA FAMILIA HOY
Asimismo, aseguró que la colaboración
de la familia con las instituciones públicas es deseable por los intereses de
la familia. E indicó que los cristianos deben tratar de crear estructuras
económicas de apoyo para ayudar a las familias que están particularmente
golpeadas por la pobreza, el desempleo, la precariedad laboral, la falta de
asistencia socio-sanitaria o son víctimas de la explotación.
Por otro lado, a propósito de los
matrimonios en crisis, del acompañamiento y la integración eclesial señaló que
la misión del Iglesia hacia aquellos que viven una situación matrimonial o
familiar problemática es “delicada y exigente”. Es importante tener, al menos a
nivel diocesano, “centros de escucha que por una parte puedan ayudar ya en los
momentos de la crisis, pero también sucesivamente”. Otro tipo de consulta,
igualmente importante, es la de ofrecer a los divorciados “una ayuda para poder
aclarar la eventual invalidez de su matrimonio naufragado”.
A propósito de los divorciados vueltos
a casar civilmente debe haber “un acompañamiento pastoral misericordioso el
cual no deja duda sobre la verdad de la indisolubilidad del matrimonio enseñado
por el mismo Jesucristo”.
Y recordó que “no es el naufragio del
primer matrimonio, sino la convivencia en la segunda relación lo que impide el
acceso a la eucaristía”. Precisó también la importancia de escuchar a los hijos
“víctimas de estas situaciones” y de “animar a los cónyuges que quedan solos
tras un fracaso, de perseverar en la fe y en la vida cristiana”.
Otro tema abordado en este punto fue la
acogida y cercanía a las personas con tendencia homosexual. El Sínodo reitera
que “toda persona es respetada en su dignidad independientemente de su
tendencia sexual” y desea que “los programas pastorales reserven una atención
específica a las familias en las que viven personas con tendencia homosexual y
a estas personas”.
Pero el cardenal advirtió que “no existe fundamento alguno
para asimilar o establecer analogías, ni siquiera remotas, entre las uniones
homosexuales y el diseño de Dios sobre el matrimonio y la familia”.
Sobre el drama del aborto, la Iglesia
reafirma “el carácter inviolable de la vida humana”, “ofrece consulta a las
embarazadas, sostiene a las madres jóvenes, asiste a los niños abandonados y se
hace compañera de aquellas que han sufrido el aborto y han tomado conciencia de
su error”.
Igualmente reafirma “el derecho a la muerte natural, evitando al
mismo tiempo tanto el encarnizamiento terapéutico como la eutanasia”.
Finalmente, el prelado concluyó
encomendando los trabajos del Sínodo a la Santa Familia de Nazaret, e invocó un
despertar comunitario para afrontar los desafíos de la familia de hoy, pidiendo
“la luz del Espíritu Santo para que nos indique también los pasos concretos que
debemos dar”.
Resúmen de la relación del cardenal
Lorenzo Baldisseri – Secretario General
5 de octubre de
2015.- “Nuestra asamblea es amplia y
compuesta, un mosaico admirable de la catolicidad de la Iglesia, en la que se
reflejan la sensibilidad y resuenan las voces de todos los continentes”, dijo
el cardenal Lorenzo Baldisseri. O sea “una peculiar manifestación de la unidad
de la Iglesia católica edificada sobre los apóstoles, entre los cuales Simón
Pedro es la ‘roca’.
Un itinerario sinodal, dijo, con “un
mismo tema el de la familia enfrentado en dos etapas, fruto de la creatividad
pastoral del papa Francisco”.
El cardenal y secretario general
recordó también que el Santo Padre, en la vigilia de oración del sínodo del
2014, dijo que a pesar de la cultura individualista que tiende a volver
efímeras las relaciones, existe una necesidad de estabilidad; y que la comunión
de vida de los esposos, la apertura a la vida, la memoria de las generaciones,
la educación y transmisión de la fe a los hijos, demuestra que “la familia
sigue siendo una escuela inigualable de humanidad, contribución indispensable
para una sociedad justa y solidaria”.
¿Quiénes participan en la Asamblea
General Ordinaria del Sínodo?
El cardenal indicó que el Sínodo está compuesto por los jefes de las Iglesias Orientales Católicas sui iuris; los obispos elegidos por los sínodos de los obispos y Consejos de las Iglesias orientales católicas; los obispos elegidos por las conferencias episcopales de los diversos países, diez religiosos elegidos por la Unión de los Superiores generales y los dicasterios de la Curia Romana así como las personas nombradas por el Papa.
El cardenal indicó que el Sínodo está compuesto por los jefes de las Iglesias Orientales Católicas sui iuris; los obispos elegidos por los sínodos de los obispos y Consejos de las Iglesias orientales católicas; los obispos elegidos por las conferencias episcopales de los diversos países, diez religiosos elegidos por la Unión de los Superiores generales y los dicasterios de la Curia Romana así como las personas nombradas por el Papa.
En total 270 padres sinodales:
— 42 ex oficio (15 patriarcas, arzobispos mayores
y metropolitas de las Iglesias católicas orientales
— 25 jefes de dicasterios de la Curia Romana;
— 74 cardenales (entre los cuales 1 patriarca y 2 arzobispos mayores)
— 6 Patriarcas y 1 arzobispo mayor;
— 72 arzobispos;
— 102 obispos;
— 2 párrocos;
— 13 religiosos.
— 42 ex oficio (15 patriarcas, arzobispos mayores
y metropolitas de las Iglesias católicas orientales
— 25 jefes de dicasterios de la Curia Romana;
— 74 cardenales (entre los cuales 1 patriarca y 2 arzobispos mayores)
— 6 Patriarcas y 1 arzobispo mayor;
— 72 arzobispos;
— 102 obispos;
— 2 párrocos;
— 13 religiosos.
Además de:
— 14 Delegados fraternos, representantes de otras Iglesias;
— 24 Expertos delegados por sus competencias;
— 51 auditores y auditoras, de diversas partes del mundo, de los cuales 17 son matrimonios
— 14 Delegados fraternos, representantes de otras Iglesias;
— 24 Expertos delegados por sus competencias;
— 51 auditores y auditoras, de diversas partes del mundo, de los cuales 17 son matrimonios
El cardenal Baldisseri recordó también
que el Papa, en su encuentro con los obispos que participaron en Filadelfia en
el Encuentro Mundial de las Familias, subrayó la necesidad de desarrollar la
alianza entre la Iglesia y la familia.
Situó además la presente asamblea
sinodal como “la conclusión de un largo camino del cual estamos llamados a
recoger los frutos”. E indicó que el itinerario de este Sínodo que se realiza a
los 50 años del Vaticano II, cuenta también con el Jubileo Extraordinario de la
Misericordia, convocado por el papa Francisco. Este itinerario partió con la
Asamblea general extraordinaria en el 2014 y concluye ahora con la actual
ordinaria en curso.
Recordó también a los presentes que la
Relatio Synodi votada el 18 de octubre de 2014 fue la primer etapa fundamental,
con el documento hecho público así como el resultado de las votaciones. Y que
es parte de texto Lineamenta, junto a las 102 respuestas de organismos
precisos. Además se sumaron 400 observaciones de diócesis, parroquias,
asociaciones, grupos de fieles, movimientos, universidades, etc.
El documento se divide en tres partes,
los desafíos de la familia, su vocación, y su misión hoy. Sin olvidar que en el
itinerario están los dos motu proprio que agilizan los procesos sobre nulidad,
que deben determinar si el matrimonio ha sido válido o menos, que las causas
sean tratadas por vía judicial y no administrativa y la supresión de la doble
sentencia.
Siempre en este camino, indicó que en
Filadelfia hace pocos días, en el r, el Santo Padre evidenció que “las familias
son auténticas Iglesias domésticas”.
En estas tres semanas de Sínodo, la
Instrumentum Laboris es el punto de partida de la Relatio Finalis, que acogerá
los resultados de los dos Sínodos, con las contribuciones de los círculos
menores.
El cardenal concluyó indicando que el
22 de octubre, el proyecto será presentado en el Aula y votado. El texto final
será entregado al Santo Padre, quien decidirá las medidas que considera
necesarias, no subordinado a las indicaciones del documento final.
Relación del Relator General en la Primera Congregación General del Sínodo de los Obispos.
5 de octubre de 2015
Rueda de Prensa, 5 de octubre 2015-
III. Congregación General:
Invitación del Papa durante la tercera congregación general del
Sínodo de los obispos sobre la familia - No reducir los horizontes
2015-10-06 L’Osservatore Romano
Se concluyó el martes 6 de octubre,
por la mañana, con la tercera congregación general, el debate de la Asamblea
sinodal sobre la primera parte del Instrumentum laboris, dedicado
al tema «La escucha de los desafíos que afronta la familia». El martes por la
tarde los padres sinodales comenzaron las reuniones en los círculos menores,
antes de retomar el debate general en el aula el viernes 9 por la mañana.
Al inicio de la congregación, después
de una intervención del secretario general, cardenal Lorenzo Baldisseri, el
Papa tomó la palabra para reafirmar que el actual Sínodo se celebra en
continuidad con el Sínodo del año pasado. Respecto alInstrumentum laboris,
el Papa Francisco destacó que resulta de laRelatio synodi con la
integración de las aportaciones llegadas sucesivamente, que fue aprobado por el
Consejo postsinodal —reunido con la presencia del Pontífice— y que es la base
para continuar el debate y las discusiones los próximos días. En este contexto,
asumen una importancia esencial las aportaciones de los diversos grupos
lingüísticos.
Recordó también el Papa que los tres documentos oficiales del
Sínodo del año pasado son sus dos discursos, inicial y final, y la Relatio
synodi.
El Pontífice puso de relieve que la doctrina católica sobre el
matrimonio no se ha tocado y alertó luego sobre el hecho de dar la impresión
que el único problema del Sínodo sea el de la comunión a los divorciados,
invitando a no reducir los horizontes del Sínodo.
Durante la congregación tomaron la
palabra treinta padres sinodales. Entre los temas tratados, la necesidad de
acoger a las personas con su existencia concreta y encontrar caminos de ayuda y
de acompañamiento para quien ha experimentado el fracaso.
Se puso el acento
también en la importancia de la formación al matrimonio, de modo que se
sostenga a los esposos en la consciencia de su elección y así prevenir las
eventuales heridas, más bien que curarlas.
No faltó una referencia a la
valorización del diálogo y del contacto entre las generaciones, para que no
disminuyan los valores fundamentales de la familia, y se presentaron posibles
soluciones específicas para los contextos locales y continentales.
El lunes por la tarde había tenido
lugar la segunda congregación general, con la presencia del Pontífice.
En las
25 intervenciones programadas y en las sucesivas 17 intervenciones libres los
padres sinodales se plantearon las respuestas que se deben dar a los desafíos y
a las dificultades que afectan a las familias en la sociedad contemporánea,
desde la pérdida de la fe a los dramas vinculados a las violencias, a las
persecuciones y a las migraciones.
El debate sobre la línea de la pastoral a
seguir fue uno de los elementos que caracterizó esa tarde: una pastoral
familiar que se extienda y continúe durante toda la vida.
Es necesario
acompañar a las personas, sostenerlas ante los desafíos de la sociedad, pero
también ayudarles a crecer en lo que garantiza la estabilidad de la pareja, es
decir un amor firme.
"El Sínodo es un proceso, es un camino de todo el Pueblo de Dios".

6 de octubre de
2015.- “Esta Asamblea sinodal se sitúa en
continuidad con aquella del 2014, durante la cual la doctrina católica sobre el
matrimonio no ha sido modificada”. Lo afirmó el Papa Francisco, en su breve
intervención durante la Tercera Congregación General. El Pontífice, evidenció
los tres documentos oficiales sobre los cuales se deben reflexionar: la Relatio
Synodi y los dos discursos pontificios de apertura y de clausura de
los trabajos sinodales.
El Portavoz Vaticano, el Padre
Federico Lombardi hablando en Conferencia de prensa explicó la importancia del Instrumentum
Laboris del Sínodo de los Obispos: “No debemos dejarnos
condicionar y reducir nuestro horizonte de trabajo en este Sínodo, como si el
único problema fuese aquel de la comunión de los divorciados y de los que se
vuelven a casar. Se debe tener en cuenta la amplitud de los problemas y las
cuestiones que son propuestos en la Asamblea sinodal, de los cuales el
Instrumentum Laboris da una amplia prospectiva”.
Respondiendo a los periodistas, Mons.
Claudio María Celli, Presidente de la Comisión para la Información dijo que,
“me parece que la intervención del Papa esta mañana, al recordar que los
documentos de referencia en la discusión son la Relatio Synodi y
los dos discursos, de apertura y clausura, mantenga abierta una actitud de la
Iglesia profundamente pastoral en relación a la realidad de los divorciados.
Pero también, está presente lo que decía el Papa esta mañana, es decir, que el
Sínodo no tiene como único punto de referencia esto. Es uno de muchos otros
puntos”.


S.B. Card. George ALENCHERRY
Arzobispo mayor de Ernakulam-Angamaly de los Siro-Malabares (India)
Presidente del Sínodo de la Iglesia Siro-Malabar
Arzobispo mayor de Ernakulam-Angamaly de los Siro-Malabares (India)
Presidente del Sínodo de la Iglesia Siro-Malabar
Martes 6 de octubre de 2015
Santo Padre,
Mis queridos amigos:
La lectura de Jeremías cap. 22 v.
3, nos da un mensaje que se puede aplicar al objetivo de nuestras
deliberaciones sinodales sobre la familia. El profeta Jeremías pronunció un
oráculo sobre la familia real de Judá advirtiendo al rey de la ruina que
amenaza al reino si el monarca no aplica la justicia y la rectitud y defiende a
los oprimidos de las manos del opresor. En aquella época los reyes de Judá eran
Josías y Joaquín. Sabemos que ambos eran débiles y que Nabucodonosor, rey
de Babilonia, destruyó el reino de Judá y el templo. A causa de las faltas de
los reyes el pueblo fue condenado al exilio y a todos sus
sufrimientos. Josías y Nabucodonosor, los reyes de Judá no
hicieron justicia y rectitud y no guardaron los oprimidos de la mano del
opresor. La justicia significa la aceptación del reino de Dios y la
rectitud es la gracia de Dios que resulta de ello. Los reyes de Judá fallaron
en su tarea de aplicar la justicia y la rectitud y por ello su pueblo tuvo que
sufrir las consecuencias.
Las palabras del profeta son
aplicables a los gobernantes y líderes de todos los tiempos y también a las
gentes que gobiernan. En muchos países del mundo se niega a las personas la
justicia y la rectitud y se promueven, en cambio, el individualismo, el hedonismo
y la opresión y otros valores seculares. Hay que plantearse la cuestión de si
los líderes de la Iglesia se presentan con un papel profético como el de
Jeremías apoyando al pueblo con la Palabra de Dios y el testimonio personal.
Jeremías tuvo que sufrir a costa de su
papel profético. Su vida fue un símbolo del mensaje que dio. Tomó sobre sí el
sufrimiento y la ruina. Se le pidió que aceptase tres condiciones en su vida:
no casarse, no asistir a los funerales y no asistir a las fiestas.
No tomarás para
ti mujer (16:2): Jeremías no sentirá
el profundo amor de una novia, porque la novia, Israel, ha rechazado el amor de
Yahvé. Sentirá la soledad, como Jehová la siente. En época cristiana, el
celibato se convierte en un signo.
No entres en una
casa donde haya luto (16:5): Jeremías no llorará
o mostrará compasión a los muertos, porque Yavé ha perdido cualquier
sentimiento por su pueblo. Morirán sin duelo.
Los pastores de la Iglesia en los
tiempos actuales están llamados a asumir en sus vidas un papel profético de
sufrimiento y kénosis, similar al del profeta Jeremías” concluyó Su Beatitud,
citando al respecto las palabras del Santo Padre Francisco en la Evangelii
Gaudium (N. 49) cobran sentido aquí.
Prefiero una
Iglesia accidentada, herida y manchada por salir a la calle, antes que una
Iglesia enferma por el encierro y la comodidad de aferrarse a las propias
seguridades. No quiero una Iglesia preocupada por ser el centro y que termine
clausurada en una maraña de obsesiones y procedimientos. Si algo debe
inquietarnos santamente y preocupar nuestra conciencia, es que tantos hermanos
nuestros vivan sin la fuerza, la luz y el consuelo de la amistad con
Jesucristo, sin una comunidad de fe que los contenga, sin un horizonte de
sentido y de vida. Más que el temor a equivocarnos, espero que nos mueva el
temor a encerrarnos en las estructuras que nos dan una falsa contención, en las
normas que nos vuelven jueces implacables, en las costumbres donde nos sentimos
tranquilos, mientras afuera hay una multitud hambrienta y Jesús nos repite sin
cansarse: «¡Dadles vosotros de comer!» (Mc 6,37).
Traducción de
Iglesiaactualidad. Texto original en inglés:
The reading from Jeremiah Ch. 22 v.3 gives us a
message very much applicable to the goal of our Synodal deliberations on
family. Prophet Jeremiah uttered a few oracles to the royal family of Judah
cautioning the King against the ruin that may fall upon the Kingdom, if the
King does not render Justice and righteousness and save the oppressed from the
hand of the oppressor. Josiah and Jehoiakim were the Kings of Judah, at that
time. We know that both of them were weak Kings, and Nebuchadnezzar, the King
of Babylon destroyed the Kingdom of Judah and the temple. Owing to the failures
of the Kings the people were driven to exile and all the sufferings arising
there from. Josiah and Nebuchadnezzar, the Kings of Judah could not render
justice and righteousness and save the oppressed from the hand of the
oppressor. Justice means the acceptance of the reign of God and righteousness
is the grace of God resulting from the acceptance of God’s reign. The Kings of
Judah failed in their responsibility to give justice and righteousness to the
people due to which the people had to suffer the consequences.
The words of the prophet are applicable to rulers
and leaders of all the times and also to the people governed by them. In many
countries of the world people are denied of justice and righteousness by the
promotion of individualism, hedonism and oppression by secularist values and
lines of action. The question arises whether the leaders of the Church have
come forward with a prophetic role like that of Jeremiah to support the people
by the Word of God and by personal witness.
Jeremiah had to suffer at the cost of his prophetic
role. His life was a symbol of the message he gave. Suffering and ruin, he had
to take upon himself. He was asked to accept three signs in his life: not to
marry, not to attend funerals and not to attend parties.
Do not take a wife (16:2): Jeremiah is
not to experience the deep love of a bride, for the bride, Israel, has rejected
Yahweh’s love. He must experience loneliness, as Yahweh experiences loneliness.
In Christian times, celibacy becomes a sign.
Do not go into a house where there is mourning (16:5):
Jeremiah is not to mourn or show compassion to the dead, because Yahweh has
lost all feelings for his people. They will die unlamented.
Do not go into a house where there is a celebration (16:8):
Jeremiah is not to join any celebration, because there is nothing to celebrate.
Jeremiah is called to lead a terrible life, no wonder he goes into deep
depression and bitter lament (cf. 20: 7ff). It is not easy to be a prophet. (The
New Community Bible, St Paul Publications, Mumbai, India)
I prefer a Church which is bruised, hurting and
dirty because it has been out on the streets, rather than a Church which is
unhealthy from being confined and from clinging to its own security. I do not
want a Church concerned with being at the centre and then ends by being caught
up in a web of obsessions and procedures.
If something should rightly disturb
us and trouble our consciences, it is the fact that so many of our brothers and
sisters are living without the strength, light and consolation born of
friendship with Jesus Christ, without a community of faith to support them,
without meaning and a goal in life. More than by fear of going astray, my hope
is that we will be moved by the fear of remaining shut up within structures
which give us a false sense of security, within rules which make us harsh
judges, within habits which make us feel safe, while at our door people are
starving and Jesus does not tire of saying to us: “Give them something to eat”
(Mk 6:37).
Rueda de prensa del 6 de octubre 2015
Elenco de moderadores y relatores de los grupos (I Sesión “Círculos
Menores”)
7 de octubre de 2015

7 de octubre de
2015.- En la tarde de ayer, durante la
primera sesión de los Círculos menores (Circuli minores) fueron elegidos
los siguientes moderadores y relatores:
ELENCO DE MODERADORES DE LOS CÍRCULOS
CIRCULUS GALLICUS “A”:
Card. Gérald Cyprien LACROIX
CIRCULUS GALLICUS
“B”: Card. Robert SARAH
CIRCULUS GALLICUS
“C”: S.E. Mons. Maurice PIAT, C.S.Sp.
CIRCULUS ANGLICUS “A”:
Card. George PELL
CIRCULUS ANGLICUS “B”:
Card. Vincent Gerard NICHOLS
CIRCULUS ANGLICUS “C”: S.E.
Mons. Eamon MARTIN
CIRCULUS ANGLICUS “D”: Card.
Thomas Christopher COLLINS
CIRCULUS ITALICUS
“A”: Card. Francesco MONTENEGRO
CIRCULUS ITALICUS “B”:
Card. Edoardo MENICHELLI
CIRCULUS ITALICUS
“C”: Card. Angelo BAGNASCO
CIRCULUS HIBERICUS “A”:
Card. Óscar Andrés RODRÍGUEZ MARADIAGA, S.D.B.
CIRCULUS HIBERICUS “B”: Card.
Francisco ROBLES ORTEGA
CIRCULUS
GERMANICUS: Card. Christoph SCHÖNBORN, O.P.
ELENCO DE RELATORES DE LOS CÍRCULOS
CIRCULUS GALLICUS “A”:
S.E. Mons. Laurent ULRICH
CIRCULUS GALLICUS “B”:
Rvdo. P. François-Xavier DUMORTIER, S.I.
CIRCULUS GALLICUS “C”:
S.E. Mons. Paul-André DUROCHER
CIRCULUS ANGLICUS “A”:
S.E. Mons. Joseph Edward KURTZ
CIRCULUS ANGLICUS “B”:
S.E. Mons. Diarmuid MARTIN
CIRCULUS ANGLICUS “C”:
S.E. Mons. Mark Benedict COLERIDGE
CIRCULUS ANGLICUS “D”: S.E.
Mons. Charles Joseph CHAPUT, O.F.M. Cap.
CIRCULUS ITALICUS “A”:
Rvdo. P. Manuel Jesús ARROBA CONDE, C.M.F.
CIRCULUS ITALICUS “B”:
Card. Mauro PIACENZA
CIRCULUS ITALICUS “C”:
S.E. Mons. Franco Giulio BRAMBILLA
CIRCULUS HIBERICUS “A” :
Card. José Luis LACUNZA MAESTROJUÁN, O.A.R.
CIRCULUS HIBERICUS “B” : S.E. Mons. Baltazar Enrique PORRAS CARDOZO
CIRCULUS GERMANICUS:
S.E. Mons. Heiner KOCH
Relación del Circulus Hibericus “A”
9 de octubre de 2015.

Moderator: Card. Óscar Andrés
RODRÍGUEZ MARADIAGA, S.D.B.
Relator: Card. José Luis LACUNZA
MAESTROJUÁN, O.A.R.
En la 1ª. Sesión, después del rezo de
tercia, se procedió, como estaba previsto, a la elección del moderador y del
relator. Para el cargo de moderador, fue elegido en segunda votación con 19
votos, el Card. Oscar AndresRodriguez Madariaga, SDB, Arzobispo de Tegucigalpa
(Honduras) y, para el cargo de relator fue elegido en tercera votación con 17
votos, el Card. José Luis Lacunza Maestrojuan, OAR, Obispo de David (Panama).
Cumplidas estas formalidades se inicia
la lectura del IL, punto por punto, y se van haciendo comentarios sobre los
mismos, entre los que destacamos los siguientes:
– Resaltar la belleza del amor humano
abierto a la vida.
– Explicitar más que significa
“escuela de humanidad”, a la vista sobre todo de alguna exposición en el aula
sobre familias en las que se verifican actos de violencia contra la mujer, los
niños, etc.
– Señalar el desafío de la renovación
de la propia Iglesia. Es cierto que los “factores externos” nos afectan y son
fuertes, pero ¿cómo hemos respondido como Iglesia? Hemos fallado en la
“formación cristiana” y en la “educación de la fe” y se llega al matrimonio con
muchas lagunas.
– Deberíamos preguntarnos ¿qué hemos
dejado de hacer? Somos también culpables de la situación de la familia, ya que,
en muchas ocasiones, hemos vivido de rentas.
– No se hace suficiente hincapié en
los “abuelos” : hoy día crece el promedio de edad de vida y los abuelos
disponen de tiempo y capacidades para intervenir en la formación de los nietos.
Habría que hacer una llamada a vivir con gozo el cumplimiento de esa misión.
– Descubrir lo que la familia es de
verdad: el contexto es importante pero nos debe llevar a ver una oportunidad
para seguir creciendo y fortaleciendo.
– Los comentarios del ámbito secular,
cuando la Iglesia habla de la familia, dicen que el pensamiento de la Iglesia
es medieval, que no está en sintonía con el mundo actual, que no percibe la
realidad. Quizá eso nos hace ver que en nuestra reflexión sobre la familia y el
matrimonio ha sido monotemática, hemos hecho hincapié en algunos aspectos y nos
hemos quedado en la pura norma sin asumir lo que es en realidad el verdadero
ser de la familia que, desde una visión integral, es un tesoro.
-¿Cómo nació la crisis? Sin duda, también
ha tenido que ver el tipo de catequesis que hemos hecho y se necesita una
preparación mas profunda.
– En la primera parte falta algo muy
esencial: tratamos de resolver problemas sin saber cual es su origen.
– Hay necesidad de mayor renovación,
no solo de las personas sino también de las comunidades, teniendo cuidado con
el lenguaje y el modo de presentar la doctrina.
– Ampliar lo que tiene que ver con el
“cambio antropológico”: habría que poner de relieve como se oculta la presencia
de Dios y, en consecuencia, también del otro; hay un cuestionamiento y sospecha
de la institución; falta análisis sobre la influencia de las tecnologías que
conllevan soledad, falta de comunicación, individualismo.
Hay que sembrar en la
cultura el Evangelio de la familia, pero no siempre conocemos la cultura.
– Las parejas se casan sin saber a que
van: cual es su identidad como matrimonio y como familia. Inclusive, muchos
sacerdotes no saben cual es.
Hay que apoyar ese proceso en todo el trayecto de
formación.
– No se dice que es la familia. Y no
es cuestión solo de preparación porque muchos, sin preparación, han sido fieles
y felices, y otros, con mucha preparación, han terminado separados.
– Se ha dado una ruptura de la unidad
entre amor, sexualidad y procreación.
– No solo eso, sino que se ha separado
también de la dimensión educativa: se ha roto la relación entre amor,
sexualidad, matrimonio, familia y educación de los hijos.
A partir de ahí, en las sesiones
posteriores, se pasa a un análisis y comentarios contratos que se van plasmando
en modos que se someten al discernimiento del grupo y, según se van aprobando,
se plasman en los formatos oficiales.
De esa manera, al termino del análisis
de los 36 puntos que contiene la 1ª parte se aprobaron 54 modos que serán
entregados en secretaria.
Relación del Circulus Hibericus “B”
9 de octubre de 2015-

Moderator: Card. Francisco ROBLES
ORTEGA
Relator: S.E. Mons. Baltazar Enrique
PORRAS CARDOZO
En un clima cordial y fraterno, los
padres sinodales, con la ayuda de los expertos y el acompañamiento de los
auditores, hemos compartido en español y portugués, miembros de Europa, Africa
y América Latina, la temática relativa a la primera parte: la escucha de los
desafíos que afronta la familia. Cabe destacar la participación activa de todos
los miembros del grupo.
Se vio muy positivo la metodología
compartida en este sínodo y la gran libertad y fraternidad con la que se
trataron los temas. Se aludió a que la mayoría de miembros participaron también
en el sínodo extraordinario, lo que facilitó el trabajo de grupo.
No hubo tiempo de analizar el capítulo
4. Y se solicita que haya tiempo para tratarlo más adelante porque hay temas de
mucho calado.
Como observación general que surgió a
lo largo del intercambio, se pide cuidar con más empeño el lenguaje de las
traducciones que no siempre concuerdan con el original italiano, y en
ocasiones, se usan vocablos ajenos al español o portugués.
Se procedió, en primer lugar, a la
lectura en voz alta de cada capítulo, para luego proceder a su revisión punto
por punto. Después de una breve lluvia de ideas o puntos de vista, el Moderador
solicitó que se presentara por escrito cada modo propuesto para su discusión y
posterior votación.
En general, fueron mayores las
coincidencias que las divergencias lo que permitió llegar a consensos y
unanimidad. Cuando las proposiciones o modos al ser compartidos no gozaban de
unanimidad, generalmente eran retirados por su ponente.
Recogemos las ideas principales en las
que hubo mayor consenso.
1. Reafirmar la metodología empleada
en el Instrumentum Laboris -IL- como la adecuada, y debe ser conservada.
2. El desafío: relacionar el Sínodo
Extraordinario y el actual. Darle continuidad. Lenguaje de esperanza, la
Iglesia del sí.
3. Sentido pastoral:
a) no hablar de la familia en
abstracto, sino desde las distintas realidades de la misma; las mudanzas
antropológicas son más profundas de lo que nos imaginamos (biotecnología,
género). Es un reto lleno de esperanzas.
b) preguntarnos por lo que hacemos y
lo que debemos hacer. Evaluarnos a la luz del estilo Francisco.
c) La familia como sujeto de toda la
pastoral. Necesidad de la formación.
d) No sentirnos dueños sino servidores
de la familia. Convertir las leyes antifamilias en leyes muertas.
e) deficiente iniciación cristiana y
fragmentación de la pastoral. Realidad de la disminución de los miembros de la
Iglesia.
f) señalar las experiencias positivas:
movimientos, catecumenado domiciliario, familias formadas y formadoras, apoyar
programas de familia y bioética en las universidades y colegios.
4. Relación entre el ver y el actuar.
El ver del IL tiene una dimensión ético-teológica. Partir de la mirada de Dios.
5. Realidades intercomunicadas:
a) la fe es débil y así no puede
asumir el desafío.
Fragilidad e inmadurez, sanación afectiva.
b) descuido de Dios, indiferencia, así
no hay capacidad de iluminar.
c) las legislaciones nacionales e
internacionales responden a un mismo patrón y pretenden imponerse.
d) pasar de una espiritualidad
individual a la de comunión, de lo contrario no se superan los problemas de la
familia.
e) revisar la autoridad y la
obediencia, como fraternidad y servicio.
f) ver la familia como un desafío
cultural (ideología de género, nuevo orden mundial, lenguaje ambiguo).
De esa manera, al termino del análisis de los 36 puntos que contiene la 1ª parte se aprobaron 54 modos que serán entregados en secretaria.
De esa manera, al termino del análisis de los 36 puntos que contiene la 1ª parte se aprobaron 54 modos que serán entregados en secretaria.
Continúa en la III TERCERA PARTE
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